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Jose Manuel Ballester – Spazi nascosti. Il lavoro del rinascimento italiano
Partecipazione dell’Accademia Reale di Spagna a Roma nel Fotografia Festival Internazionale di Roma, con una visione nuova del lavoro del pittore rinascimentale sotto lo sguardo della fotografia contemporanea spagnola
Comunicato stampa
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José Manuel Ballester, premio nazionale di fotografia 2010, presenta la mostra “Spazi Nascosti. Il lavoro del Rinascimento italiano”. Presso la sede dell’Accademia Reale di Spagna a Roma, un’occasione per rileggere il rinascimento italiano grazie ad una scelta delle opere di Botticelli, Fra Angelico, Guido Reni, Leonardo da Vinci , ecc trasformate da Jose Manuel Ballester che ci svela gli spazi nascosti.
Attraverso una serie di opere significative della storia dell’arte, Spazi nascosti. Il lavoro del Rinascimento Italiano scompone il lavoro dell’artista durante questo periodo. Un artista nuovo che si forma nelle botteghe in cui la produzione del lavoro è totalmente specializzata e suddivisa tra maestro, assistenti e apprendisti, con una organizzazione tal da influire sul risultato dell’opera stessa.
Più liberi dei loro predecessori gotici ma altrettanto sottomessi ad una serie di regole compositive, in cui l’uomo e le sue attività, si spostano verso il centro della composizione pittorica come una sorta di affermazione dell’idea dell’individuo unico e del suo realismo; lasciando la cornice di tutto questo come un palcoscenico relegato ad un piano secondario, frutto del lavoro di assistenti e di apprendisti, ossia i futuri maestri.
Con l’intervento di José Manuel Ballester, le opere sono spogliate dell’ attività umana, i personaggi e il loro lavoro spariscono, per cui si denuda inoltre l’idea rinascimentale della raffigurazione umana, personaggi riconoscibili per la loro attività e il loro status sociale.
Lo spazio che avvolgeva il tema principale riappare, non è più nascosto: è lo spazio che risulta dall’assenza della “fatica” umana. Questo esercizio di svuotamento consente una lettura nuova del mestiere del pittore rinascimentale, dei classici: una dissezione della loro opera, derubata dal loro protagonista sia nella bottega dell’artista che nel lavoro spirituale, che ci permette di confrontare e di avvicinarci all’osservazione off the record della cornice dove si svolgono queste scene e che si palesa come il nuovo protagonista.
Gli elementi principali che raccontano le storie contenute in ogni quadro sono spariti, per cui diventano rilevanti altri aspetti. Da una parte, le immagini trasformate possono dar luogo a varie interpretazioni da parte dello spettatore, dall’altra possono suggerire un confronto con le opere di artisti successivi, mettendo in risalto le loro intime connessioni. Questo esercizio lascia percepire la creazione come un grande ruscello che scorre attraverso il tempo e nutre e agisce sulla sua evoluzione.
Jose Manuel ballester. Nasce a Madrid nel 1960. Laureato in Belle Arti presso l’Università Complutense di Madrid.
Ha partecipato in varie edizioni delle principali ferie d’arte: ARCO a Madrid, Art FORUM a Berlino, PARIS PHOTO E FIAC a Paris, ARMORY SHOW a New York, CIGE a Beijing, e ART CHICAGO.
Ballester lavora con gallerie d’arte di Toronto, New York, Sao Paulo, Parigi, Berlino, Pechino e in Spagna.
Ha vinto importanti e numerosi premi, tra cui: premio nazionale di fotografia nel 2010, premio di Cultura 2008 nella disciplina di Fotografia della regione di Madrid, Premio Nazionale d’incisione nel 1998, organizzato dalla Calcografia Nazionale.
Le sue opere fanno parte dei più importanti musei: Museo Nazionale Arte Contemporanea Reina Sofia di Madrid, Museo Marugame d’Arte Contemporanea spagnola in Giappone, IVAM di Valencia, Museo di Arte di Miami e Cisneros Fontanals Art Foundation di Miami, Central Academy of FineArts di Pechino, Patio Herreriano di Valladolid, 21 Century Museum di Kentucky, tra tanti altri.
Attraverso una serie di opere significative della storia dell’arte, Spazi nascosti. Il lavoro del Rinascimento Italiano scompone il lavoro dell’artista durante questo periodo. Un artista nuovo che si forma nelle botteghe in cui la produzione del lavoro è totalmente specializzata e suddivisa tra maestro, assistenti e apprendisti, con una organizzazione tal da influire sul risultato dell’opera stessa.
Più liberi dei loro predecessori gotici ma altrettanto sottomessi ad una serie di regole compositive, in cui l’uomo e le sue attività, si spostano verso il centro della composizione pittorica come una sorta di affermazione dell’idea dell’individuo unico e del suo realismo; lasciando la cornice di tutto questo come un palcoscenico relegato ad un piano secondario, frutto del lavoro di assistenti e di apprendisti, ossia i futuri maestri.
Con l’intervento di José Manuel Ballester, le opere sono spogliate dell’ attività umana, i personaggi e il loro lavoro spariscono, per cui si denuda inoltre l’idea rinascimentale della raffigurazione umana, personaggi riconoscibili per la loro attività e il loro status sociale.
Lo spazio che avvolgeva il tema principale riappare, non è più nascosto: è lo spazio che risulta dall’assenza della “fatica” umana. Questo esercizio di svuotamento consente una lettura nuova del mestiere del pittore rinascimentale, dei classici: una dissezione della loro opera, derubata dal loro protagonista sia nella bottega dell’artista che nel lavoro spirituale, che ci permette di confrontare e di avvicinarci all’osservazione off the record della cornice dove si svolgono queste scene e che si palesa come il nuovo protagonista.
Gli elementi principali che raccontano le storie contenute in ogni quadro sono spariti, per cui diventano rilevanti altri aspetti. Da una parte, le immagini trasformate possono dar luogo a varie interpretazioni da parte dello spettatore, dall’altra possono suggerire un confronto con le opere di artisti successivi, mettendo in risalto le loro intime connessioni. Questo esercizio lascia percepire la creazione come un grande ruscello che scorre attraverso il tempo e nutre e agisce sulla sua evoluzione.
Jose Manuel ballester. Nasce a Madrid nel 1960. Laureato in Belle Arti presso l’Università Complutense di Madrid.
Ha partecipato in varie edizioni delle principali ferie d’arte: ARCO a Madrid, Art FORUM a Berlino, PARIS PHOTO E FIAC a Paris, ARMORY SHOW a New York, CIGE a Beijing, e ART CHICAGO.
Ballester lavora con gallerie d’arte di Toronto, New York, Sao Paulo, Parigi, Berlino, Pechino e in Spagna.
Ha vinto importanti e numerosi premi, tra cui: premio nazionale di fotografia nel 2010, premio di Cultura 2008 nella disciplina di Fotografia della regione di Madrid, Premio Nazionale d’incisione nel 1998, organizzato dalla Calcografia Nazionale.
Le sue opere fanno parte dei più importanti musei: Museo Nazionale Arte Contemporanea Reina Sofia di Madrid, Museo Marugame d’Arte Contemporanea spagnola in Giappone, IVAM di Valencia, Museo di Arte di Miami e Cisneros Fontanals Art Foundation di Miami, Central Academy of FineArts di Pechino, Patio Herreriano di Valladolid, 21 Century Museum di Kentucky, tra tanti altri.
27
settembre 2012
Jose Manuel Ballester – Spazi nascosti. Il lavoro del rinascimento italiano
Dal 27 settembre al 30 ottobre 2012
fotografia
Location
REAL ACADEMIA DE ESPANA – ACCADEMIA REALE DI SPAGNA
Roma, Via Di San Pietro In Montorio, 3, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Montorio, 3, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 10 alle 20
Vernissage
27 Settembre 2012, ore 19
Autore