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Joys e Peeta – My good old habits
La mostra è incentrata sul tema delle abitudini. My good old habits instaura un dialogo nel quale Joys e Peeta mettono a confronto la loro rispettiva ricerca artistica ed estetica. Gli artisti dimostrano che nonostante le differenze è possibile arrivare a una perfetta sintesi dei loro stili.
Comunicato stampa
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Joys (Padova, 1974) ha cominciato la sua carriera come writer negli anni ‘90, incentrando la sua ricerca sul lettering. Nel tempo le lettere hanno subito una rielaborazione che le ha trasformate in vere e proprie strutture visive, con una coerenza quasi architettonica. Gli incastri geometrici delle linee insieme alle decise ma armoniose variazioni cromatiche conferiscono un effetto di profondità alle opere di Joys. Il risultato è una composizione astratta che coinvolge l’osservatore e che genera multiple percezioni. L’artista ha partecipato al progetto La Tour 13 a Parigi (2013) e a mostre in importanti istituzioni quali La Triennale di Milano (2010), il PAC Padiglione Arte Contemporanea di Milano (2007) e la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2007).
Peeta (1980) vive e lavora a Venezia. Con una formazione in scultura e design industriale, l’artista ha elaborato una pittura tridimensionale nella quale il lettering acquista volume. La contrapposizione ritmata di curve morbide e tratti appuntiti risulta in una figurazione astratta estremamente dinamica e fluida, riflesso della personalità e delle sensazioni dell’artista. Per Peeta la pittura e la scultura sono dipendenti, perché entrambe contribuiscono in maniera complementare alla ricerca sulle forme, i colori e la luce. L’artista ha partecipato a mostre, fiere e festival in tutto il mondo; il suo lavoro è stato esposto nel 2015 al Palazzo Ducale di Genova e nel 2013 Peeta ha realizzato una performance al B2B TO BIENNALE, evento collaterale alla 55esima Biennale d’Arte di Venezia.
La mostra My good old habits è incentrata sul tema delle abitudini: vizi e consuetudini che, una volta divenuti routine quotidiana, ripetiamo in maniera automatica, quasi scontata, e si trasformano in tradizione. Durante il corso della nostra vita, attenersi alle proprie abitudini risulta comodo e per questo tendiamo a non metterle mai in discussione, anche quando l’evidenza dimostra il loro limite. La pigrizia di mettersi in discussione e la paura di tradizioni altrui, che possano destabilizzare il nostro credo, non permettono il miglioramento della nostra condizione, e tutto ciò che ai nostri occhi appare nuovo e diverso viene allontanato e raramente adottato. Tuttavia, è anche dalla riflessione sui modi di fare altrui che possiamo trarre un miglioramento nei nostri.
Gli artisti in particolare costruiscono il loro modus operandi nel tempo, andando così a consolidare una serie di pratiche personali. La mostra My good old habits intende instaurare un dialogo nel quale Joys e Peeta mettono a confronto la loro rispettiva ricerca artistica ed estetica, metafora delle loro abitudini e tradizioni. Gli artisti dimostrano che nonostante le differenze, e soprattutto grazie ad esse, è possibile arrivare a una perfetta sintesi e unione dei loro stili artistici. In galleria saranno presentate opere su vetro retro dipinto di Joys e opere a tecnica mista su tela di Peeta, oltre che ad alcune tele create a quattro mani.
Peeta (1980) vive e lavora a Venezia. Con una formazione in scultura e design industriale, l’artista ha elaborato una pittura tridimensionale nella quale il lettering acquista volume. La contrapposizione ritmata di curve morbide e tratti appuntiti risulta in una figurazione astratta estremamente dinamica e fluida, riflesso della personalità e delle sensazioni dell’artista. Per Peeta la pittura e la scultura sono dipendenti, perché entrambe contribuiscono in maniera complementare alla ricerca sulle forme, i colori e la luce. L’artista ha partecipato a mostre, fiere e festival in tutto il mondo; il suo lavoro è stato esposto nel 2015 al Palazzo Ducale di Genova e nel 2013 Peeta ha realizzato una performance al B2B TO BIENNALE, evento collaterale alla 55esima Biennale d’Arte di Venezia.
La mostra My good old habits è incentrata sul tema delle abitudini: vizi e consuetudini che, una volta divenuti routine quotidiana, ripetiamo in maniera automatica, quasi scontata, e si trasformano in tradizione. Durante il corso della nostra vita, attenersi alle proprie abitudini risulta comodo e per questo tendiamo a non metterle mai in discussione, anche quando l’evidenza dimostra il loro limite. La pigrizia di mettersi in discussione e la paura di tradizioni altrui, che possano destabilizzare il nostro credo, non permettono il miglioramento della nostra condizione, e tutto ciò che ai nostri occhi appare nuovo e diverso viene allontanato e raramente adottato. Tuttavia, è anche dalla riflessione sui modi di fare altrui che possiamo trarre un miglioramento nei nostri.
Gli artisti in particolare costruiscono il loro modus operandi nel tempo, andando così a consolidare una serie di pratiche personali. La mostra My good old habits intende instaurare un dialogo nel quale Joys e Peeta mettono a confronto la loro rispettiva ricerca artistica ed estetica, metafora delle loro abitudini e tradizioni. Gli artisti dimostrano che nonostante le differenze, e soprattutto grazie ad esse, è possibile arrivare a una perfetta sintesi e unione dei loro stili artistici. In galleria saranno presentate opere su vetro retro dipinto di Joys e opere a tecnica mista su tela di Peeta, oltre che ad alcune tele create a quattro mani.
10
maggio 2017
Joys e Peeta – My good old habits
Dal 10 maggio al 10 giugno 2017
arte contemporanea
Location
WUNDERKAMMERN
Milano, Via Nerino, 2, (Milano)
Milano, Via Nerino, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11 - 19
Vernissage
10 Maggio 2017, 18.30 - 21.30
Autore
Curatore