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Jon Rafman – Brand New Paint Job
Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare Brand New Paint Job, la prima personale italiana dell’artista canadese Jon Rafman (Montreal 1981), a cura di Domenico Quaranta. Brand New Paint Job è un progetto in corso che può essere seguito attraverso un sito dedicato, brandnewpaintjob.com.
Comunicato stampa
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Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare Brand New Paint Job, la prima personale italiana dell'artista canadese Jon Rafman (Montreal 1981), a cura di Domenico Quaranta.
Brand New Paint Job è un progetto in corso che può essere seguito attraverso un sito dedicato, brandnewpaintjob.com. Lì, Rafman accumula un flusso continuo di immagini realizzate convertendo dipinti modernisti in texture e mappandole su diversi tipi di modelli 3D: stanze da letto e soggiorni, bar, pezzi d'arredamento, corpi umani, sculture classiche e astratte, automobili, aerei, personaggi dei fumetti e del cinema, piante, animali e così via. L'artista non crea nemmeno i modelli 3D, che sono presi da Google 3D Warehouse, la galleria online in cui gli utenti di Google Sketchup – un programma gratuito di modellazione 3D – possono caricare e condividere i modelli che hanno disegnato.
E tuttavia, il progetto non è solo un tentativo di mettere insieme arte alta e design amatoriale, entrambi liberamente disponibili in rete; né uno sberleffo gratuito alla tradizione dell'arte moderna, o un'affermazione postmoderna sull'impossibilità di creare qualcosa di nuovo. Al contrario, come ha detto l'artista, «c'è una conversazione in corso tra la superficie e la struttura sottostante»: una conversazione che può essere vista in azione nei lavori in mostra, da Rousseau Hotel Room, in cui i dipinti esotici del Doganiere decorano lussuosamente una comoda stanza d'albergo, a Schwitters Alley, in cui il collage modernista sembra dichiarare le sue radici nell'utopia socialista.
Una ramificazione dello stesso progetto, BNPJ.exe (2011, in collaborazione con Tabor Robak) è un ambiente virtuale navigabile, un intero mondo rivestito di dipinti. Il dripping di Pollock dà il meglio di sé su un deserto, l'astrazione geometrica rende un ufficio ancora più funzionale, e il blu di Yves Klein rende un labirinto ancora più metafisico.
Nella nuova serie New Age Demanded (2011) questa pratica è usata in maniera più occasionale e funzionale. Ispirata da un poema di Ezra Pound, la serie ospita un misterioso totem senza occhi e senza bocca, a metà strada tra un busto classico deformato e un personaggio da fantascienza. Ogni pezzo è un viaggio nel tempo, tra passato e futuro, alto e basso, storia e narrazione.
Brand New Paint Job è un progetto in corso che può essere seguito attraverso un sito dedicato, brandnewpaintjob.com. Lì, Rafman accumula un flusso continuo di immagini realizzate convertendo dipinti modernisti in texture e mappandole su diversi tipi di modelli 3D: stanze da letto e soggiorni, bar, pezzi d'arredamento, corpi umani, sculture classiche e astratte, automobili, aerei, personaggi dei fumetti e del cinema, piante, animali e così via. L'artista non crea nemmeno i modelli 3D, che sono presi da Google 3D Warehouse, la galleria online in cui gli utenti di Google Sketchup – un programma gratuito di modellazione 3D – possono caricare e condividere i modelli che hanno disegnato.
E tuttavia, il progetto non è solo un tentativo di mettere insieme arte alta e design amatoriale, entrambi liberamente disponibili in rete; né uno sberleffo gratuito alla tradizione dell'arte moderna, o un'affermazione postmoderna sull'impossibilità di creare qualcosa di nuovo. Al contrario, come ha detto l'artista, «c'è una conversazione in corso tra la superficie e la struttura sottostante»: una conversazione che può essere vista in azione nei lavori in mostra, da Rousseau Hotel Room, in cui i dipinti esotici del Doganiere decorano lussuosamente una comoda stanza d'albergo, a Schwitters Alley, in cui il collage modernista sembra dichiarare le sue radici nell'utopia socialista.
Una ramificazione dello stesso progetto, BNPJ.exe (2011, in collaborazione con Tabor Robak) è un ambiente virtuale navigabile, un intero mondo rivestito di dipinti. Il dripping di Pollock dà il meglio di sé su un deserto, l'astrazione geometrica rende un ufficio ancora più funzionale, e il blu di Yves Klein rende un labirinto ancora più metafisico.
Nella nuova serie New Age Demanded (2011) questa pratica è usata in maniera più occasionale e funzionale. Ispirata da un poema di Ezra Pound, la serie ospita un misterioso totem senza occhi e senza bocca, a metà strada tra un busto classico deformato e un personaggio da fantascienza. Ogni pezzo è un viaggio nel tempo, tra passato e futuro, alto e basso, storia e narrazione.
30
aprile 2011
Jon Rafman – Brand New Paint Job
Dal 30 aprile al 10 giugno 2011
arte contemporanea
Location
FABIO PARIS ART GALLERY
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Orario di apertura
ore 15-19 tutti i giorni escluso festivi
Vernissage
30 Aprile 2011, ore 18.00
Autore
Curatore