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Joseph Auquier – I sogni del signor Moreau
Joseph Auquier ha lo sguardo critico di un africano che scopre la nostra civiltà tecnologica con tutto ciò che comporta di sofisticazione, ma anche di barbarie repressa. Nelle sue tele si stabilisce un contrasto permanente tra razionale ed irrazionale, magia e scienza.
Comunicato stampa
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Joseph Auquier, il suo vero nome Joseph Angilella, è un creatore che ha sete di ricerca. Ha lo sguardo critico di un africano che scopre la nostra civiltà tecnologica con tutto ciò che comporta di sofisticazione, ma anche di barbarie repressa. Nelle sue tele si stabilisce un contrasto permanente tra razionale ed irrazionale, magia e scienza.
Dopo avere sperimentato le tecniche classiche il nostro artista è arrivato allo scoppio della forma e del colore. Auquier è un grande romantico, un visionnaire, dal carattere estremamente emotivo. Se i suoi quadri sono il risultato di un fare violento, sono in effetti sapientemente composti. Se lavora con il colore questo è dalla pasta ricca, colata come lava, talvolta esaltando il la caratteristica rutilante degli smalti,. Violenza, tumulto, vortice, dinamismo, spazi interiori ed esterni, struttura e tecnologia, spettri, tracce, immagini, così la sua pittura si qualifica; è dominato continuamente il dramma sottostante. La lettura è raramente immediata, le forme, le immagini, tra loro interferiscono e ne generano di nuove. Le immagini si impongono sul supporto per raggiungere una densità ed un significato estremamente forte. Ogni nozione di tempo e di spazio è abolita allora, o piuttosto parecchi tempi e parecchi spazi si trovano cristallizzati, contratti sulla tela. Auquier si ubriaca di libertà, libera delle forze che sono dentro di lui, è un visionario che si lascia trasportare verso il limite del possibile, come in certe sue tele dove ha arrestato il suo lavoro a all’ultimo attimo del pericolo, in pieno capogiro. L'essere umano, escluso inizialmente della sua ricerca, è poi comparso come presenza che va ad abitare le sue tele nelle sfumature di un blu profondo, colore spirituale per lui. Auquier inventa una sintesi visuale, una fusione pittorica della materia e dello spirito; pone lo spirituale al centro della tela per mostrare che la sensibilità può trionfare sulla troppo grande e invadente tecnologia. La composizione diventa allora il luogo di un incontro tra razionale ed irrazionale, introduce ragione e passione tra scienza e magia.
Dopo avere sperimentato le tecniche classiche il nostro artista è arrivato allo scoppio della forma e del colore. Auquier è un grande romantico, un visionnaire, dal carattere estremamente emotivo. Se i suoi quadri sono il risultato di un fare violento, sono in effetti sapientemente composti. Se lavora con il colore questo è dalla pasta ricca, colata come lava, talvolta esaltando il la caratteristica rutilante degli smalti,. Violenza, tumulto, vortice, dinamismo, spazi interiori ed esterni, struttura e tecnologia, spettri, tracce, immagini, così la sua pittura si qualifica; è dominato continuamente il dramma sottostante. La lettura è raramente immediata, le forme, le immagini, tra loro interferiscono e ne generano di nuove. Le immagini si impongono sul supporto per raggiungere una densità ed un significato estremamente forte. Ogni nozione di tempo e di spazio è abolita allora, o piuttosto parecchi tempi e parecchi spazi si trovano cristallizzati, contratti sulla tela. Auquier si ubriaca di libertà, libera delle forze che sono dentro di lui, è un visionario che si lascia trasportare verso il limite del possibile, come in certe sue tele dove ha arrestato il suo lavoro a all’ultimo attimo del pericolo, in pieno capogiro. L'essere umano, escluso inizialmente della sua ricerca, è poi comparso come presenza che va ad abitare le sue tele nelle sfumature di un blu profondo, colore spirituale per lui. Auquier inventa una sintesi visuale, una fusione pittorica della materia e dello spirito; pone lo spirituale al centro della tela per mostrare che la sensibilità può trionfare sulla troppo grande e invadente tecnologia. La composizione diventa allora il luogo di un incontro tra razionale ed irrazionale, introduce ragione e passione tra scienza e magia.
02
aprile 2016
Joseph Auquier – I sogni del signor Moreau
Dal 02 al 17 aprile 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal mercoledì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 11.00-12.30 17.00-20.00 lunedì e martedì chiuso
Vernissage
2 Aprile 2016, ore 18.00
Autore
Curatore