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Juan Manuel Castro Prieto – Viaje al Sol – Perù 1990/2000
Sotto la direzione di Alejandro Castellote, questa esposizione presenta il lavoro di Juan Manuel Castro Prieto, frutto di undici viaggi in Perú.
Comunicato stampa
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Ormai quasi undici anni fa Juan Manuel Castro Prieto imballó il suo laboratorio fotografico professionale da poco inaugurato, per portarlo con sé a Cuzco, in Perù e stampare direttamente lí le migliori stampe che mai siano state prodotte del grande maestro della fotografia peruviana, Martín Chambi, la cui opera é, per Castro Prieto, sinonimo di onestá e di passione. In alcune delle immagini di questo artigiano indigeno dell’inizio del secolo scorso, sta la chiave motrice di una serie di viaggi che oggi, undici anni piú tardi, ci mostrano non solo l’evoluzione e la maturazione dell’opera fotografica di Castro Prieto, ma anche il risultato di un’altro viaggio, piú personale, in cui la vita, l’esperienza e il sogno sono i protagonisti.
Nell‘aprile del 1990 Castro Prieto si recó per la prima volta in Perú e, mentre ultimava il suo lavoro sulle lastre di vetro di Chambi, si riservó qualche giorno per vedere finalmente una parte del Paese che sin dalla sua infanzia era stato l’oggetto delle sue fantasie di viaggio. La Valle Sagrada degli Incas e Machu-Picchu furono i suoi primi contatti con le vestigia della civiltá mitica, nella quale Castro Prieto si immerse, fino a diventare un esperto appassionato. La selva, la sierra, l’altipiano andino, la foresta amazzonica, la costa, tutte le regioni peruviane fanno da sfondo a un progetto che ha condotto il fotografo in dodici occasioni in Perú e che é stato portato a termine solo nella primavera del 2000.
Il tempo congelato nelle rovine si mescola con la vita reale senza uno stacco evidente. Tutti i personaggi risvegliano evocazioni letterarie come se fossero parte di una finzione non scritta, della quale appena possiamo intuiamo l’argomento. Le migliaia di fotografie scattate emanano quasi sempre un’atmosfera onirica. Castro Prieto utilizza la realtá come strumento per rappresentare i suoi sogni. I paesaggi, i ritratti, gli scenari esalano l’aroma mitico dei viaggi immaginari. Conciliare fantasia e realtá é il merito di questo vasto progetto di poderosa impronta autobiografica.
In fondo, come dice lo stesso Castro Prieto, l’atto di fotografare é il punto più alto della sua relazione con la fotografia. Solo in un secondo momento nascono stampe meravigliose e immagini che sopravvivono in autonomia; egli si appropria di ogni immagine della realtá, ma la trasforma nel momento stesso in cui attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica vede se stesso vivere.
Alejandro Castellote
Commissario della mostra
Nell‘aprile del 1990 Castro Prieto si recó per la prima volta in Perú e, mentre ultimava il suo lavoro sulle lastre di vetro di Chambi, si riservó qualche giorno per vedere finalmente una parte del Paese che sin dalla sua infanzia era stato l’oggetto delle sue fantasie di viaggio. La Valle Sagrada degli Incas e Machu-Picchu furono i suoi primi contatti con le vestigia della civiltá mitica, nella quale Castro Prieto si immerse, fino a diventare un esperto appassionato. La selva, la sierra, l’altipiano andino, la foresta amazzonica, la costa, tutte le regioni peruviane fanno da sfondo a un progetto che ha condotto il fotografo in dodici occasioni in Perú e che é stato portato a termine solo nella primavera del 2000.
Il tempo congelato nelle rovine si mescola con la vita reale senza uno stacco evidente. Tutti i personaggi risvegliano evocazioni letterarie come se fossero parte di una finzione non scritta, della quale appena possiamo intuiamo l’argomento. Le migliaia di fotografie scattate emanano quasi sempre un’atmosfera onirica. Castro Prieto utilizza la realtá come strumento per rappresentare i suoi sogni. I paesaggi, i ritratti, gli scenari esalano l’aroma mitico dei viaggi immaginari. Conciliare fantasia e realtá é il merito di questo vasto progetto di poderosa impronta autobiografica.
In fondo, come dice lo stesso Castro Prieto, l’atto di fotografare é il punto più alto della sua relazione con la fotografia. Solo in un secondo momento nascono stampe meravigliose e immagini che sopravvivono in autonomia; egli si appropria di ogni immagine della realtá, ma la trasforma nel momento stesso in cui attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica vede se stesso vivere.
Alejandro Castellote
Commissario della mostra
06
dicembre 2003
Juan Manuel Castro Prieto – Viaje al Sol – Perù 1990/2000
Dal 06 al 31 dicembre 2003
fotografia
Location
CENTRO TREVI
Bolzano, Via Dei Cappuccini, 28, (Bolzano)
Bolzano, Via Dei Cappuccini, 28, (Bolzano)
Orario di apertura
10/13 – 15/19
Vernissage
6 Dicembre 2003, ore 18.00