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José Demetrio – Hay una isla en el mundo
un’ampia antologica all’opera di Josè Demetrio, uno dei più significativi interpreti della nuova arte del Caribe dominicano, che viene presentato con 26 opere a olio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 28 maggio lo Spazio Bonioni Arte dedica, per la cura di Dino Del Vecchio, un’ampia antologica all’opera di Josè Demetrio, uno dei più significativi interpreti della nuova arte del Caribe dominicano, che viene presentato con 26 opere a olio.
“Non sono nostri i colori grigi della Francia, ne’ i gialli cotti della vecchia Castiglia, ne’ tantomeno i rossi vellutati veneziani, non sono nostre le alchimie segniche e cervellotiche di Klee, le linee sinuose di Kandinsky, le geometrie fredde e razionali di Malevic e Mondrian.
Non sono nostre le informali, accattivanti proposte cromatiche nordamericane o le scoperte dell’arte universale prima del novecento. Tutto ci serve come lezione accademica e culturale , null’altro. In noi deve esserci la pittura del Caribe , dobbiamo essere i pittori della luce e del colore…. “
Con queste parole si apre il Manifesto per una nuova arte del Caribe dominicano che si attua con efficacia nella pittura di Josè Demetrio, uno dei firmatari nel 2003 assieme ad altri due pittori.
Nato a Dajabon nella Repubblica Dominicana nel 1971, Demetrio ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Santo Domingo, dove si laurea a pieni voti specializzandosi nel corso di pittura presso l’Accademia. Pur essendo giovanissimo, riceve molteplici riconoscimenti ed ha all’attivo numerose mostre personali e collettive.
Vive in Italia dal 2000 e il suo impegno artistico è tutto rivolto alla memoria della sua terra. Nelle sue opere rinveniamo la declinazione di stilemi popolari caraibici delle pittura di tradizione; il desiderio di far risuonare l’idea ed i caratteri popolari dell’antica civiltà; la capacità di risignificare il valore delle immagini, cariche di valenze simboliche, in una scrittura pittorica, colma di colori e ricca di elementi iconografici precisi e costanti (case, pesci, vento, frecce), dinamizzati e moltiplicati nella medesima opera, che rimanda a una profondità del sentire, ad un legame con la vita serio e giocoso insieme, non privo di impegno sociale.
Chiarisce il curatore Dino Del Vecchio, nel suo contributo presente nel catalogo, assieme al testo di Simona Vigo "......le case, i pesci, le foglie, le palme sono la pelle geografica, presenza e contenuto nella permutazione e nella variante che consente di integrare con la ripetitività il suo messaggio nonché l’esigenza di comunicare che il suo è un itinerario immaginario dove “l’isola” è “ordine e disordine”, nel processo auto-rigenerante che rinvia al ritmo biologico della natura e allo spazio aggrovigliato della realtà.
Possiamo riconoscere che il procedimento creativo sostenuto con notevole perizia tecnica da Josè Demetrio si sostanzia di sensualità, non privo di carattere rappresentativo e narrativo e risponde al recupero di stilemi attinti dalle radici antropologiche del suo territorio, mediante un’idea di spazio circolare. Ogni opera vive un sistema di relazioni che trovano la loro costante visiva nell’idea di sublimazione dell’immagine carica di motivazioni simboliche, di conoscenza e di legami tra le cose e i loro significati nascosti".
Le opere in mostra nello spazio Bonioni Arte, selezionate tra le più significative dell’artista, danno conto in modo esemplare di questa ricerca: una pittura apparentemente immediata, in realtà frutto di una concettualità che incunea l’opera nel processo di mediazione tra realtà e fantasia.
I suoi quadri a olio, dedicati all’”isola”, hanno colori violenti, materici, brillanti, luminosi, stratificati in una materia pastosa per dare forma a trame vibranti di colore-luce, dove sono incasellati e archiviati, ripetuti, simboli della sua cultura, forme ondeggianti che fluttuando danno vita ad una spazialità aperta.
I temi trattati delle casette, della frutta, dei pesci, dell’uragano si ripropongono nell’opera da una serie di angolature diverse quasi a dimostrare la molteplicità degli aspetti di una unica realtà, uno stesso oggetto che si sdoppia in “tanti sé stesso”.
Le casette e le frecce sono sicuramente gli elementi più rappresentativi della sua iconografia: sono desideri, sogni, cose in movimento, la ricerca di una strada da prendere, il desiderio di mettere radici?
Troviamo anche un’opera assai originale costituita da 130 piccoli autoritratti dell’artista legati insieme. Demetrio si ritrae con sottile e apprezzabile ironia, strizzando l’occhio ai ritratti più famosi della storia dell’arteo vestendo i panni di personaggio di oggi.
“Non sono nostri i colori grigi della Francia, ne’ i gialli cotti della vecchia Castiglia, ne’ tantomeno i rossi vellutati veneziani, non sono nostre le alchimie segniche e cervellotiche di Klee, le linee sinuose di Kandinsky, le geometrie fredde e razionali di Malevic e Mondrian.
Non sono nostre le informali, accattivanti proposte cromatiche nordamericane o le scoperte dell’arte universale prima del novecento. Tutto ci serve come lezione accademica e culturale , null’altro. In noi deve esserci la pittura del Caribe , dobbiamo essere i pittori della luce e del colore…. “
Con queste parole si apre il Manifesto per una nuova arte del Caribe dominicano che si attua con efficacia nella pittura di Josè Demetrio, uno dei firmatari nel 2003 assieme ad altri due pittori.
Nato a Dajabon nella Repubblica Dominicana nel 1971, Demetrio ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Santo Domingo, dove si laurea a pieni voti specializzandosi nel corso di pittura presso l’Accademia. Pur essendo giovanissimo, riceve molteplici riconoscimenti ed ha all’attivo numerose mostre personali e collettive.
Vive in Italia dal 2000 e il suo impegno artistico è tutto rivolto alla memoria della sua terra. Nelle sue opere rinveniamo la declinazione di stilemi popolari caraibici delle pittura di tradizione; il desiderio di far risuonare l’idea ed i caratteri popolari dell’antica civiltà; la capacità di risignificare il valore delle immagini, cariche di valenze simboliche, in una scrittura pittorica, colma di colori e ricca di elementi iconografici precisi e costanti (case, pesci, vento, frecce), dinamizzati e moltiplicati nella medesima opera, che rimanda a una profondità del sentire, ad un legame con la vita serio e giocoso insieme, non privo di impegno sociale.
Chiarisce il curatore Dino Del Vecchio, nel suo contributo presente nel catalogo, assieme al testo di Simona Vigo "......le case, i pesci, le foglie, le palme sono la pelle geografica, presenza e contenuto nella permutazione e nella variante che consente di integrare con la ripetitività il suo messaggio nonché l’esigenza di comunicare che il suo è un itinerario immaginario dove “l’isola” è “ordine e disordine”, nel processo auto-rigenerante che rinvia al ritmo biologico della natura e allo spazio aggrovigliato della realtà.
Possiamo riconoscere che il procedimento creativo sostenuto con notevole perizia tecnica da Josè Demetrio si sostanzia di sensualità, non privo di carattere rappresentativo e narrativo e risponde al recupero di stilemi attinti dalle radici antropologiche del suo territorio, mediante un’idea di spazio circolare. Ogni opera vive un sistema di relazioni che trovano la loro costante visiva nell’idea di sublimazione dell’immagine carica di motivazioni simboliche, di conoscenza e di legami tra le cose e i loro significati nascosti".
Le opere in mostra nello spazio Bonioni Arte, selezionate tra le più significative dell’artista, danno conto in modo esemplare di questa ricerca: una pittura apparentemente immediata, in realtà frutto di una concettualità che incunea l’opera nel processo di mediazione tra realtà e fantasia.
I suoi quadri a olio, dedicati all’”isola”, hanno colori violenti, materici, brillanti, luminosi, stratificati in una materia pastosa per dare forma a trame vibranti di colore-luce, dove sono incasellati e archiviati, ripetuti, simboli della sua cultura, forme ondeggianti che fluttuando danno vita ad una spazialità aperta.
I temi trattati delle casette, della frutta, dei pesci, dell’uragano si ripropongono nell’opera da una serie di angolature diverse quasi a dimostrare la molteplicità degli aspetti di una unica realtà, uno stesso oggetto che si sdoppia in “tanti sé stesso”.
Le casette e le frecce sono sicuramente gli elementi più rappresentativi della sua iconografia: sono desideri, sogni, cose in movimento, la ricerca di una strada da prendere, il desiderio di mettere radici?
Troviamo anche un’opera assai originale costituita da 130 piccoli autoritratti dell’artista legati insieme. Demetrio si ritrae con sottile e apprezzabile ironia, strizzando l’occhio ai ritratti più famosi della storia dell’arteo vestendo i panni di personaggio di oggi.
28
maggio 2005
José Demetrio – Hay una isla en el mundo
Dal 28 maggio al 14 luglio 2005
arte contemporanea
Location
BONIONI ARTE
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 43, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 43, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, 10–13 e 16–20
Vernissage
28 Maggio 2005, ore 17,30
Autore
Curatore