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Jorge Macchi / Edgardo Rudnitzky – The Singers’ Room
L’installazione è composta da 4 grandi pannelli di vetro appesi uno di seguito all’altro ed equipaggiati con un particolare dispositivo (whispering windows) che trasforma le lastre in una vera e propria cassa acustica
Comunicato stampa
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The Singers’ Room è il titolo dell’opera che l’artista argentino Jorge Macchi e il compositore Edgardo Rudnitzky presentano negli spazi espositivi di Galleria Continua.
Considerato una delle figure di maggior rilievo del panorama artistico latino americano, Jorge Macchi viene conosciuto anche in Italia grazie alla performance, L’ascensione (2005), che realizza presso l’Oratorio di San Filippo nell’ambito della 51° Biennale di Venezia a cui partecipa come rappresentante del Padiglione Argentino. L’anno successivo è nuovamente in Italia con un importante progetto espositivo, Due volte nello stesso fiume, che presenta in esclusiva negli spazi espositivi di Galleria Continua.
Il Blanton Museum of Art di Austin (USA) ospita fino a marzo prossimo The Anatomy of Melancholy, un’esposizione che raccoglie più di quaranta delle più importanti opere realizzate dall’artista dagli inizi degli anni Novanta ad oggi provenienti da collezioni pubbliche e private del Sud America, Europa e Stati Uniti. Curata da Gabriel Pe'rez-Barreiro e presentata per la prima volta a Porte Alegre in Brasile in occasione della Biennale di Mercosul, la mostra prevede un’ulteriore prestigiosa tappa europea: il Centro Galego de Arte Contemporáneo di Santiago de Compostela (Spagna) a maggio 2008.
Uno degli elementi centrali nella ricerca di Jorge Macchi è senza dubbio la musica che si manifesta nell’opera talvolta esclusivamente come presenza sonora, altre volte come vero e proprio riferimento visivo come nel caso di The Singers’ Room, l’installazione in mostra a San Gimignano. Esposta per la prima volta nel 2006 all’Università di Essex in Inghilterra come evento conclusivo di una residenza dell’artista presso AHRC (Research Centre for Studies of Surrealism and its Legacies), The Singers’ Room rappresenta una nuova e felice collaborazione di Macchi con il musicista e compositore Edgardo Rudnitzky.
L’installazione è composta da 4 grandi pannelli di vetro appesi uno di seguito all’altro ed equipaggiati con un particolare dispositivo (whispering windows) che trasforma le lastre in una vera e propria cassa acustica. L’utilizzo del vetro non è nuovo all’artista che lo sceglie proprio per le sue qualità intrinseche: la trasparenza, l’estrema fragilità, la capacità di riflessione che sviluppa a contatto con la luce.
Apparire e scomparire, presenza e assenza, questi sono i binomi che ricorrono nell’opera di Macchi e che, anche in questo caso, costituiscono le cifre distintive dell’installazione. I versi riportati su questi ‘fogli di vetro’ sono quelli di Goodbye, un breve quanto intenso componimento della poetessa uruguaiana Idea Vilarino. Macchi e Rudnitzky mantengono l’originale struttura piramidale dello scritto negandone però una lettura completa e narrativa a favore di una ‘rappresentazione’ fonetica che enfatizza quel senso di perdita che già la poesia evocava.
Luce e suono costituiscono un binomio inscindibile in The Singers’ Room. Il manifestarsi di ciascuna lettera corrisponde ad un suono che si propaga nella stanza e risuona come il canto ipnotico di sirene.
Jorge Macchi nasce a Buenos Aires nel 1963, città dove tutt'oggi vive e lavora.
Nell'opera di Macchi non e' possibile individuare linee stilistiche pre-determinate, oggetti semplici, d’uso quotidiano, vengono utilizzati come liberi strumenti: installazioni, video, pittura ma anche fotografia e collage sono i linguaggi che adotta nella sua ricerca per riflettere sul concetto di fato, possibilità, violenza. Le sue opere si presentano sempre rigorose, precise, cristalline, prive di ogni orpello; in bilico tra effimero e permanente il lavoro dell’artista argentino riesce a catturare l’essenza di ciò che è privo di solidità.
Numerose mostre personali e collettive realizzate in tutto il mondo, tra queste: Brave new world, a cura di Y.Raymond, Walker Art Center, Minneapolis, USA, (2007); Light music, in collaborazione con Edgardo Rudnitzky University gallery, University of Essex and Firstsite Gallery, Colchester, UK (2006); 51' Biennale di Venezia, Padiglione Argentino e 'L'esperienza dell'arte' a cura di Maria de Corral (2005); 'Farsites' all'interno di 'Inside', Tijuana-San Diego (2005); Biennale di San Paolo (2004-2006); 'Le 10Neuf, Centre Regional d'Art Contemporaine Montbeliard, Francia (2004); 'Biennale di Istanbul 8' (2003); MUHKA', Museum of Contemporary Art Antwerp (1998. Nel 2001 ha vinto con il progetto 'Buenos Aires Tour' il Guggenheim Foundation Fellowship. Tra le mostre in programma ricordiamo: "Agite antes de usar", mostra itinerante Yokohama Triennale, Giappone (settembre 2008); Bienal New Orleans (novembre 2008). Le opere di Jorge Macchi fanno parte di importanti collezioni permanenti: Museum of Modern Art Buenos Aires, The University of Essex e Tate Modern in Inghilterra, al MUSAC in Spagna.
Edgardo Rudnitzky nasce a Buenos Aires nel 1956. Vive e lavora a Berlino.
Compositore e musicista di livello internazionale Rudnitzky ha studiato composizione, analisi musicale e morfologia con Carmelo Saitta, Gerardo Gandini e Enrique Belloq. Le sue composizioni hanno accompagnato importanti opere teatrali, balletti, films. Numerose le sue collaborazioni con Macchi a partire dal 1998.
Considerato una delle figure di maggior rilievo del panorama artistico latino americano, Jorge Macchi viene conosciuto anche in Italia grazie alla performance, L’ascensione (2005), che realizza presso l’Oratorio di San Filippo nell’ambito della 51° Biennale di Venezia a cui partecipa come rappresentante del Padiglione Argentino. L’anno successivo è nuovamente in Italia con un importante progetto espositivo, Due volte nello stesso fiume, che presenta in esclusiva negli spazi espositivi di Galleria Continua.
Il Blanton Museum of Art di Austin (USA) ospita fino a marzo prossimo The Anatomy of Melancholy, un’esposizione che raccoglie più di quaranta delle più importanti opere realizzate dall’artista dagli inizi degli anni Novanta ad oggi provenienti da collezioni pubbliche e private del Sud America, Europa e Stati Uniti. Curata da Gabriel Pe'rez-Barreiro e presentata per la prima volta a Porte Alegre in Brasile in occasione della Biennale di Mercosul, la mostra prevede un’ulteriore prestigiosa tappa europea: il Centro Galego de Arte Contemporáneo di Santiago de Compostela (Spagna) a maggio 2008.
Uno degli elementi centrali nella ricerca di Jorge Macchi è senza dubbio la musica che si manifesta nell’opera talvolta esclusivamente come presenza sonora, altre volte come vero e proprio riferimento visivo come nel caso di The Singers’ Room, l’installazione in mostra a San Gimignano. Esposta per la prima volta nel 2006 all’Università di Essex in Inghilterra come evento conclusivo di una residenza dell’artista presso AHRC (Research Centre for Studies of Surrealism and its Legacies), The Singers’ Room rappresenta una nuova e felice collaborazione di Macchi con il musicista e compositore Edgardo Rudnitzky.
L’installazione è composta da 4 grandi pannelli di vetro appesi uno di seguito all’altro ed equipaggiati con un particolare dispositivo (whispering windows) che trasforma le lastre in una vera e propria cassa acustica. L’utilizzo del vetro non è nuovo all’artista che lo sceglie proprio per le sue qualità intrinseche: la trasparenza, l’estrema fragilità, la capacità di riflessione che sviluppa a contatto con la luce.
Apparire e scomparire, presenza e assenza, questi sono i binomi che ricorrono nell’opera di Macchi e che, anche in questo caso, costituiscono le cifre distintive dell’installazione. I versi riportati su questi ‘fogli di vetro’ sono quelli di Goodbye, un breve quanto intenso componimento della poetessa uruguaiana Idea Vilarino. Macchi e Rudnitzky mantengono l’originale struttura piramidale dello scritto negandone però una lettura completa e narrativa a favore di una ‘rappresentazione’ fonetica che enfatizza quel senso di perdita che già la poesia evocava.
Luce e suono costituiscono un binomio inscindibile in The Singers’ Room. Il manifestarsi di ciascuna lettera corrisponde ad un suono che si propaga nella stanza e risuona come il canto ipnotico di sirene.
Jorge Macchi nasce a Buenos Aires nel 1963, città dove tutt'oggi vive e lavora.
Nell'opera di Macchi non e' possibile individuare linee stilistiche pre-determinate, oggetti semplici, d’uso quotidiano, vengono utilizzati come liberi strumenti: installazioni, video, pittura ma anche fotografia e collage sono i linguaggi che adotta nella sua ricerca per riflettere sul concetto di fato, possibilità, violenza. Le sue opere si presentano sempre rigorose, precise, cristalline, prive di ogni orpello; in bilico tra effimero e permanente il lavoro dell’artista argentino riesce a catturare l’essenza di ciò che è privo di solidità.
Numerose mostre personali e collettive realizzate in tutto il mondo, tra queste: Brave new world, a cura di Y.Raymond, Walker Art Center, Minneapolis, USA, (2007); Light music, in collaborazione con Edgardo Rudnitzky University gallery, University of Essex and Firstsite Gallery, Colchester, UK (2006); 51' Biennale di Venezia, Padiglione Argentino e 'L'esperienza dell'arte' a cura di Maria de Corral (2005); 'Farsites' all'interno di 'Inside', Tijuana-San Diego (2005); Biennale di San Paolo (2004-2006); 'Le 10Neuf, Centre Regional d'Art Contemporaine Montbeliard, Francia (2004); 'Biennale di Istanbul 8' (2003); MUHKA', Museum of Contemporary Art Antwerp (1998. Nel 2001 ha vinto con il progetto 'Buenos Aires Tour' il Guggenheim Foundation Fellowship. Tra le mostre in programma ricordiamo: "Agite antes de usar", mostra itinerante Yokohama Triennale, Giappone (settembre 2008); Bienal New Orleans (novembre 2008). Le opere di Jorge Macchi fanno parte di importanti collezioni permanenti: Museum of Modern Art Buenos Aires, The University of Essex e Tate Modern in Inghilterra, al MUSAC in Spagna.
Edgardo Rudnitzky nasce a Buenos Aires nel 1956. Vive e lavora a Berlino.
Compositore e musicista di livello internazionale Rudnitzky ha studiato composizione, analisi musicale e morfologia con Carmelo Saitta, Gerardo Gandini e Enrique Belloq. Le sue composizioni hanno accompagnato importanti opere teatrali, balletti, films. Numerose le sue collaborazioni con Macchi a partire dal 1998.
09
febbraio 2008
Jorge Macchi / Edgardo Rudnitzky – The Singers’ Room
Dal 09 febbraio al 03 maggio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 14.00-19.00
Vernissage
9 Febbraio 2008, 18.00-24.00
Autore