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Josè Angelino / Tristano di Robilant – Confini Apparenti
Le sculture in vetro di Robilant, dalle forme quasi liquide, hanno un soffio di incompiutezza e casualità; quelle di Angelino sono scatole di vetro ove l’artista vi immette gas Argon, la sua ricerca si fonda sul binomio arte-scienza. Ad accomunare gli artisti il sentire poetico verso la leggerezza.
Comunicato stampa
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Per Tristano di Robilant è la seconda mostra organizzata dalla Intragallery.
Dopo il successo ottenuto dalla prima personale nel dicembre 2015, e successivamente al suo impegno per la mostra tenutasi tra dicembre del 2016 e aprile 2017 al "Museum of Contemporary Art San Diego”, la galleria ha chiesto al di Robilant di immaginarsi in un ideale dialogo con un altro artista, a lui affine, e da lui prescelto.
Così Tristano ha invitato Josè Angelino, classe ’77, a intessere con lui uno stimolante confronto intergenerazionale tra le loro opere e le loro visioni.
In mostra saranno presentate le sculture in vetro di entrambi gli artisti.
Le sculture in vetro di Tristano di Robilant, con le loro irregolari e movimentate superfici, hanno un soffio di incompiutezza e casualità, dalle forme quasi liquide, apparentemente semplici ma non classificabili.
“Non a caso si tratta di forme enigmatiche, nate da sogni che attingono a un continente interiore, un mare originario, ma anche a un altro io, il doppio che abita dentro di noi.” (Cit. Tanja Lelgemann)
Per Tristano di Robilant la stretta collaborazione con artigiani e con i maestri vetrai di Murano è fondamentale: sono loro che riportano nella materia le sue idee trasformandole in opere di una bellezza maestosa e ancestrale.
Le sculture di Josè Angelino sono costituite da scatole di vetro e ampolle, ove l’artista, dopo avervi creato un vuoto assoluto all’interno, vi immette gas Argon.
La ricerca di José Angelino si fonda sul binomio arte-scienza, creando un nuovo
linguaggio, derivato dalle materie più leggere e da profondi saperi, quali la fisica, la filosofia e l’astronomia: partendo dall’analisi di quelle dinamiche naturali che si manifestano nello sviluppo di un evento, ne evidenzia preferenzialità ed organizzazioni, realizzando così uno strumento di indagine sull’indefinita linea di confine tra la necessità di accadere e l’adattamento all’ambiente.
“Quella cui il pubblico assiste è un’apparizione. Flussi di luce cangianti per forma e colore passano davanti agli occhi, indefinibili e impalpabili. L’effetto è quello di una inarrestabile scrittura luminosa, metafora del divenire incessante”. (Cit. Anna D’Elia)
Ad accomunare i due artisti è la tensione creativa, il sentire poetico verso la leggerezza e l’impossibilità di osservare linee di confine che siano realmente nette, attraversando tutti gli apparenti confini legati alla fragilità della materia, per poi disvelarli nella loro realtà, esili limiti che non vincolano le loro visioni.
Dopo il successo ottenuto dalla prima personale nel dicembre 2015, e successivamente al suo impegno per la mostra tenutasi tra dicembre del 2016 e aprile 2017 al "Museum of Contemporary Art San Diego”, la galleria ha chiesto al di Robilant di immaginarsi in un ideale dialogo con un altro artista, a lui affine, e da lui prescelto.
Così Tristano ha invitato Josè Angelino, classe ’77, a intessere con lui uno stimolante confronto intergenerazionale tra le loro opere e le loro visioni.
In mostra saranno presentate le sculture in vetro di entrambi gli artisti.
Le sculture in vetro di Tristano di Robilant, con le loro irregolari e movimentate superfici, hanno un soffio di incompiutezza e casualità, dalle forme quasi liquide, apparentemente semplici ma non classificabili.
“Non a caso si tratta di forme enigmatiche, nate da sogni che attingono a un continente interiore, un mare originario, ma anche a un altro io, il doppio che abita dentro di noi.” (Cit. Tanja Lelgemann)
Per Tristano di Robilant la stretta collaborazione con artigiani e con i maestri vetrai di Murano è fondamentale: sono loro che riportano nella materia le sue idee trasformandole in opere di una bellezza maestosa e ancestrale.
Le sculture di Josè Angelino sono costituite da scatole di vetro e ampolle, ove l’artista, dopo avervi creato un vuoto assoluto all’interno, vi immette gas Argon.
La ricerca di José Angelino si fonda sul binomio arte-scienza, creando un nuovo
linguaggio, derivato dalle materie più leggere e da profondi saperi, quali la fisica, la filosofia e l’astronomia: partendo dall’analisi di quelle dinamiche naturali che si manifestano nello sviluppo di un evento, ne evidenzia preferenzialità ed organizzazioni, realizzando così uno strumento di indagine sull’indefinita linea di confine tra la necessità di accadere e l’adattamento all’ambiente.
“Quella cui il pubblico assiste è un’apparizione. Flussi di luce cangianti per forma e colore passano davanti agli occhi, indefinibili e impalpabili. L’effetto è quello di una inarrestabile scrittura luminosa, metafora del divenire incessante”. (Cit. Anna D’Elia)
Ad accomunare i due artisti è la tensione creativa, il sentire poetico verso la leggerezza e l’impossibilità di osservare linee di confine che siano realmente nette, attraversando tutti gli apparenti confini legati alla fragilità della materia, per poi disvelarli nella loro realtà, esili limiti che non vincolano le loro visioni.
07
ottobre 2017
Josè Angelino / Tristano di Robilant – Confini Apparenti
Dal 07 ottobre al 18 novembre 2017
arte contemporanea
Location
INTRAGALLERY
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 17-20
Vernissage
7 Ottobre 2017, ore 11:30
Autore