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Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore
L’esposizione comprende circa sessanta opere che ripercorrono cronologicamente la carriera artistica di Tornquist: da quelle che segnano la seconda metà degli anni Cinquanta, ai lavori di stampo optical degli anni Sessanta, dai monocromi minimalisti degli anni Settanta alla sezione che include garze, pieghe e stracci, dedicata agli anni Ottanta e Novanta, fino alle ultime opere realizzate dal 2000 ad oggi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
l Museo Nazionale di Ravenna ospita dal 27 ottobre 2013 al 9 marzo 2014 la mostra dal titolo “Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore”. La Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini, Antonella Ranaldi, invita all’inaugurazione dell’evento il 26 ottobre 2013 alle ore 19.00. L’iniziativa è organizzata da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con lo Studio d’Arte G.R. di Sacile, con il sostegno del Gruppo Euromobil.
L’esposizione comprende circa sessanta opere che ripercorrono cronologicamente la carriera artistica di Tornquist: da quelle che segnano la seconda metà degli anni Cinquanta, ai lavori di stampo optical degli anni Sessanta, dai monocromi minimalisti degli anni Settanta alla sezione che include garze, pieghe e stracci, dedicata agli anni Ottanta e Novanta, fino alle ultime opere realizzate dal 2000 ad oggi.
Le opere di Tornquist, maestro della sperimentazione sulla luce e sul colore, sono presentate al pubblico nelle sale del Museo Nazionale, nella cornice dello straordinario patrimonio monumentale di Ravenna, dichiarato dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità”. Al Mausoleo di Teodorico sarà inoltre esposta l’opera Colonna infinita (1966-2008). L’intenzione dei curatori, Giovanni Granzotto e Antonella Ranaldi, è di articolare, attraverso i rimandi fra tradizione e sperimentazione, quella forma di dialogo tra arte e scienza che trova nelle opere di Tornquist una perfetta espressione. Nell’intera produzione di Tornquist la psicologia evoca il sentimento e il colore diventa baricentro di uno studio artistico-scientifico sulla percezione delle modulazioni iridescenti della luce.
La fusione tra arte e scienza, tra lo spazio intimo dell’opera d’arte e quello pubblico, rappresenta oggi la peculiarità principale della produzione di Tornquist. Giovanni Granzotto scrive: «[…] è con i “tessuti”, le “pieghe”, le “fessure”, in una geniale e perfetta sintonia fra materiali e colore, in tutte le sue sfumature e gradazioni, che Tornquist si impadronisce, attraverso ogni singola opera pur sempre da parete, di un intero campo spaziale, espandendo l’influenza e l’intervento della propria pittura sui pieni e sui vuoti, sulle opacità e le trasparenze, sulle densità e sulle assenze di materia e pigmento. Quasi proponendoci una nuova concezione dell’altorilievo, rivisitato in chiave moderna attraverso lo strumento della luce-colore».
Jorrit Tornquist, nato nel 1938 in Austria, a Graz, dove muove i primi passi nel mondo artistico dopo gli studi di biologia e d’architettura, vive in Italia dal 1964. Nel 1992 ottiene la cittadinanza italiana pur mantenendo quella austriaca. Il suo percorso lo conduce oltre le strettoie di un’arte limitata ad esperienze di tipo geometrico e programmato fino all’elaborazione di una propria visione dell’uso del colore, che si manifesta non solo nelle opere artistiche ma anche nella pubblicazione di testi e libri teorico-didattici. Tornquist è docente di Colore al Politecnico di Milano, alla Facoltà di Architettura di Graz, all’Accademia Carrara di Bergamo e all’Istituto Europeo di Milano. I suoi progetti cromatici non si limitano alle tele, ma includono l’ambiente circostante, tenendo in considerazione pianificazioni cromatiche di contesti urbani e spazi interni caratterizzati dalle più varie funzionalità.
La versatilità di Tornquist si esprime nel passaggio da una creazione pittorica, evolutasi nel tempo, allo studio del colore negli ambienti interni, fino alla conquista della dimensione esterna, urbana. Le sue costruzioni, sempre agili e vibranti, al limite di una semplicità assoluta, dimostrano un talento peculiare nell’organizzazione degli elementi spaziali. Nella produzione pittorica, le forme sono tutte di ispirazione geometrica e i colori sono scelti in base ai valori primari. Il risultato è una composizione ricca, variata, concatenata. Ogni oggetto è connotato da una certa gioia, sempre legata allo studio appassionato delle molteplici funzioni del colore, e da una netta materialità, espressa attraverso il potere della luce.
Fra le ultime esposizioni di Jorrit Tornquist ricordiamo in Italia nel 2009 quella di Perugia alla Galleria Nazionale dell’Umbria e nel 2010 quella di Genova al Museo di Palazzo Reale, mentre all’estero la mostra del 2012 a Denver alla Philip J. Steele Gallery. Fra le sue ultime collettive, all’estero a Graz alla Galleria Leonhard “Alberto Biasi e Jorrit Tornquist” e in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna “Arte Programmata e Cinetica, da Munari, a Biasi, Colombo e…”.
L’esposizione comprende circa sessanta opere che ripercorrono cronologicamente la carriera artistica di Tornquist: da quelle che segnano la seconda metà degli anni Cinquanta, ai lavori di stampo optical degli anni Sessanta, dai monocromi minimalisti degli anni Settanta alla sezione che include garze, pieghe e stracci, dedicata agli anni Ottanta e Novanta, fino alle ultime opere realizzate dal 2000 ad oggi.
Le opere di Tornquist, maestro della sperimentazione sulla luce e sul colore, sono presentate al pubblico nelle sale del Museo Nazionale, nella cornice dello straordinario patrimonio monumentale di Ravenna, dichiarato dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità”. Al Mausoleo di Teodorico sarà inoltre esposta l’opera Colonna infinita (1966-2008). L’intenzione dei curatori, Giovanni Granzotto e Antonella Ranaldi, è di articolare, attraverso i rimandi fra tradizione e sperimentazione, quella forma di dialogo tra arte e scienza che trova nelle opere di Tornquist una perfetta espressione. Nell’intera produzione di Tornquist la psicologia evoca il sentimento e il colore diventa baricentro di uno studio artistico-scientifico sulla percezione delle modulazioni iridescenti della luce.
La fusione tra arte e scienza, tra lo spazio intimo dell’opera d’arte e quello pubblico, rappresenta oggi la peculiarità principale della produzione di Tornquist. Giovanni Granzotto scrive: «[…] è con i “tessuti”, le “pieghe”, le “fessure”, in una geniale e perfetta sintonia fra materiali e colore, in tutte le sue sfumature e gradazioni, che Tornquist si impadronisce, attraverso ogni singola opera pur sempre da parete, di un intero campo spaziale, espandendo l’influenza e l’intervento della propria pittura sui pieni e sui vuoti, sulle opacità e le trasparenze, sulle densità e sulle assenze di materia e pigmento. Quasi proponendoci una nuova concezione dell’altorilievo, rivisitato in chiave moderna attraverso lo strumento della luce-colore».
Jorrit Tornquist, nato nel 1938 in Austria, a Graz, dove muove i primi passi nel mondo artistico dopo gli studi di biologia e d’architettura, vive in Italia dal 1964. Nel 1992 ottiene la cittadinanza italiana pur mantenendo quella austriaca. Il suo percorso lo conduce oltre le strettoie di un’arte limitata ad esperienze di tipo geometrico e programmato fino all’elaborazione di una propria visione dell’uso del colore, che si manifesta non solo nelle opere artistiche ma anche nella pubblicazione di testi e libri teorico-didattici. Tornquist è docente di Colore al Politecnico di Milano, alla Facoltà di Architettura di Graz, all’Accademia Carrara di Bergamo e all’Istituto Europeo di Milano. I suoi progetti cromatici non si limitano alle tele, ma includono l’ambiente circostante, tenendo in considerazione pianificazioni cromatiche di contesti urbani e spazi interni caratterizzati dalle più varie funzionalità.
La versatilità di Tornquist si esprime nel passaggio da una creazione pittorica, evolutasi nel tempo, allo studio del colore negli ambienti interni, fino alla conquista della dimensione esterna, urbana. Le sue costruzioni, sempre agili e vibranti, al limite di una semplicità assoluta, dimostrano un talento peculiare nell’organizzazione degli elementi spaziali. Nella produzione pittorica, le forme sono tutte di ispirazione geometrica e i colori sono scelti in base ai valori primari. Il risultato è una composizione ricca, variata, concatenata. Ogni oggetto è connotato da una certa gioia, sempre legata allo studio appassionato delle molteplici funzioni del colore, e da una netta materialità, espressa attraverso il potere della luce.
Fra le ultime esposizioni di Jorrit Tornquist ricordiamo in Italia nel 2009 quella di Perugia alla Galleria Nazionale dell’Umbria e nel 2010 quella di Genova al Museo di Palazzo Reale, mentre all’estero la mostra del 2012 a Denver alla Philip J. Steele Gallery. Fra le sue ultime collettive, all’estero a Graz alla Galleria Leonhard “Alberto Biasi e Jorrit Tornquist” e in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna “Arte Programmata e Cinetica, da Munari, a Biasi, Colombo e…”.
26
ottobre 2013
Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore
Dal 26 ottobre 2013 al 09 marzo 2014
arte contemporanea
Location
MUSEO NAZIONALE
Ravenna, Via San Vitale, 17, (Ravenna)
Ravenna, Via San Vitale, 17, (Ravenna)
Biglietti
La mostra è in promozione abbinata all’ingresso ai monumenti e musei della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna (Museo Nazionale di Ravenna, Mausoleo di Teodorico, Basilica di Sant’Apollinare in Classe)
Orario di apertura
martedì / domenica 8.30 - 19.30, chiusura biglietteria 19.00, lunedì chiuso
Vernissage
26 Ottobre 2013, ore 19
Editore
IL CIGNO
Autore
Curatore