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José Angelino / Serj – Lunghezze d’onda
Una mostra sul Suono e sulla Luce è un contenitore di ‘lunghezze d’onda’. Non tanto un’esibizione di opere, quanto una rilevazione di funzionamenti e comportamenti di energie che s’intrecciano strettamente alla nostra esistenza, ma restano fuori dalla nostra specifica considerazione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una mostra sul Suono e sulla Luce è un contenitore di ‘lunghezze d’onda’.
Non tanto un’esibizione di opere, quanto una rilevazione di funzionamenti e
comportamenti di energie che s’intrecciano strettamente alla nostra esistenza,
ma restano fuori dalla nostra specifica considerazione.
Rivolgere l’attenzione alla manifestazione e all’azione di realtà impalpabili, ma
essenziali per la nostra esperienza è uno degli obiettivi della mostra che
prende in considerazione, non rapporti fra opere o elementi geometricamente
e linearmente misurabili in uno spazio dato, quanto interazioni con l’ambiente
di grandezze che non si chiamano più altezza, lunghezza, larghezza,
profondità, ma intensità, frequenza, densità, lunghezza d’onda, massa o
saturazione, nell’intento di rivelare la loro influenza sulla nostra esistenza
insieme alle reazioni a diverse condizioni date.
Da funzioni di supporto, utili soltanto a ‘illustrare’ o ‘accompagnare’ le scene
e i temi prescelti, Luce e Suono sono diventati nel mondo artistico
contemporaneo un soggetto da esplorare per se stesso, in quanto produttore
di esperienze e modi di utilizzazione che segnano nuove opportunità anche
formalmente eccellenti.
Mentre la tecnica imprigiona e sfrutta, per il nostro vivere, queste entità
indispensabili sottoponendole a consumo e usura, l’arte ne libera le valenze
per il nostro puro godimento, indicando nel contempo anche il nuovo
potenziale costruttivo che spesso ha origine proprio nella gratuità e libertà.
Il luogo che si apre sul paesaggio del lago di Nemi, ormai da quasi un secolo
suscettibile di essere interpretato come scenario del mito, è spinto in questo
modo, a confrontarsi anche con i linguaggi scientifici e tecnologici della
modernità in un dialogo stimolante, qualche volta ironico, fatto delle infinite
sfaccettature di un’estetica dinamica e delle complesse sollecitazioni del gioco.
-----------
José Angelino
Nato a Pozzallo (Ragusa) nel 1977, si è laureato in fisica a La Sapienza di Roma sulla
‘codificazione di stimoli visivi svolta da una rete neurale’, scoprendo quasi subito la
propria predisposizione a operare in chiave creativa e di ricerca pura, anziché
essenzialmente applicativa. Nel 2011, dopo anni di sperimentazione appartata inizia a
esporre e nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja,
cominciando a farsi conoscere con successo in varie mostre e sedi artistiche.
L’originalità e peculiarità del suo lavoro inizia con l’utilizzazione del gas argon in
ambienti sotto vuoto e con lo studio delle sue reazioni di percorso, quando
opportunamente sollecitato. Attualmente si serve anche dell’inserimento di piccoli
magneti per articolare e controllare il flusso del gas con inediti effetti estetico-percettivi.
Serj
Nato a Bergamo nel 1985, si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e
ha subito cominciato a esporre in mostre e sedi qualificate. Dal 2013 esce dal
contesto di superficie della pittura e approda all’installazione, rivelandosi come uno dei
giovani più interessanti della sua generazione con mostre collettive come ‘Il peso della
mia luce’ (2013) e personali come ‘Mira-Morsa’ (2014) presso la galleria Operativa Arte
Contemporanea di Roma con un approccio originale che fa dell’opera un congegno in
equilibrio tra gli universi di pittura, scultura, ambiente e strutture in tensione che
s’insinuano nell’ambiente attraverso le vibrazioni del suono e della luce.
Giovanna dalla Chiesa è storica e critica d'arte. Laureatasi in Storia dell'Arte con
G.C. Argan a Roma con una tesi innovativa su Calder, ha lavorato con Palma Bucarelli
presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Vincitrice di una prestigiosa Borsa
dell'American Council of Learned Societies nel 1976, è stata affiliata per un anno presso
il Museum of Modern Art di New York. I suoi studi su de Chirico, di cui è autorevole
esperta, l'hanno condotta in svariati centri europei: Parigi, Monaco di Baviera, Atene e
Berlino. Ha curato importanti mostre monografiche in sedi pubbliche: Ca' Pesaro,
Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Pitti, Ala Napoleonica del Museo Correr, Accademia
di Francia. E' stata docente di Storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Roma;
ha collaborato con quotidiani e riviste come pubblicista indipendente e curatrice di
mostre interdisciplinari e convegni come: Allo Sport l'Omaggio dell'Arte (Giffoni Valle
Piana, Salerno 2001); L'arte in Gioco (MACRO 2003, Roma); L'Età Nomade (Campo
Boario, Roma 2005); Che cosa c'entra la morte ? (Aula Magna Liceo Artistico, Roma
2006: Tre giornate di studio su Gino De Dominicis).
Nel maggio del 2014 ha creato Dialoghi a più voci, una forma transdisciplinare di lettura
dell'arte nel mondo globale, aperta a scienza, filosofia, antropologia, letteratura, musica,
biologia, nuova geografia.
Non tanto un’esibizione di opere, quanto una rilevazione di funzionamenti e
comportamenti di energie che s’intrecciano strettamente alla nostra esistenza,
ma restano fuori dalla nostra specifica considerazione.
Rivolgere l’attenzione alla manifestazione e all’azione di realtà impalpabili, ma
essenziali per la nostra esperienza è uno degli obiettivi della mostra che
prende in considerazione, non rapporti fra opere o elementi geometricamente
e linearmente misurabili in uno spazio dato, quanto interazioni con l’ambiente
di grandezze che non si chiamano più altezza, lunghezza, larghezza,
profondità, ma intensità, frequenza, densità, lunghezza d’onda, massa o
saturazione, nell’intento di rivelare la loro influenza sulla nostra esistenza
insieme alle reazioni a diverse condizioni date.
Da funzioni di supporto, utili soltanto a ‘illustrare’ o ‘accompagnare’ le scene
e i temi prescelti, Luce e Suono sono diventati nel mondo artistico
contemporaneo un soggetto da esplorare per se stesso, in quanto produttore
di esperienze e modi di utilizzazione che segnano nuove opportunità anche
formalmente eccellenti.
Mentre la tecnica imprigiona e sfrutta, per il nostro vivere, queste entità
indispensabili sottoponendole a consumo e usura, l’arte ne libera le valenze
per il nostro puro godimento, indicando nel contempo anche il nuovo
potenziale costruttivo che spesso ha origine proprio nella gratuità e libertà.
Il luogo che si apre sul paesaggio del lago di Nemi, ormai da quasi un secolo
suscettibile di essere interpretato come scenario del mito, è spinto in questo
modo, a confrontarsi anche con i linguaggi scientifici e tecnologici della
modernità in un dialogo stimolante, qualche volta ironico, fatto delle infinite
sfaccettature di un’estetica dinamica e delle complesse sollecitazioni del gioco.
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José Angelino
Nato a Pozzallo (Ragusa) nel 1977, si è laureato in fisica a La Sapienza di Roma sulla
‘codificazione di stimoli visivi svolta da una rete neurale’, scoprendo quasi subito la
propria predisposizione a operare in chiave creativa e di ricerca pura, anziché
essenzialmente applicativa. Nel 2011, dopo anni di sperimentazione appartata inizia a
esporre e nel 2013 ottiene il Premio per le Arti Visive della Fondazione Toti Scialoja,
cominciando a farsi conoscere con successo in varie mostre e sedi artistiche.
L’originalità e peculiarità del suo lavoro inizia con l’utilizzazione del gas argon in
ambienti sotto vuoto e con lo studio delle sue reazioni di percorso, quando
opportunamente sollecitato. Attualmente si serve anche dell’inserimento di piccoli
magneti per articolare e controllare il flusso del gas con inediti effetti estetico-percettivi.
Serj
Nato a Bergamo nel 1985, si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e
ha subito cominciato a esporre in mostre e sedi qualificate. Dal 2013 esce dal
contesto di superficie della pittura e approda all’installazione, rivelandosi come uno dei
giovani più interessanti della sua generazione con mostre collettive come ‘Il peso della
mia luce’ (2013) e personali come ‘Mira-Morsa’ (2014) presso la galleria Operativa Arte
Contemporanea di Roma con un approccio originale che fa dell’opera un congegno in
equilibrio tra gli universi di pittura, scultura, ambiente e strutture in tensione che
s’insinuano nell’ambiente attraverso le vibrazioni del suono e della luce.
Giovanna dalla Chiesa è storica e critica d'arte. Laureatasi in Storia dell'Arte con
G.C. Argan a Roma con una tesi innovativa su Calder, ha lavorato con Palma Bucarelli
presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Vincitrice di una prestigiosa Borsa
dell'American Council of Learned Societies nel 1976, è stata affiliata per un anno presso
il Museum of Modern Art di New York. I suoi studi su de Chirico, di cui è autorevole
esperta, l'hanno condotta in svariati centri europei: Parigi, Monaco di Baviera, Atene e
Berlino. Ha curato importanti mostre monografiche in sedi pubbliche: Ca' Pesaro,
Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Pitti, Ala Napoleonica del Museo Correr, Accademia
di Francia. E' stata docente di Storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Roma;
ha collaborato con quotidiani e riviste come pubblicista indipendente e curatrice di
mostre interdisciplinari e convegni come: Allo Sport l'Omaggio dell'Arte (Giffoni Valle
Piana, Salerno 2001); L'arte in Gioco (MACRO 2003, Roma); L'Età Nomade (Campo
Boario, Roma 2005); Che cosa c'entra la morte ? (Aula Magna Liceo Artistico, Roma
2006: Tre giornate di studio su Gino De Dominicis).
Nel maggio del 2014 ha creato Dialoghi a più voci, una forma transdisciplinare di lettura
dell'arte nel mondo globale, aperta a scienza, filosofia, antropologia, letteratura, musica,
biologia, nuova geografia.
31
ottobre 2015
José Angelino / Serj – Lunghezze d’onda
Dal 31 ottobre al 06 dicembre 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO SFORZA CESARINI
Genzano Di Roma, Piazza Dante Alighieri, (Roma)
Genzano Di Roma, Piazza Dante Alighieri, (Roma)
Vernissage
31 Ottobre 2015, h 18
Autore
Curatore