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J&PEG – Stories
Nel progetto pensato per questa occasione, sei opere di medio formato, realizzate
nell’ultimo anno, dialogano con oltre 20 lavori – di grande formato – che meglio
rappresentano il percorso artistico intrapreso negli ultimi dieci anni dai due artisti milanesi
Comunicato stampa
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Si intitola “Stories” la grande mostra fotografica del duo J&PEG (Antonio Managò e
Simone Zecubi), a cura di Marina Guida, che si inaugura sabato 20 aprile alle 12 nelle sale
espositive di Castel dell’Ovo a Napoli. Organizzata dalla Galleria Poggiali di Firenze in
collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli,
l’esposizione proseguirà fino a sabato 11 maggio. Dopo essere stati selezionati per
un’esposizione tutt’ora in corso al Mart - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e
Rovereto, in occasione della VIII edizione del Premio Fondazione VAF, i J&PEG sbarcano a Napoli
con un’ampia mostra personale.
LA MOSTRA
Nel progetto pensato per questa occasione, sei opere di medio formato, realizzate
nell’ultimo anno, dialogano con oltre 20 lavori – di grande formato - che meglio
rappresentano il percorso artistico intrapreso negli ultimi dieci anni dai due artisti milanesi.
Il segmento retrospettivo viene ricostruito dagli esordi della ricerca artistica dei J&PEG, partendo
dalle opere della loro prima mostra personale, curata da Achille Bonito Oliva, intitolata “Working
Mates” e organizzata nel 2008 dalla Galleria Poggiali.
Il percorso espositivo è strutturato su due piani. Entrando nella sala del primo piano, il
visitatore incontrerà una serie di opere del 2010 caratterizzate da scenari complessi ed
onirici, nei quali, i soggetti ritratti grazie ad una tecnica singolare - che unisce scatti
fotografici e interventi pittorici - agiscono in ambientazioni surreali. Le scenografie - create in studio e realizzate in camera di posa – nelle quali sono collocati i protagonisti delle opere, sono
caratterizzate da fondali totalmente neri, la luce rompendo il buio fitto di un infinito senza misure e
forme, improvvisamente svela il mondo degli oggetti fino ai dettagli più impercettibili.
La mostra prosegue al secondo piano del castello con una serie di lavori più recenti,
eseguiti tra il 2013 e il 2018/2019. Il ciclo di opere a colori, che chiude il percorso espositivo,
realizzate tra l’anno scorso e quest’anno, hanno l’ambizione di rivelare alcune sfumature
comportamentali della società contemporanea attraverso il ritratto fotografico. Sei soggetti,
indossano una “maschera” per raccontare quello che non sono, quello che vorrebbero essere, o
più precisamente, quello che la società gli impone di diventare.
LA FOTOGRAFIA NELL’ERA DEI SOCIAL MEDIA
Nell’ultimo decennio, i social media, hanno cambiato in modo considerevole la percezione del
sé e le dinamiche di interazione sociale, insistendo principalmente sulla parte superficiale
dell’essere umano: l’estetica. Nell’utilizzo di questi media, l’individuo cerca in tutti i modi di velare i
propri difetti e fragilità e questo processo irreversibile ha fortemente influenzato il modo di apparire.
I personaggi delle opere in mostra, recitano un ruolo, montato ad arte, esasperandolo. Bloccati in
pose teatrali si camuffano divenendo icone della mitologia contemporanea, sono avvolti in
atmosfere psichedeliche e suggeriscono un evidente volontà di nascondere al meglio un senso di
inadeguatezza. Il processo mentale di scollamento dalla realtà è riassunto nell’azione performativa
dei due artisti, che dopo avere minuziosamente composto la scena in studio, tendono a
trasformarla in un ibrido procedurale. Lo scatto fotografico, infatti, diventa proiezione. L’immagine
proiettata, attraversa un tessuto-sindone, l’icona che ne deriva viene nuovamente fotografata,
diventando l’opera finale. Attraverso questa operazione meccanica complessa, in un sapiente
gioco di riflessioni e proiezioni, la fisionomia dei personaggi e la compattezza formale dei volti, si
scinde come in un quadro impressionista, perde definizione, e conseguentemente, la loro anima
smarrisce definitivamente il suo nucleo primordiale. I loro volti si sovrappongono e mescolano con i
volti di idoli, star del cinema, icone religiose, in definitiva i miti del nostro tempo. Le dinamiche
interne di Facebook, Instagram e dei canali di comunicazione social, rappresentano le fonti
d’ispirazione in questo nuovo ciclo di lavori, oltre ai riferimenti iconografici che appartengono
all’universo della storia dell’arte, da quella antica a quella contemporanea.
IL DUO J&PEG: ANTONIO MANAGÒ E SIMONE ZECUBI.
Il duo artistico dei J&PEG nasce a Milano nel 2006. Entrambi diplomati all’Accademia di Brera,
sin dagli esordi, lavorano a quattro mani utilizzando una prassi operativa che mescola differenti
tecniche. Fotografia, pittura, disegno e installazione sono i media sperimentati dalla coppia.
Vivono e lavorano fra Milano e Londra.
Mostre personali
2013
“CAROUSEL” a cura di Angela Madesani, Galleria Gagliardi Art System, Torino
2012
“QUOI? L’ETERNITE”, Dèclic Project, a cura di Studio Rayuela, Milano
“G8 - RITRATTI DALLA POLITICA”, a cura di Alberto Mugnaini, spazio espositivo ‘Pirelli Tower’, Grattacielo
Pirelli/Palazzo della Regione, Milano
2011
“CASO ZERO”, a cura di Lorenzo Bruni, Galleria ‘Ex-marmi’, Pietrasanta (LU)
“CASO COMUNE”, a cura di Alberto Mugnaini, Galleria ‘Gagliardi Art System’, Torino
2010
“NATURA NATURANS”, a cura di Chiara Canali, Galleria ‘SuperStudio Più’, Milano
“PLAYGROUND”, a cura di Matteo Tosi, Fondazione ‘Bandera’, Busto Arsizio (VA)
2008
“WORKING MATES”, a cura di Achille Bonito Oliva, Galleria ‘Poggiali e Forconi’, Firenze
“TEN SECONDS TO MIDNIGHT”, a cura di Achille Bonito Oliva, Galleria ‘Poggiali e Forconi’, Firenze
UFFICIO MEDIA: Marco Ferri | ph. 335.7259518 | mail to: press@marcoferri.info
Mostre collettive
2014
“ENTRE DEUX CHAISES, UN LIVRE”, ‘Fondazione Boghossian’, Villa Empain, Bruxelles (B)
2012
"GROUP EXHIBITION", Galleria '208 Chicheportiche', Parigi (F)
2011
"GIORNI FELICI" Galleria 'Testori's house', Milano
2010
"LA POLIFORNIA DEL MONDO" Galleria De Primi, Lugano (CH)
2009
"BERNARDO BELLOTTO. UNO SGUARDO AL 2015" Spazio espositivo del ‘Castello Sforzesco’, Milano
2008
"TEN SECONDS TO MIDNIGHT" spazio espositivo del ‘Museo archeologico civico’, Bologna
"NATURE MORTE" spazio espositivo della ‘Villa Reale’, Milano
Premi e riconoscimenti
2019
VIII edizione Premio Fondazione VAF - Finalista
2013
CLAUDIO PARATI'S PRIZE - Primo premio
2010
TERNA 02 PRIZE - Finalista
Simone Zecubi), a cura di Marina Guida, che si inaugura sabato 20 aprile alle 12 nelle sale
espositive di Castel dell’Ovo a Napoli. Organizzata dalla Galleria Poggiali di Firenze in
collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli,
l’esposizione proseguirà fino a sabato 11 maggio. Dopo essere stati selezionati per
un’esposizione tutt’ora in corso al Mart - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e
Rovereto, in occasione della VIII edizione del Premio Fondazione VAF, i J&PEG sbarcano a Napoli
con un’ampia mostra personale.
LA MOSTRA
Nel progetto pensato per questa occasione, sei opere di medio formato, realizzate
nell’ultimo anno, dialogano con oltre 20 lavori – di grande formato - che meglio
rappresentano il percorso artistico intrapreso negli ultimi dieci anni dai due artisti milanesi.
Il segmento retrospettivo viene ricostruito dagli esordi della ricerca artistica dei J&PEG, partendo
dalle opere della loro prima mostra personale, curata da Achille Bonito Oliva, intitolata “Working
Mates” e organizzata nel 2008 dalla Galleria Poggiali.
Il percorso espositivo è strutturato su due piani. Entrando nella sala del primo piano, il
visitatore incontrerà una serie di opere del 2010 caratterizzate da scenari complessi ed
onirici, nei quali, i soggetti ritratti grazie ad una tecnica singolare - che unisce scatti
fotografici e interventi pittorici - agiscono in ambientazioni surreali. Le scenografie - create in studio e realizzate in camera di posa – nelle quali sono collocati i protagonisti delle opere, sono
caratterizzate da fondali totalmente neri, la luce rompendo il buio fitto di un infinito senza misure e
forme, improvvisamente svela il mondo degli oggetti fino ai dettagli più impercettibili.
La mostra prosegue al secondo piano del castello con una serie di lavori più recenti,
eseguiti tra il 2013 e il 2018/2019. Il ciclo di opere a colori, che chiude il percorso espositivo,
realizzate tra l’anno scorso e quest’anno, hanno l’ambizione di rivelare alcune sfumature
comportamentali della società contemporanea attraverso il ritratto fotografico. Sei soggetti,
indossano una “maschera” per raccontare quello che non sono, quello che vorrebbero essere, o
più precisamente, quello che la società gli impone di diventare.
LA FOTOGRAFIA NELL’ERA DEI SOCIAL MEDIA
Nell’ultimo decennio, i social media, hanno cambiato in modo considerevole la percezione del
sé e le dinamiche di interazione sociale, insistendo principalmente sulla parte superficiale
dell’essere umano: l’estetica. Nell’utilizzo di questi media, l’individuo cerca in tutti i modi di velare i
propri difetti e fragilità e questo processo irreversibile ha fortemente influenzato il modo di apparire.
I personaggi delle opere in mostra, recitano un ruolo, montato ad arte, esasperandolo. Bloccati in
pose teatrali si camuffano divenendo icone della mitologia contemporanea, sono avvolti in
atmosfere psichedeliche e suggeriscono un evidente volontà di nascondere al meglio un senso di
inadeguatezza. Il processo mentale di scollamento dalla realtà è riassunto nell’azione performativa
dei due artisti, che dopo avere minuziosamente composto la scena in studio, tendono a
trasformarla in un ibrido procedurale. Lo scatto fotografico, infatti, diventa proiezione. L’immagine
proiettata, attraversa un tessuto-sindone, l’icona che ne deriva viene nuovamente fotografata,
diventando l’opera finale. Attraverso questa operazione meccanica complessa, in un sapiente
gioco di riflessioni e proiezioni, la fisionomia dei personaggi e la compattezza formale dei volti, si
scinde come in un quadro impressionista, perde definizione, e conseguentemente, la loro anima
smarrisce definitivamente il suo nucleo primordiale. I loro volti si sovrappongono e mescolano con i
volti di idoli, star del cinema, icone religiose, in definitiva i miti del nostro tempo. Le dinamiche
interne di Facebook, Instagram e dei canali di comunicazione social, rappresentano le fonti
d’ispirazione in questo nuovo ciclo di lavori, oltre ai riferimenti iconografici che appartengono
all’universo della storia dell’arte, da quella antica a quella contemporanea.
IL DUO J&PEG: ANTONIO MANAGÒ E SIMONE ZECUBI.
Il duo artistico dei J&PEG nasce a Milano nel 2006. Entrambi diplomati all’Accademia di Brera,
sin dagli esordi, lavorano a quattro mani utilizzando una prassi operativa che mescola differenti
tecniche. Fotografia, pittura, disegno e installazione sono i media sperimentati dalla coppia.
Vivono e lavorano fra Milano e Londra.
Mostre personali
2013
“CAROUSEL” a cura di Angela Madesani, Galleria Gagliardi Art System, Torino
2012
“QUOI? L’ETERNITE”, Dèclic Project, a cura di Studio Rayuela, Milano
“G8 - RITRATTI DALLA POLITICA”, a cura di Alberto Mugnaini, spazio espositivo ‘Pirelli Tower’, Grattacielo
Pirelli/Palazzo della Regione, Milano
2011
“CASO ZERO”, a cura di Lorenzo Bruni, Galleria ‘Ex-marmi’, Pietrasanta (LU)
“CASO COMUNE”, a cura di Alberto Mugnaini, Galleria ‘Gagliardi Art System’, Torino
2010
“NATURA NATURANS”, a cura di Chiara Canali, Galleria ‘SuperStudio Più’, Milano
“PLAYGROUND”, a cura di Matteo Tosi, Fondazione ‘Bandera’, Busto Arsizio (VA)
2008
“WORKING MATES”, a cura di Achille Bonito Oliva, Galleria ‘Poggiali e Forconi’, Firenze
“TEN SECONDS TO MIDNIGHT”, a cura di Achille Bonito Oliva, Galleria ‘Poggiali e Forconi’, Firenze
UFFICIO MEDIA: Marco Ferri | ph. 335.7259518 | mail to: press@marcoferri.info
Mostre collettive
2014
“ENTRE DEUX CHAISES, UN LIVRE”, ‘Fondazione Boghossian’, Villa Empain, Bruxelles (B)
2012
"GROUP EXHIBITION", Galleria '208 Chicheportiche', Parigi (F)
2011
"GIORNI FELICI" Galleria 'Testori's house', Milano
2010
"LA POLIFORNIA DEL MONDO" Galleria De Primi, Lugano (CH)
2009
"BERNARDO BELLOTTO. UNO SGUARDO AL 2015" Spazio espositivo del ‘Castello Sforzesco’, Milano
2008
"TEN SECONDS TO MIDNIGHT" spazio espositivo del ‘Museo archeologico civico’, Bologna
"NATURE MORTE" spazio espositivo della ‘Villa Reale’, Milano
Premi e riconoscimenti
2019
VIII edizione Premio Fondazione VAF - Finalista
2013
CLAUDIO PARATI'S PRIZE - Primo premio
2010
TERNA 02 PRIZE - Finalista
20
aprile 2019
J&PEG – Stories
Dal 20 aprile all'undici maggio 2019
arte contemporanea
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
feriali ore 10.30 - 18; domenica e festivi ore 10.30 – 13
Vernissage
20 Aprile 2019, dalle 12 alle 18
Autore
Curatore