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Joshua Reynolds e l’invenzione della celebrità
La mostra è la prima in Italia dedicata a Reynolds e la più importante che da vent’anni a questa parte viene presentata dopo quella tenutasi nel 1986 al Grand Palais di Parigi e alla Royal Academy di Londra.
Comunicato stampa
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Il pittore inglese Sir Joshua Reynolds fu uno dei maggiori e più apprezzati protagonisti del panorama artistico europeo. Fondatore e primo presidente della Royal Academy di Londra, Reynolds aveva costruito la propria reputazione anche grazie ad un lungo soggiorno di formazione nel nostro paese, tra il 1749 e il 1752, durante il quale sostò anche a Ferrara.
La mostra è la prima in Italia dedicata a Reynolds e la più importante che da vent’anni a questa parte viene presentata dopo quella tenutasi nel 1986 al Grand Palais di Parigi e alla Royal Academy di Londra. Con questa esposizione Ferrara conferma il suo interesse per la grande pittura inglese documentato da altre rassegne ospitate di recente al Palazzo dei Diamanti: Thomas Gainsborough, Da Canaletto a Constable, Shakespeare nell’arte e Alfred Sisley, l’impressionista la cui produzione affonda parte delle sue radici nella pittura di paesaggio romantica della sua terra d’origine, la Gran Bretagna.
A differenza delle mostre di Reynolds precedenti, tutte a carattere retrospettivo, questa rassegna è incentrata sul tema dell’invenzione della celebrità e offre la possibilità di apprezzare il suo talento di ritrattista e, al contempo, di riconoscere la straordinaria abilità con cui seppe promuovere la sua carriera fino a diventare un artista di larga fama. Ogni ritratto è il sigillo di una serie di assidue e confidenziali frequentazioni intrattenute dal pittore con i più influenti protagonisti della sua epoca la cui notorietà, ulteriormente esaltata dalla qualità della pittura con cui Reynolds seppe rappresentarli, fu definitivamente consacrata dall’artista, che divenne così artefice fondamentale della loro fortuna.
Il percorso, articolato per tipologie e categorie sociali dei personaggi ritratti, presenta al visitatore alcune tra le personalità più note, affascinanti e chiacchierate del secondo Settecento inglese.
Autoritratti
Tra i temi pittorici che tanta parte ebbero nel conferire lustro al suo nome, il primo che si incontra è l’autoritratto, i cui differenti esemplari esposti possono essere facilmente considerati le tappe salienti di un’autobiografia per immagini dove spesso la figura del pittore coincide con quella di un sofisticato intellettuale. Particolarmente suggestivo è il primo, in cui Reynolds, con la mano alzata a difendere lo sguardo da una luce calda e misteriosa, propone un’immagine di se stesso vicina a quella degli autoritratti dei grandi pittori del passato.
Eroi
Per la maggior parte della carriera di Reynolds l’Inghilterra fu impegnata in guerra e i ritratti di militari che eseguì ebbero un ruolo importante nella ricerca di un consenso popolare a quella politica. In essi Reynolds coniugava di frequente, per usare le parole del contemporaneo James Barry, l’immagine dell’eroe nazionale agli obiettivi politici dell’età imperiale. Reynolds e il Capitano Augustus Keppel, uno dei principali protagonisti di quella stagione, si incontrarono ai tempi del viaggio dell’artista in Italia e, una volta tornati in patria, Keppel introdusse il pittore presso le più potenti famiglie Whig.
Aristocrazia
In questa sezione, un folto gruppo di ritratti degli esponenti del partito liberale progressista Whig, avverso al potere della corona, testimonia dei cattivi rapporti di Reynolds con la Famiglia Reale. Alla cordiale freddezza riservata a Giorgio III si sostituì tuttavia, negli ultimi anni della sua carriera, un certo riguardo nei confronti del figlio, futuro Giorgio IV, di cui sostenne le stravaganti fantasie di celebrità.
Il tempio della fama
Il concetto di “persona famosa”, dotata di valori morali e di virtù intellettuali, nonché di un talento superiore, era un tema assai di moda, seguito con interesse sia in letteratura che in arte. Ad incarnarlo in maniera esemplare fu Garrick, il celebre interprete di Shakespeare, che ebbe anche il merito di inaugurare la figura dell’attore-impresario poiché, come Reynolds, seppe abilmente promuovere la propria immagine e costruire il proprio successo.
Streatham Worthies
Le amicizie strette con gli intellettuali più brillanti della capitale in pochi anni trasformarono l’artista in uno dei protagonisti della vita culturale londinese e lo introdussero nel celebre circolo delle Streatham Worthies, ossia delle personalità più in vista della città. Nel 1779 Angelo Talassi, poeta ferrarese, ebbe il privilegio di accedere a questo club dove poté conoscere celebrità come il filosofo Edmund Burke, il letterato Samuel Johnson, lo stesso Reynolds e il grande attore shakespeariano David Garrick. Di questo incontro Talassi lasciò testimonianza nelle pagine della «Gazzetta Poetica» edita a Ferrara dove li descrisse come «il Cicerone, il Platone, l’Apelle e il Roscio d’Inghilterra».
Ritratti femminili
Cortigiane, attrici e habitué dei salotti inglesi, le donne celebri di Reynolds si distinguevano per bellezza, intelligenza e audacia. È il caso di Kitty Fisher la cui condotta disinibita era persino oggetto di ballate popolari, presente in mostra sia nelle vesti di una sensuale Cleopatra che immersa in una più intima atmosfera domestica. Essa destò l’interesse anche del nostro Casanova il quale, in occasione di una serata di gala londinese, rinunciò a goderne i favori solo perché l’affascinante fanciulla parlava esclusivamente inglese e lui, essendo abituato ad amare con tutti i suoi sensi, non poteva certo rinunciare a quello dell’udito! Ed è il caso anche dell’attrice Mrs Abington, ritratta in un atteggiamento per l’epoca molto disinvolto mentre, maliziosamente, si porta il pollice alle labbra. Adorata dal pubblico, di lei si diceva che conducesse una doppia vita e che avesse differenti dimore dove riceveva sia i clienti che gli amanti.
Il teatro della vita
Al variopinto scenario dell’alta società londinese apparteneva Mrs Baldwin la quale, grazie ai frequenti viaggi in India e nelle altre colonie inglesi, venne considerata la personificazione stessa dell’idea di esotico. Confezionato per un ballo a corte, l’abito con cui è stata effigiata destò una tale ammirazione nei convenuti che Reynolds chiese e ottenne di poterla ritrarre.
Incisione
Le riproduzioni a stampa dei ritratti di Reynolds svolsero un ruolo decisivo nella creazione della sua fama internazionale e costituirono, per gli artisti contemporanei e per quelli a venire, un repertorio importante e facilmente accessibile cui attingere, che garantì a Reynolds una fama imperitura.
Scultura
Mezzo espressivo per eccellenza per trasmettere ai posteri il proprio nome e la proprie effigie, la scultura conclude la rassegna. Tra le opere che ritraggono Reynolds, spicca in particolare lo studio preparatorio della statua da lui stesso commissionata per essere posta sulla facciata della Cattedrale di St. Paul, dove tutt’oggi l’artista riposa assieme ad altri grandi della storia e della cultura britannica.
La mostra è la prima in Italia dedicata a Reynolds e la più importante che da vent’anni a questa parte viene presentata dopo quella tenutasi nel 1986 al Grand Palais di Parigi e alla Royal Academy di Londra. Con questa esposizione Ferrara conferma il suo interesse per la grande pittura inglese documentato da altre rassegne ospitate di recente al Palazzo dei Diamanti: Thomas Gainsborough, Da Canaletto a Constable, Shakespeare nell’arte e Alfred Sisley, l’impressionista la cui produzione affonda parte delle sue radici nella pittura di paesaggio romantica della sua terra d’origine, la Gran Bretagna.
A differenza delle mostre di Reynolds precedenti, tutte a carattere retrospettivo, questa rassegna è incentrata sul tema dell’invenzione della celebrità e offre la possibilità di apprezzare il suo talento di ritrattista e, al contempo, di riconoscere la straordinaria abilità con cui seppe promuovere la sua carriera fino a diventare un artista di larga fama. Ogni ritratto è il sigillo di una serie di assidue e confidenziali frequentazioni intrattenute dal pittore con i più influenti protagonisti della sua epoca la cui notorietà, ulteriormente esaltata dalla qualità della pittura con cui Reynolds seppe rappresentarli, fu definitivamente consacrata dall’artista, che divenne così artefice fondamentale della loro fortuna.
Il percorso, articolato per tipologie e categorie sociali dei personaggi ritratti, presenta al visitatore alcune tra le personalità più note, affascinanti e chiacchierate del secondo Settecento inglese.
Autoritratti
Tra i temi pittorici che tanta parte ebbero nel conferire lustro al suo nome, il primo che si incontra è l’autoritratto, i cui differenti esemplari esposti possono essere facilmente considerati le tappe salienti di un’autobiografia per immagini dove spesso la figura del pittore coincide con quella di un sofisticato intellettuale. Particolarmente suggestivo è il primo, in cui Reynolds, con la mano alzata a difendere lo sguardo da una luce calda e misteriosa, propone un’immagine di se stesso vicina a quella degli autoritratti dei grandi pittori del passato.
Eroi
Per la maggior parte della carriera di Reynolds l’Inghilterra fu impegnata in guerra e i ritratti di militari che eseguì ebbero un ruolo importante nella ricerca di un consenso popolare a quella politica. In essi Reynolds coniugava di frequente, per usare le parole del contemporaneo James Barry, l’immagine dell’eroe nazionale agli obiettivi politici dell’età imperiale. Reynolds e il Capitano Augustus Keppel, uno dei principali protagonisti di quella stagione, si incontrarono ai tempi del viaggio dell’artista in Italia e, una volta tornati in patria, Keppel introdusse il pittore presso le più potenti famiglie Whig.
Aristocrazia
In questa sezione, un folto gruppo di ritratti degli esponenti del partito liberale progressista Whig, avverso al potere della corona, testimonia dei cattivi rapporti di Reynolds con la Famiglia Reale. Alla cordiale freddezza riservata a Giorgio III si sostituì tuttavia, negli ultimi anni della sua carriera, un certo riguardo nei confronti del figlio, futuro Giorgio IV, di cui sostenne le stravaganti fantasie di celebrità.
Il tempio della fama
Il concetto di “persona famosa”, dotata di valori morali e di virtù intellettuali, nonché di un talento superiore, era un tema assai di moda, seguito con interesse sia in letteratura che in arte. Ad incarnarlo in maniera esemplare fu Garrick, il celebre interprete di Shakespeare, che ebbe anche il merito di inaugurare la figura dell’attore-impresario poiché, come Reynolds, seppe abilmente promuovere la propria immagine e costruire il proprio successo.
Streatham Worthies
Le amicizie strette con gli intellettuali più brillanti della capitale in pochi anni trasformarono l’artista in uno dei protagonisti della vita culturale londinese e lo introdussero nel celebre circolo delle Streatham Worthies, ossia delle personalità più in vista della città. Nel 1779 Angelo Talassi, poeta ferrarese, ebbe il privilegio di accedere a questo club dove poté conoscere celebrità come il filosofo Edmund Burke, il letterato Samuel Johnson, lo stesso Reynolds e il grande attore shakespeariano David Garrick. Di questo incontro Talassi lasciò testimonianza nelle pagine della «Gazzetta Poetica» edita a Ferrara dove li descrisse come «il Cicerone, il Platone, l’Apelle e il Roscio d’Inghilterra».
Ritratti femminili
Cortigiane, attrici e habitué dei salotti inglesi, le donne celebri di Reynolds si distinguevano per bellezza, intelligenza e audacia. È il caso di Kitty Fisher la cui condotta disinibita era persino oggetto di ballate popolari, presente in mostra sia nelle vesti di una sensuale Cleopatra che immersa in una più intima atmosfera domestica. Essa destò l’interesse anche del nostro Casanova il quale, in occasione di una serata di gala londinese, rinunciò a goderne i favori solo perché l’affascinante fanciulla parlava esclusivamente inglese e lui, essendo abituato ad amare con tutti i suoi sensi, non poteva certo rinunciare a quello dell’udito! Ed è il caso anche dell’attrice Mrs Abington, ritratta in un atteggiamento per l’epoca molto disinvolto mentre, maliziosamente, si porta il pollice alle labbra. Adorata dal pubblico, di lei si diceva che conducesse una doppia vita e che avesse differenti dimore dove riceveva sia i clienti che gli amanti.
Il teatro della vita
Al variopinto scenario dell’alta società londinese apparteneva Mrs Baldwin la quale, grazie ai frequenti viaggi in India e nelle altre colonie inglesi, venne considerata la personificazione stessa dell’idea di esotico. Confezionato per un ballo a corte, l’abito con cui è stata effigiata destò una tale ammirazione nei convenuti che Reynolds chiese e ottenne di poterla ritrarre.
Incisione
Le riproduzioni a stampa dei ritratti di Reynolds svolsero un ruolo decisivo nella creazione della sua fama internazionale e costituirono, per gli artisti contemporanei e per quelli a venire, un repertorio importante e facilmente accessibile cui attingere, che garantì a Reynolds una fama imperitura.
Scultura
Mezzo espressivo per eccellenza per trasmettere ai posteri il proprio nome e la proprie effigie, la scultura conclude la rassegna. Tra le opere che ritraggono Reynolds, spicca in particolare lo studio preparatorio della statua da lui stesso commissionata per essere posta sulla facciata della Cattedrale di St. Paul, dove tutt’oggi l’artista riposa assieme ad altri grandi della storia e della cultura britannica.
13
febbraio 2005
Joshua Reynolds e l’invenzione della celebrità
Dal 13 febbraio al primo maggio 2005
arte antica
Location
PALAZZO DEI DIAMANTI
Ferrara, Corso Ercole I D'este, 21, (Ferrara)
Ferrara, Corso Ercole I D'este, 21, (Ferrara)
Biglietti
intero € 9; ridotto € 7,50
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9 alle 19
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore