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Juanjo Castillo – Realtà immediata e meditata
L’opera pittorica di Juanjo Castillo si inserisce nell’attuale, vivacissimo panorama dell’arte spagnola, con un aspetto evolutivo della linea tradizionale realistica di quella nazione. Il suo realismo, infatti, sposa la coscienza dell’immagine fotografica, ma con esiti consegnati alla pittura in termini fortemente esibiti
Comunicato stampa
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È questa la prima mostra personale in Italia dell’artista Juanjo Castillo, nato ad Antequera (Malaga) nel 1957 e attivo a far data dalla fine degli anni Ottanta. Il Polittico ha però già avuto modo di presentarne l’opera in alcune esposizioni collettive, tra cui ricordiamo Quindici Anni presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati, nei mesi da aprile a giugno dell’anno passato.
L’opera pittorica di Juanjo Castillo si inserisce nell’attuale, vivacissimo panorama dell’arte spagnola, con un aspetto evolutivo della linea tradizionale realistica di quella nazione. Il suo realismo, infatti, sposa la coscienza dell’immagine fotografica, ma con esiti consegnati alla pittura in termini fortemente esibiti.
Come osserva nel suo testo in catalogo il regista Carlos Saura: «Se la fotografia è il repentino e il fugace catturati per sempre dallo scatto fotografico, la pittura, al contrario, è l’elaborazione creativa che nasce dalla trasformazione della realtà». E aggiunge Arnaldo Romani Brizzi, nell’altro testo sempre in catalogo: «I dipinti di Castillo, non sembri una tautologia, appartengono di diritto al territorio della pittura. Inoltre, a mio parere, per quanto strano possa apparire, non hanno debiti con la linea storica dell’iperrealismo. Già la decontestualizzazione delle figure rappresentate è rivelatrice di una volontà esaltante il dato cromatico (e non principalmente quello illusionistico) e il concetto vuoto-pieno – dati e concetti che divengono quasi cifra caratteriale dell’umanità che egli ama raccontare».
La mostra è accompagnata dal centoquarantaquattresimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero novantotto della collana «Gli allegri inventori».
L’opera pittorica di Juanjo Castillo si inserisce nell’attuale, vivacissimo panorama dell’arte spagnola, con un aspetto evolutivo della linea tradizionale realistica di quella nazione. Il suo realismo, infatti, sposa la coscienza dell’immagine fotografica, ma con esiti consegnati alla pittura in termini fortemente esibiti.
Come osserva nel suo testo in catalogo il regista Carlos Saura: «Se la fotografia è il repentino e il fugace catturati per sempre dallo scatto fotografico, la pittura, al contrario, è l’elaborazione creativa che nasce dalla trasformazione della realtà». E aggiunge Arnaldo Romani Brizzi, nell’altro testo sempre in catalogo: «I dipinti di Castillo, non sembri una tautologia, appartengono di diritto al territorio della pittura. Inoltre, a mio parere, per quanto strano possa apparire, non hanno debiti con la linea storica dell’iperrealismo. Già la decontestualizzazione delle figure rappresentate è rivelatrice di una volontà esaltante il dato cromatico (e non principalmente quello illusionistico) e il concetto vuoto-pieno – dati e concetti che divengono quasi cifra caratteriale dell’umanità che egli ama raccontare».
La mostra è accompagnata dal centoquarantaquattresimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero novantotto della collana «Gli allegri inventori».
23
febbraio 2007
Juanjo Castillo – Realtà immediata e meditata
Dal 23 febbraio al 27 marzo 2007
arte contemporanea
Location
IL POLITTICO
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 135, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 135, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato, dalle ore 16:00 alle ore 20:00; il mercoledì e il giovedì anche dalle ore 10:00 alle ore 13:00; la mattina per appuntamento
Vernissage
23 Febbraio 2007, ore 18
Autore