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Josef Albers in Messico
La mostra vuole far luce sul rapporto tra l’arte di Josef Albers (Bottrop, Germania, 1888 – New Haven, Connecticut, 1976) e le forme e il design dei monumenti precolombiani che l’artista ebbe modo di studiare nel corso dei suoi numerosi viaggi in Messico.
Comunicato stampa
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Il Messico è senz’altro la terra promessa dell’arte astratta
Josef Albers
Dal 19 maggio al 3 settembre 2018 la Collezione Peggy Guggenheim presenta Josef Albers in Messico, mostra che vuole far luce sul rapporto tra l’arte di Josef Albers (Bottrop, Germania, 1888 - New Haven, Connecticut, 1976) e le forme e il design dei monumenti precolombiani che l’artista ebbe modo di studiare nel corso dei suoi numerosi viaggi in Messico. A Venezia saranno esposti una selezione di dipinti, tele iconiche appartenenti alle note serie "Variante/Adobe" (1947-1952) e "Omaggio al quadrato" (1950-1976), insieme a opere su carta e a una ricca selezione di fotografie e foto-collage, presentate per la prima volta al pubblico, realizzate da Albers durante le sue tante visite presso i siti archeologici messicani, cominciate a partire dai primi anni ’30. Con lettere, studi, fotografie inedite, e molti dipinti provenienti dal Museo Solomon R. Guggenheim di New York e dalla Fondazione Anni e Josef Albers, Josef Albers in Messico permette di contestualizzare ulteriormente la ancor poco nota produzione fotografica di Albers, offrendo così una nuova lettura dei suoi più celebri lavori astratti.
La Collezione Peggy Guggenheim è la seconda tappa della mostra dopo il museo Guggenheim di New York, dove è stata esposta dal 3 novembre 2017 al 4 aprile 2018.
Josef Albers in Messico è curata da Lauren Hinkson, Associate Curator, Collections, Solomon R. Guggenheim Museum.
Il Messico di Josef Albers in mostra a Venezia
Nel 1935 l’artista tedesco Josef Albers visita per la prima volta il Messico, venendo a
contatto con la magnificenza delle forme architettoniche dei siti archeologici della
Mesoamerica. Poco dopo scriverà all’amico Vasily Kandinsky, con cui insegnò al
Bauhaus, “il Messico è senz’altro la terra promessa dell’arte astratta”. Oggi la
Collezione Peggy Guggenheim dedica una mostra ad Albers cercando di far luce su
quello che fu il legame tra la sua arte astratta e le forme architettoniche dei monumenti
precolombiani. “Albers ha sempre sostenuto, nell’arco della sua carriera, che la sua
arte doveva “aprire gli occhi”, spiega la curatrice Lauren Hinkson, così oggi questa
esposizione deve aprire gli occhi del pubblico, che all’interno delle sale espositive potrà
immergersi nella luce che penetra dalle finestre aperte su Venezia e scoprire quegli
aspetti ancora poco noti della vasta produzione dell’artista, comprese fotografie e foto-
collage, qui allestite come una sorta di “collage cinematografici”. La mostra Josef
Albers in Messico, aperta fino al 3 settembre, porta a Palazzo Venier dei Leoni tele
giovanili appartenenti alle note serie "Variante/Adobe" (1947-1952) e "Omaggio al
quadrato" (1950-1976), raramente esposte, nonché opere su carta, e una ricca
selezione di fotografie e foto-collage, presentate per la prima volta al pubblico,
realizzate da Albers durante le sue tante visite presso i siti archeologici messicani. Con
lettere, studi, fotografie inedite, e una serie di dipinti provenienti dal museo Solomon R.
Guggenheim di New York, dove la mostra è stata precedentemente ospitata, e dalla
Fondazione Anni e Josef Albers, l’esposizione permette di contestualizzare
ulteriormente la ancor poco nota produzione fotografica di Albers, offrendo così una
nuova lettura dei suoi più celebri lavori astratti. Artista, poeta, teorico, professore di arte
e design, insieme alla moglie, l’artista Anni Albers, Josef viaggiò in Messico e in altri
paesi sud-americani molto frequentemente. Durante le sue innumerevoli visite, tra gli
anni ’30 e ’60, l’artista realizzò centinaia di scatti in bianco e nero raffiguranti piramidi,
templi, santuari, che poi raggruppò insieme in immagini multiple. Ne risultano appunto
fotografie che sottolineano l’importanza del tema della serialità che ritorna in tutta la
sua produzione artistica. Il lungo impegno nello studio dell'arte e dell'architettura
messicani rendono inoltre Albers un precursore nella storia dell'arte americana del
secondo dopoguerra, quando artisti più giovani, come Donald Judd, Ad Reinhardt e
Robert Smithson, guardano alle antiche tradizioni con una nuova sensibilità e auto-
consapevolezza.
Tutti i giorni alle 15.30 il museo organizza visite guidate gratuite alla mostra, previo
acquisto del biglietto d’ingresso al museo.
Josef Albers
Dal 19 maggio al 3 settembre 2018 la Collezione Peggy Guggenheim presenta Josef Albers in Messico, mostra che vuole far luce sul rapporto tra l’arte di Josef Albers (Bottrop, Germania, 1888 - New Haven, Connecticut, 1976) e le forme e il design dei monumenti precolombiani che l’artista ebbe modo di studiare nel corso dei suoi numerosi viaggi in Messico. A Venezia saranno esposti una selezione di dipinti, tele iconiche appartenenti alle note serie "Variante/Adobe" (1947-1952) e "Omaggio al quadrato" (1950-1976), insieme a opere su carta e a una ricca selezione di fotografie e foto-collage, presentate per la prima volta al pubblico, realizzate da Albers durante le sue tante visite presso i siti archeologici messicani, cominciate a partire dai primi anni ’30. Con lettere, studi, fotografie inedite, e molti dipinti provenienti dal Museo Solomon R. Guggenheim di New York e dalla Fondazione Anni e Josef Albers, Josef Albers in Messico permette di contestualizzare ulteriormente la ancor poco nota produzione fotografica di Albers, offrendo così una nuova lettura dei suoi più celebri lavori astratti.
La Collezione Peggy Guggenheim è la seconda tappa della mostra dopo il museo Guggenheim di New York, dove è stata esposta dal 3 novembre 2017 al 4 aprile 2018.
Josef Albers in Messico è curata da Lauren Hinkson, Associate Curator, Collections, Solomon R. Guggenheim Museum.
Il Messico di Josef Albers in mostra a Venezia
Nel 1935 l’artista tedesco Josef Albers visita per la prima volta il Messico, venendo a
contatto con la magnificenza delle forme architettoniche dei siti archeologici della
Mesoamerica. Poco dopo scriverà all’amico Vasily Kandinsky, con cui insegnò al
Bauhaus, “il Messico è senz’altro la terra promessa dell’arte astratta”. Oggi la
Collezione Peggy Guggenheim dedica una mostra ad Albers cercando di far luce su
quello che fu il legame tra la sua arte astratta e le forme architettoniche dei monumenti
precolombiani. “Albers ha sempre sostenuto, nell’arco della sua carriera, che la sua
arte doveva “aprire gli occhi”, spiega la curatrice Lauren Hinkson, così oggi questa
esposizione deve aprire gli occhi del pubblico, che all’interno delle sale espositive potrà
immergersi nella luce che penetra dalle finestre aperte su Venezia e scoprire quegli
aspetti ancora poco noti della vasta produzione dell’artista, comprese fotografie e foto-
collage, qui allestite come una sorta di “collage cinematografici”. La mostra Josef
Albers in Messico, aperta fino al 3 settembre, porta a Palazzo Venier dei Leoni tele
giovanili appartenenti alle note serie "Variante/Adobe" (1947-1952) e "Omaggio al
quadrato" (1950-1976), raramente esposte, nonché opere su carta, e una ricca
selezione di fotografie e foto-collage, presentate per la prima volta al pubblico,
realizzate da Albers durante le sue tante visite presso i siti archeologici messicani. Con
lettere, studi, fotografie inedite, e una serie di dipinti provenienti dal museo Solomon R.
Guggenheim di New York, dove la mostra è stata precedentemente ospitata, e dalla
Fondazione Anni e Josef Albers, l’esposizione permette di contestualizzare
ulteriormente la ancor poco nota produzione fotografica di Albers, offrendo così una
nuova lettura dei suoi più celebri lavori astratti. Artista, poeta, teorico, professore di arte
e design, insieme alla moglie, l’artista Anni Albers, Josef viaggiò in Messico e in altri
paesi sud-americani molto frequentemente. Durante le sue innumerevoli visite, tra gli
anni ’30 e ’60, l’artista realizzò centinaia di scatti in bianco e nero raffiguranti piramidi,
templi, santuari, che poi raggruppò insieme in immagini multiple. Ne risultano appunto
fotografie che sottolineano l’importanza del tema della serialità che ritorna in tutta la
sua produzione artistica. Il lungo impegno nello studio dell'arte e dell'architettura
messicani rendono inoltre Albers un precursore nella storia dell'arte americana del
secondo dopoguerra, quando artisti più giovani, come Donald Judd, Ad Reinhardt e
Robert Smithson, guardano alle antiche tradizioni con una nuova sensibilità e auto-
consapevolezza.
Tutti i giorni alle 15.30 il museo organizza visite guidate gratuite alla mostra, previo
acquisto del biglietto d’ingresso al museo.
18
maggio 2018
Josef Albers in Messico
Dal 18 maggio al 03 settembre 2018
arte contemporanea
Location
COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM
Venezia, Dorsoduro, 701, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 701, (Venezia)
Vernissage
18 Maggio 2018, h 10.30 per la stampa
Autore
Curatore