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Jorunn Monrad – Augenbrot
Nelle sue opere Jorunn Monrad cerca di fare coesistere questi due piani, inserendo nella pittura le descrizioni delle visioni estrapolate da Benjamin, come quelle che parlano di intrecci infiniti di “animaletti o forme vegetali” e di “progetti appena strutturati”.
Comunicato stampa
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Nel V (1930) dei Protocolli di Walter Benjamin, che raccolgono le sue esperienze visionarie, vengono descritte immagini così affascinanti da appagare qualsiasi senso attraverso gli occhi. Dal termine coniato da Benjamin nell’occasione, Augenbrot (pane per gli occhi), deriva il titolo della mostra, che si costruisce intorno a citazioni derivanti dalla letteratura.
Nelle sue opere Jorunn Monrad cerca di fare coesistere questi due piani, inserendo nella pittura le descrizioni delle visioni estrapolate da Benjamin, come quelle che parlano di intrecci infiniti di “animaletti o forme vegetali” e di “progetti appena strutturati”: “È noto che se si chiudono gli occhi e si esercita su di essi una leggera pressione, si materializzano delle figure ornamentali sulla cui forma non si ha alcuna influenza. Le architetture e le costellazioni spaziali (…) prendono forma fulmineamente e senza preavviso. Poi, una volta che ci sono, entra in gioco la fantasia che opera più coscientemente, per prendersi certe libertà con esse”.
Il messaggio nel messaggio si svela lentamente sulle tele che, a prima vista, sembrano dipinte da Jorunn Monrad puntando sui colori complementari. Poi trame impossibili da seguire, mondi nascosti, lettere, messaggi cifrati in un codice zoomorfo conducono a testimonianze di visioni che fanno parte di un mondo immaginario possibile.
Dalla fine degli anni ’80, l’artista ha cercato di ricreare nelle sue opere le impressioni di intrecci e le immagini di animali che da bambina “vedeva” in montagna mentre, addormentandosi, fissava le strutture del legno sul soffitto.
D’altra parte, le visioni dei bambini che nello stato febbrile vedono immagini sulle tappezzerie o le materializzazioni delle nuvole in movimento spesso sono stati spunto e ispirazione per poeti e letterati, come Thomas De Quincey, i cui testi visionari la Monrad legge nel 1995, trovando analogie impressionanti con il suo lavoro: “La testa abominevole del coccodrillo e i suoi occhi maligni mi guardavano, ripetuti in mille aspetti diversi: e io restavo a fissarli affascinato e nauseato” (maggio 1818).
Jorunn Monrad, dal 2003, ha ulteriormente approfondito l’analisi delle sensazioni visive tra conscio e inconscio, studiando anche i fenomeni entoptici e la produzione di fosfeni e scoprendo così la base teorica e la ricerca scientifica che indaga questi fenomeni.
Le somiglianze tra le visioni descritte in letteratura e poesia e le opere di artisti come la Monrad permettono di riscontrare un parallelismo significativo tra neurologia ed estetica, medicina e filosofia, alla ricerca di nuove chiavi di lettura e di approccio all’arte stessa.
Jorunn Monrad è nata a Oslo, Norvegia, nel 1961, in una famiglia di artisti e intellettuali. Vive a Milano, dove si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera con Alik Cavaliere. La sua ricerca è focalizzata sull’immaginario zoomorfo di ispirazione scandinava. Dal 1988 è presente in mostre collettive e personali in Italia, Norvegia, Svizzera e Germania.
Nelle sue opere Jorunn Monrad cerca di fare coesistere questi due piani, inserendo nella pittura le descrizioni delle visioni estrapolate da Benjamin, come quelle che parlano di intrecci infiniti di “animaletti o forme vegetali” e di “progetti appena strutturati”: “È noto che se si chiudono gli occhi e si esercita su di essi una leggera pressione, si materializzano delle figure ornamentali sulla cui forma non si ha alcuna influenza. Le architetture e le costellazioni spaziali (…) prendono forma fulmineamente e senza preavviso. Poi, una volta che ci sono, entra in gioco la fantasia che opera più coscientemente, per prendersi certe libertà con esse”.
Il messaggio nel messaggio si svela lentamente sulle tele che, a prima vista, sembrano dipinte da Jorunn Monrad puntando sui colori complementari. Poi trame impossibili da seguire, mondi nascosti, lettere, messaggi cifrati in un codice zoomorfo conducono a testimonianze di visioni che fanno parte di un mondo immaginario possibile.
Dalla fine degli anni ’80, l’artista ha cercato di ricreare nelle sue opere le impressioni di intrecci e le immagini di animali che da bambina “vedeva” in montagna mentre, addormentandosi, fissava le strutture del legno sul soffitto.
D’altra parte, le visioni dei bambini che nello stato febbrile vedono immagini sulle tappezzerie o le materializzazioni delle nuvole in movimento spesso sono stati spunto e ispirazione per poeti e letterati, come Thomas De Quincey, i cui testi visionari la Monrad legge nel 1995, trovando analogie impressionanti con il suo lavoro: “La testa abominevole del coccodrillo e i suoi occhi maligni mi guardavano, ripetuti in mille aspetti diversi: e io restavo a fissarli affascinato e nauseato” (maggio 1818).
Jorunn Monrad, dal 2003, ha ulteriormente approfondito l’analisi delle sensazioni visive tra conscio e inconscio, studiando anche i fenomeni entoptici e la produzione di fosfeni e scoprendo così la base teorica e la ricerca scientifica che indaga questi fenomeni.
Le somiglianze tra le visioni descritte in letteratura e poesia e le opere di artisti come la Monrad permettono di riscontrare un parallelismo significativo tra neurologia ed estetica, medicina e filosofia, alla ricerca di nuove chiavi di lettura e di approccio all’arte stessa.
Jorunn Monrad è nata a Oslo, Norvegia, nel 1961, in una famiglia di artisti e intellettuali. Vive a Milano, dove si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera con Alik Cavaliere. La sua ricerca è focalizzata sull’immaginario zoomorfo di ispirazione scandinava. Dal 1988 è presente in mostre collettive e personali in Italia, Norvegia, Svizzera e Germania.
19
novembre 2004
Jorunn Monrad – Augenbrot
Dal 19 novembre al 10 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
KAISER ARTS AND NEW TRENDS
Genova, Via Del Molo, 5r, (Genova)
Genova, Via Del Molo, 5r, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì, ore 16.30-18.30 o per appuntamento
Vernissage
19 Novembre 2004, ore 18.00
Autore