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Joshef Matè – I giardini di una infanzia mai vissuta
Tela, tavola, lamiera, poco importa! I colori scorrono, si mescolano, si intrecciano, diventano materia. Cantano la libertà di trovare un luogo dove l’idea, fatta immagine, cattura l’istante. Questa è l’opera di Joshef Matè. Grandi campi liberi che raccontano “I giardini di una infanzia mai vissuta” nella mostra allestita allo Spazio Zero di Gallarate dal 12 al 27 novembre a cura di Cristina Palmieri.
Comunicato stampa
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Tela, tavola, lamiera, poco importa! I colori scorrono, si mescolano, si intrecciano, diventano materia. Cantano la libertà di trovare un luogo dove l’idea, fatta immagine, cattura l’istante. Questa è l’opera di Joshef Matè. Grandi campi liberi che raccontano “I giardini di una infanzia mai vissuta” nella mostra allestita allo Spazio Zero di Gallarate dal 12 al 27 novembre.
Una selezione di opere nuove ed inedite organizzata da Metamusa Arte ed Eventi Culturali e curata da Cristina Palmieri che spiega «L’esperienza artistica di Joshef Matè ha, come testimonia il titolo di questa mostra antologica, radici lontane, nell’inquietudine di un’adolescenza vissuta alla ricerca di una possibilità di incanalare la propria vivacità espressiva, di trovare un linguaggio che riassumesse i numerosi stimoli provenienti dallo studio della storia dell’arte, ma anche dall’attualità di un mondo circostante così ricco di provocazioni ed immagini. Matè è sempre stato attratto da svariate modalità di comunicazione, come vedremo nel procedere dell’analisi delle sue opere. Ha sperimentato, pur da autodidatta, ma con un’attenzione unica alle tecniche dei più importanti artisti del secolo appena conclusosi; ha ricercato uno stile che potesse liberare il desiderio di raccontare il suo mondo. L’iter non è stato semplice, tutt’altro».
L’esperienza artistica di Joshef Matè trae origine dall’intimo dialogo con la natura «La trascrizione delle impressioni e suggestioni che sin dall’infanzia lo colpiscono di quanto lo circonda, dei magnifici colori di un campo fiorito, delle particolari e sempre diverse forme di un albero secolare, degli azzurri del cielo nelle abbacinati giornate estive e primaverili, ma anche dei grigi della Milano avvolta in caliginose giornate di nebbie e smog, è stata il proposito che ha portato allo studio di una pittura che divenga memoria, traducendo il reale in segni, colori, “correlativi oggettivi”.
Joshef Matè nasce a Carate Brianza. L’arte accompagna da sempre la sua vita anche se recente è il suo mostrarsi al pubblico. Dapprima artista writer, poi passato alla tela, all’entusiasmo nei confronti dell’informale e dei suoi più importanti esponenti, tra cui Mario schifano, suo riconosciuto maestro. Come egli stesso sostiene la pittura gli viene incontro, è gesto naturale, necessità vitale che si esprime in maniera disinvolta al contempo raffinata.
Una selezione di opere nuove ed inedite organizzata da Metamusa Arte ed Eventi Culturali e curata da Cristina Palmieri che spiega «L’esperienza artistica di Joshef Matè ha, come testimonia il titolo di questa mostra antologica, radici lontane, nell’inquietudine di un’adolescenza vissuta alla ricerca di una possibilità di incanalare la propria vivacità espressiva, di trovare un linguaggio che riassumesse i numerosi stimoli provenienti dallo studio della storia dell’arte, ma anche dall’attualità di un mondo circostante così ricco di provocazioni ed immagini. Matè è sempre stato attratto da svariate modalità di comunicazione, come vedremo nel procedere dell’analisi delle sue opere. Ha sperimentato, pur da autodidatta, ma con un’attenzione unica alle tecniche dei più importanti artisti del secolo appena conclusosi; ha ricercato uno stile che potesse liberare il desiderio di raccontare il suo mondo. L’iter non è stato semplice, tutt’altro».
L’esperienza artistica di Joshef Matè trae origine dall’intimo dialogo con la natura «La trascrizione delle impressioni e suggestioni che sin dall’infanzia lo colpiscono di quanto lo circonda, dei magnifici colori di un campo fiorito, delle particolari e sempre diverse forme di un albero secolare, degli azzurri del cielo nelle abbacinati giornate estive e primaverili, ma anche dei grigi della Milano avvolta in caliginose giornate di nebbie e smog, è stata il proposito che ha portato allo studio di una pittura che divenga memoria, traducendo il reale in segni, colori, “correlativi oggettivi”.
Joshef Matè nasce a Carate Brianza. L’arte accompagna da sempre la sua vita anche se recente è il suo mostrarsi al pubblico. Dapprima artista writer, poi passato alla tela, all’entusiasmo nei confronti dell’informale e dei suoi più importanti esponenti, tra cui Mario schifano, suo riconosciuto maestro. Come egli stesso sostiene la pittura gli viene incontro, è gesto naturale, necessità vitale che si esprime in maniera disinvolta al contempo raffinata.
12
novembre 2011
Joshef Matè – I giardini di una infanzia mai vissuta
Dal 12 al 27 novembre 2011
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZERO
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a sabato 17.00-19.00,
domenica 10.00-12.00/17.00-19.00; lunedì chiuso
Vernissage
12 Novembre 2011, h 18
Ufficio stampa
METAMUSA
Autore
Curatore