Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Joseph Klibansky – Beautiful Tomorrow
Beautiful Tomorrow è il titolo della prima mostra personale in Italia del giovane artista Joseph Klibansky. Ospitata presso Palazzo Franchetti, prestigiosa sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, la mostra a cura di Luca Berta, Francesca Giubilei e Demetrio Paparoni apre al pubblico dal 24 marzo al 1 maggio, con oltre 30 opere che offrono una spregiudicata olandese contemporanea.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Beautiful Tomorrow è il titolo della prima mostra personale in Italia del giovane artista Joseph Klibansky.
Ospitata presso Palazzo Franchetti, prestigiosa sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, la mostra a cura
di Luca Berta, Francesca Giubilei e Demetrio Paparoni apre al pubblico dal 24 marzo al 1 maggio, con oltre 30 opere
che offrono una spregiudicata narrazione del percorso creativo di uno dei più interessanti giovani artisti della scena
olandese contemporanea.
Un astronauta di sette metri atterrato in bilico su una sedia lungo la sponda del Canal Grande. Un gorilla
accigliato che suona una trombetta da party nel salone di un palazzo nobile. La giungla che cresce tra i broccati di seta
e rivela una piccola scultura dorata. I lavori fotopittorici di Klibansky, che sovrappongono paesaggi urbani familiari ad
ambienti naturali remoti vengono esposti assieme ad irriverenti e poetiche sculture in resina, bronzo, oro. La mostra
sarà accompagnata da un catalogo, edito da Skira.
“Klibansky” –scrivono in catalogo Luca Berta e Francesca Giubilei- “metabolizza la realtà precostituita dai
nuovi media e ci restituisce una vita oltre la superficie, proiettando simboli del presente multiculturale e consumistico
nella dimensione dilatata e sorprendentemente innocente delle sue opere.” L’uso delle nuove tecnologie è sicuramente
un elemento caratterizzante la sua produzione. Le opere bidimensionali sono frutto della sovrapposizione di centinaia
di fotografie sulle quali poi l’artista interviene con ritocchi in acrilico su carta di cotone e resina liquida per la finitura.
Le sculture invece, generalmente fusioni in bronzo o resina, sono realizzate ricorrendo alla stampa e scansio-
ne 3D. Anche in questo caso però l’intervento umano è fondamentale, la lucidatura o dipintura finale vengono sempre
realizzate dall’artista, che con questa scelta ribadisce il suo interesse per la commistione tra vecchio e nuovo, tra alta
tecnologia e artigianato.
“L’opera di Joseph Klibansky” –scrive ancora Paparoni nel testo in catalogo- “indaga la relazione tra la cosa
e la sua essenza, tra ciò che vediamo e ciò che l’immagine sottende. Il senso di equilibrio precario che si riscontra nei
suoi quadri recenti e nelle sue sculture rivela quanto tristemente distopica possa essere un’immagine che a prima vista
appare felicemente utopica. Mette così in evidenza come utopia e distopia possano convivere nella stessa immagine.
[...] L’intera opera di Klibansky suggerisce messaggi contraddittori per fare della contraddittorietà uno degli elementi
fondanti della sua indagine fenomenologica. A interessarlo è la correlazione tra l’apparire e ciò che appare, e il modo
in cui questa correlazione permette di comprendere il rapporto tra l’io e il mondo.”
Ospitata presso Palazzo Franchetti, prestigiosa sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, la mostra a cura
di Luca Berta, Francesca Giubilei e Demetrio Paparoni apre al pubblico dal 24 marzo al 1 maggio, con oltre 30 opere
che offrono una spregiudicata narrazione del percorso creativo di uno dei più interessanti giovani artisti della scena
olandese contemporanea.
Un astronauta di sette metri atterrato in bilico su una sedia lungo la sponda del Canal Grande. Un gorilla
accigliato che suona una trombetta da party nel salone di un palazzo nobile. La giungla che cresce tra i broccati di seta
e rivela una piccola scultura dorata. I lavori fotopittorici di Klibansky, che sovrappongono paesaggi urbani familiari ad
ambienti naturali remoti vengono esposti assieme ad irriverenti e poetiche sculture in resina, bronzo, oro. La mostra
sarà accompagnata da un catalogo, edito da Skira.
“Klibansky” –scrivono in catalogo Luca Berta e Francesca Giubilei- “metabolizza la realtà precostituita dai
nuovi media e ci restituisce una vita oltre la superficie, proiettando simboli del presente multiculturale e consumistico
nella dimensione dilatata e sorprendentemente innocente delle sue opere.” L’uso delle nuove tecnologie è sicuramente
un elemento caratterizzante la sua produzione. Le opere bidimensionali sono frutto della sovrapposizione di centinaia
di fotografie sulle quali poi l’artista interviene con ritocchi in acrilico su carta di cotone e resina liquida per la finitura.
Le sculture invece, generalmente fusioni in bronzo o resina, sono realizzate ricorrendo alla stampa e scansio-
ne 3D. Anche in questo caso però l’intervento umano è fondamentale, la lucidatura o dipintura finale vengono sempre
realizzate dall’artista, che con questa scelta ribadisce il suo interesse per la commistione tra vecchio e nuovo, tra alta
tecnologia e artigianato.
“L’opera di Joseph Klibansky” –scrive ancora Paparoni nel testo in catalogo- “indaga la relazione tra la cosa
e la sua essenza, tra ciò che vediamo e ciò che l’immagine sottende. Il senso di equilibrio precario che si riscontra nei
suoi quadri recenti e nelle sue sculture rivela quanto tristemente distopica possa essere un’immagine che a prima vista
appare felicemente utopica. Mette così in evidenza come utopia e distopia possano convivere nella stessa immagine.
[...] L’intera opera di Klibansky suggerisce messaggi contraddittori per fare della contraddittorietà uno degli elementi
fondanti della sua indagine fenomenologica. A interessarlo è la correlazione tra l’apparire e ciò che appare, e il modo
in cui questa correlazione permette di comprendere il rapporto tra l’io e il mondo.”
24
marzo 2016
Joseph Klibansky – Beautiful Tomorrow
Dal 24 marzo al primo maggio 2016
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
PALAZZO FRANCHETTI
Venezia, San Marco, 2847, (Venezia)
Venezia, San Marco, 2847, (Venezia)
Orario di apertura
10-18
Autore
Curatore