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Josephine Baker / Nunzio / Giuseppe Pietroniro – Sottile spessore
Le opere selezionate sono unite da una tensione condivisa: quella al superamento della “bidimensionalità” della carta, verso la creazione di una spazialità altra, sia sotto il profilo concettuale sia da un punto di vista strettamente fisico, letterale.
Comunicato stampa
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Progettoarte Elm presenta sottile spessore, mostra collettiva con la partecipazione di Josephine Baker (Londra, 1990), Nunzio (Cagnano Amiterno, 1954) e Giuseppe Pietroniro (Toronto, 1968). A cura di Saverio Verini, il progetto espositivo – la cui inaugurazione è in programma giovedì 14 novembre 2019 – si focalizza sull’impiego di un medium comune da parte dei tre artisti invitati: tutte le opere sono infatti realizzate su carta, supporto legato da una lunga tradizione alle arti visive e che in quest’occasione diventa il terreno di confronto tra pratiche e poetiche differenti.
Per quanto diverse tra loro a livello formale e di immaginario, le opere selezionate sono tuttavia unite da una tensione condivisa: quella al superamento della “bidimensionalità” della carta, verso la creazione di una spazialità altra, sia sotto il profilo concettuale sia da un punto di vista strettamente fisico, letterale. I lavori di Nunzio, di grande formato (200 x 100 cm e 100 x 100 cm), trovano un tratto distintivo nell’utilizzo del bianco e del nero: un minimalismo cromatico del quale l’artista si serve per realizzare figure e segni apparentemente elementari, ma connotati da relazioni e codici interni sofisticati, capaci di definire uno spazio che sembra di volta in volta espandersi o contrarsi, anche grazie alla vibrazione data dalle sfumature del carbone. Nelle opere di Giuseppe Pietroniro disegno, immagine fotografica e collage concorrono alla creazione di scenari insieme concreti e astratti, in cui l’inserimento di elementi come alluminio e altre leghe metalliche conferisce un forte effetto di tridimensionalità. Dominate da regole prospettiche intuitive, i lavori di Pietroniro spiccano per la loro composizione mista, tra prelievo del reale e pura invenzione segnica. Le opere di Josephine Baker vanno infine nella direzione di una figurazione, ma tutt’altro che descrittiva. Gli scenari dei suoi lavori sono al confine tra sogno e distopia, caratterizzati da colori accesi, vibranti, talvolta acidi; l’organizzazione interna di queste immagini ha una qualità quasi architettonica, regolata tuttavia da norme del tutto paradossali che vedono la compresenza di elementi artificiali e ipotesi di paesaggi naturali, spesso prefigurazioni di eventi traumatici e tutt’altro che rassicuranti.
Il titolo della mostra, sottile spessore, allude al supporto comune a tutte le opere esposte, la carta, evidenziandone una proprietà fisica (la sottigliezza, appunto); il termine “spessore”, al tempo stesso, rimanda a una dimensione volumetrica, all’idea di un’estensione e alla ricerca di una spazialità altra, aspetti che uniscono le ricerche dei tre artisti. La frizione tra i due termini che formano il titolo, quasi ossimorici tra loro, diventa così un indizio utile a tracciare i possibili punti di contatto tra Baker, Nunzio e Pietroniro,
Per quanto diverse tra loro a livello formale e di immaginario, le opere selezionate sono tuttavia unite da una tensione condivisa: quella al superamento della “bidimensionalità” della carta, verso la creazione di una spazialità altra, sia sotto il profilo concettuale sia da un punto di vista strettamente fisico, letterale. I lavori di Nunzio, di grande formato (200 x 100 cm e 100 x 100 cm), trovano un tratto distintivo nell’utilizzo del bianco e del nero: un minimalismo cromatico del quale l’artista si serve per realizzare figure e segni apparentemente elementari, ma connotati da relazioni e codici interni sofisticati, capaci di definire uno spazio che sembra di volta in volta espandersi o contrarsi, anche grazie alla vibrazione data dalle sfumature del carbone. Nelle opere di Giuseppe Pietroniro disegno, immagine fotografica e collage concorrono alla creazione di scenari insieme concreti e astratti, in cui l’inserimento di elementi come alluminio e altre leghe metalliche conferisce un forte effetto di tridimensionalità. Dominate da regole prospettiche intuitive, i lavori di Pietroniro spiccano per la loro composizione mista, tra prelievo del reale e pura invenzione segnica. Le opere di Josephine Baker vanno infine nella direzione di una figurazione, ma tutt’altro che descrittiva. Gli scenari dei suoi lavori sono al confine tra sogno e distopia, caratterizzati da colori accesi, vibranti, talvolta acidi; l’organizzazione interna di queste immagini ha una qualità quasi architettonica, regolata tuttavia da norme del tutto paradossali che vedono la compresenza di elementi artificiali e ipotesi di paesaggi naturali, spesso prefigurazioni di eventi traumatici e tutt’altro che rassicuranti.
Il titolo della mostra, sottile spessore, allude al supporto comune a tutte le opere esposte, la carta, evidenziandone una proprietà fisica (la sottigliezza, appunto); il termine “spessore”, al tempo stesso, rimanda a una dimensione volumetrica, all’idea di un’estensione e alla ricerca di una spazialità altra, aspetti che uniscono le ricerche dei tre artisti. La frizione tra i due termini che formano il titolo, quasi ossimorici tra loro, diventa così un indizio utile a tracciare i possibili punti di contatto tra Baker, Nunzio e Pietroniro,
14
novembre 2019
Josephine Baker / Nunzio / Giuseppe Pietroniro – Sottile spessore
Dal 14 novembre 2019 al 24 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
PROGETTOARTE ELM – MILANO
Milano, Via Mario Fusetti, 14, (MI)
Milano, Via Mario Fusetti, 14, (MI)
Orario di apertura
Da Lunedì a Venerdì 16-19:30
Vernissage
14 Novembre 2019, h 18:30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico