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Juan Arujo – Walled – in Shut
Juan Araujo, venezuelano, classe 1971, è uno dei più interessanti protagonisti della scena artistica internazionale. L’opera di Araujo, riflette sulla storia, sulle immagini stesse e sulla loro permanenza nel tempo attraverso diverse formule di riproduzione, di adattamento e di diffusione.
Comunicato stampa
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Galleria Continua è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia di uno degli artisti contemporanei più importanti dell’America Latina, Juan Araujo.
Walled – in Shut titolo della mostra, presenta un gruppo di opere ispirate alle immagini che hanno influenzato Mark Rothko nella creazione delle opere per il Seagram Building di New York.
Juan Araujo, venezuelano, classe 1971, è uno dei più interessanti protagonisti della scena artistica internazionale. Le sue opere sono ospitate all’interno di prestigiose collezioni pubbliche come la Tate Collection di Londra, il Museum of Modern Art di New York, la Jumex Collection di Città del Messico, l’Inhotim Centro per l'Arte Contemporanea di Belo Horizonte, la Galería de Arte Nacional di Caracas, il Museu de Arte Contemporáneo di Caracas e il Centro Gallego de Arte Contemporánea di Santiago de Compostela.
Per introdurre il nuovo ciclo di lavori presentati in Walled – in Shut, Juan Araujo fa riferimento ad un viaggio di Mark Rothko in Italia nel 1959 che coincise con un momento particolarmente delicato per l’artista statunitense. Ricevuta l'importante commissione per il Seagram Building, Rothko era da un anno immerso in profonde riflessioni che lo indussero a cercare riscontri alle proprie idee in opere del passato.
“Le famiglie Rothko e Fischer sbarcarono a Napoli e visitarono Pompei. Secondo il racconto di Fischer, Rothko scoprì “un profondo legame” tra il suo lavoro in corso d’opera al Seagram’s Building e le antiche pitture murali della Villa dei Misteri. Poi la famiglia Rothko visitò Roma, Firenze e Venezia. A Firenze, Rothko si recò presso la Biblioteca Laurenziana, progettata da Michelangelo, così come aveva fatto in occasione di una precedente visita nel 1950. In una successiva intervista con Fischer, Rothko ammise che la sensazione di spazio creata dal vestibolo laurenziano era stata per lui fonte d’ispirazione per le opere del Seagram Building. “Questa sala crea esattamente l’impressione che volevo”, affermò Rothko. “I visitatori hanno la sensazione di essere imprigionati in una stanza con porte e finestre murate (Walled in Shut)” (Juan Araujo).
Juan Araujo crea le sue opere a partire da un’immagine fotografica di un edificio o di un paesaggio, con il suo intervento ne mette a fuoco una porzione e la riproduce. Questo ritaglio, copiato e trasformato, dà vita ad un’immagine che conserva in sé il frammento originario ma si palesa anche come nuovo frammento pittorico. Lungi dall’essere mera citazione o appropriazione, l’opera di Juan Araujo, riflette sulla storia, sulle immagini stesse e sulla loro permanenza nel tempo attraverso diverse formule di riproduzione, di adattamento e di diffusione.
Juan Araujo è nato nel 1971 a Caracas (Venezuela). Vive e lavora a Lisbona (Portogallo). L’artista ha realizzato mostre personali in importanti istituzioni internazionali, tra queste ricordiamo Mineirianas presso Inhotim, Centro de Arte Contemporánea di Belo Horizonte in Brasile e A Través al Centro Gallego de Arte Contemporáneo (CGAC) di Santiago de Compostela in Spagna, entrambe del 2015. Il suo lavoro è stato incluso inoltre in numerose esposizioni collettive e biennali: United States of Latin America, MOCAD Museum of Contemporary Art Detroit, Detroit, USA (2015), Another Part of the New World, Moscow Museum of Modern Art, Mosca, Russia (2015), The insides are on the outside, a cura di Hans-Ulrich Obrist, Casa de Vidrio, San Paolo, Brasile (2013), Triennale di Aichi, Nagoya, Giappone (2010), Museu de Arte Moderna di São Paulo, San Paolo (2009); Biennale di Sharjah, Emirati Arabi Uniti (2009); Biennale di Mercosul, Porto Alegre, Brasile (2007); Biennale di San Paolo (2006); San Diego Museum of Art (2005) e American National Society, New York (2005).
Walled – in Shut titolo della mostra, presenta un gruppo di opere ispirate alle immagini che hanno influenzato Mark Rothko nella creazione delle opere per il Seagram Building di New York.
Juan Araujo, venezuelano, classe 1971, è uno dei più interessanti protagonisti della scena artistica internazionale. Le sue opere sono ospitate all’interno di prestigiose collezioni pubbliche come la Tate Collection di Londra, il Museum of Modern Art di New York, la Jumex Collection di Città del Messico, l’Inhotim Centro per l'Arte Contemporanea di Belo Horizonte, la Galería de Arte Nacional di Caracas, il Museu de Arte Contemporáneo di Caracas e il Centro Gallego de Arte Contemporánea di Santiago de Compostela.
Per introdurre il nuovo ciclo di lavori presentati in Walled – in Shut, Juan Araujo fa riferimento ad un viaggio di Mark Rothko in Italia nel 1959 che coincise con un momento particolarmente delicato per l’artista statunitense. Ricevuta l'importante commissione per il Seagram Building, Rothko era da un anno immerso in profonde riflessioni che lo indussero a cercare riscontri alle proprie idee in opere del passato.
“Le famiglie Rothko e Fischer sbarcarono a Napoli e visitarono Pompei. Secondo il racconto di Fischer, Rothko scoprì “un profondo legame” tra il suo lavoro in corso d’opera al Seagram’s Building e le antiche pitture murali della Villa dei Misteri. Poi la famiglia Rothko visitò Roma, Firenze e Venezia. A Firenze, Rothko si recò presso la Biblioteca Laurenziana, progettata da Michelangelo, così come aveva fatto in occasione di una precedente visita nel 1950. In una successiva intervista con Fischer, Rothko ammise che la sensazione di spazio creata dal vestibolo laurenziano era stata per lui fonte d’ispirazione per le opere del Seagram Building. “Questa sala crea esattamente l’impressione che volevo”, affermò Rothko. “I visitatori hanno la sensazione di essere imprigionati in una stanza con porte e finestre murate (Walled in Shut)” (Juan Araujo).
Juan Araujo crea le sue opere a partire da un’immagine fotografica di un edificio o di un paesaggio, con il suo intervento ne mette a fuoco una porzione e la riproduce. Questo ritaglio, copiato e trasformato, dà vita ad un’immagine che conserva in sé il frammento originario ma si palesa anche come nuovo frammento pittorico. Lungi dall’essere mera citazione o appropriazione, l’opera di Juan Araujo, riflette sulla storia, sulle immagini stesse e sulla loro permanenza nel tempo attraverso diverse formule di riproduzione, di adattamento e di diffusione.
Juan Araujo è nato nel 1971 a Caracas (Venezuela). Vive e lavora a Lisbona (Portogallo). L’artista ha realizzato mostre personali in importanti istituzioni internazionali, tra queste ricordiamo Mineirianas presso Inhotim, Centro de Arte Contemporánea di Belo Horizonte in Brasile e A Través al Centro Gallego de Arte Contemporáneo (CGAC) di Santiago de Compostela in Spagna, entrambe del 2015. Il suo lavoro è stato incluso inoltre in numerose esposizioni collettive e biennali: United States of Latin America, MOCAD Museum of Contemporary Art Detroit, Detroit, USA (2015), Another Part of the New World, Moscow Museum of Modern Art, Mosca, Russia (2015), The insides are on the outside, a cura di Hans-Ulrich Obrist, Casa de Vidrio, San Paolo, Brasile (2013), Triennale di Aichi, Nagoya, Giappone (2010), Museu de Arte Moderna di São Paulo, San Paolo (2009); Biennale di Sharjah, Emirati Arabi Uniti (2009); Biennale di Mercosul, Porto Alegre, Brasile (2007); Biennale di San Paolo (2006); San Diego Museum of Art (2005) e American National Society, New York (2005).
13
febbraio 2016
Juan Arujo – Walled – in Shut
Dal 13 febbraio al primo maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
da lunedì a sabato, 10-13 e 14-19
Vernissage
13 Febbraio 2016, ore 18-24
Autore