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Judith Hopf – Up
Hopf ricopre un ruolo singolare all’interno del sistema artistico globalizzato e iperconnesso. È uno spirito ludico che mira a decostruire certezze, far vacillare parametri e convenzioni sociali. Il suo lavoro si muove su elementi quali la consapevolezza dei propri limiti, e quindi l’ironia e l’autoironia; i gesti e i comportamenti goffi e impacciati; l’utilizzo dello slapstick e di un linguaggio volutamente amatoriale e quindi di materiali semplici nelle proprie opere
Comunicato stampa
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Museion presenta la prima personale di Judith Hopf in un museo italiano.
Hopf ricopre un ruolo singolare all’interno del sistema artistico globalizzato e iperconnesso. È uno spirito ludico che mira a decostruire certezze, far vacillare parametri e convenzioni sociali. Il suo lavoro si muove su elementi quali la consapevolezza dei propri limiti, e quindi l’ironia e l’autoironia; i gesti e i comportamenti goffi e impacciati; l’utilizzo dello slapstick e di un linguaggio volutamente amatoriale e quindi di materiali semplici nelle proprie opere.
La mostra Up è ospitata a Passage e al quarto piano e presenta trenta lavori dell’artista tra video, sculture e disegni – diverse opere e l’allestimento sono realizzati per l’occasione e sono in dialogo con lo spazio di Museion e il paesaggio circostante. Il rapporto con il panorama altoatesino si riflette anche nell’invito per la mostra, la cui grafica è stata realizzata dall’artista.
Nella produzione plastica dell’artista lo humor diventa possibilità per smantellare il linguaggio della modernità: gli animali per esempio diventano una sorta di supporto simbolico e concettuale per diverse pratiche umane. In questo senso, il gregge di pecore in cemento con facce spiritose disegnate a carboncino, si prende gioco delle convenzioni della scultura minimalista, della sua serialità e dell’intenzionale assenza di associazioni e di contenuti – ma anche di certi comportamenti di visitatori di mostre di arte contemporanea.
Le ultime produzioni plastiche di Hopf sono realizzate in mattoni e alludono a limitazioni di esperienze fisiche attraverso un ossimoro o paradosso visivo: un piede, un pallone da calcio o un trolley rimangono congelati nel loro movimento a causa delle loro pesanti e solide fattezze.
A Museion lavori già realizzati sono associati a nuove opere create per l’occasione. I mattoni non comporranno solo le sculture, ma fungeranno da moduli architettonici per l’allestimento. Essi suddivideranno lo spazio espositivo e al contempo serviranno da supporti per la presentazione di alcuni lavori.
Nata a Karlsruhe nel 1969, l’artista insegna arti figurative presso la Frankfurter Städelschule e ha esposto in istituzioni come PRAXES centre for Contemporary Art, Berlino (2014), Schirn Kunsthalle Frankfurt (2013), Malmö Konsthall, Malmö (2012) e in rassegne internazionali come documenta 13, Kassel (2012) e la Biennale di Liverpool (2014). I suoi lavori sono stati presentati in numerosi Festival, tra cui il Festival internazionale del cinema di Berlino (Berlinale) e gli “Internationalen Kurzfilmtagen Oberhausen”
Hopf ricopre un ruolo singolare all’interno del sistema artistico globalizzato e iperconnesso. È uno spirito ludico che mira a decostruire certezze, far vacillare parametri e convenzioni sociali. Il suo lavoro si muove su elementi quali la consapevolezza dei propri limiti, e quindi l’ironia e l’autoironia; i gesti e i comportamenti goffi e impacciati; l’utilizzo dello slapstick e di un linguaggio volutamente amatoriale e quindi di materiali semplici nelle proprie opere.
La mostra Up è ospitata a Passage e al quarto piano e presenta trenta lavori dell’artista tra video, sculture e disegni – diverse opere e l’allestimento sono realizzati per l’occasione e sono in dialogo con lo spazio di Museion e il paesaggio circostante. Il rapporto con il panorama altoatesino si riflette anche nell’invito per la mostra, la cui grafica è stata realizzata dall’artista.
Nella produzione plastica dell’artista lo humor diventa possibilità per smantellare il linguaggio della modernità: gli animali per esempio diventano una sorta di supporto simbolico e concettuale per diverse pratiche umane. In questo senso, il gregge di pecore in cemento con facce spiritose disegnate a carboncino, si prende gioco delle convenzioni della scultura minimalista, della sua serialità e dell’intenzionale assenza di associazioni e di contenuti – ma anche di certi comportamenti di visitatori di mostre di arte contemporanea.
Le ultime produzioni plastiche di Hopf sono realizzate in mattoni e alludono a limitazioni di esperienze fisiche attraverso un ossimoro o paradosso visivo: un piede, un pallone da calcio o un trolley rimangono congelati nel loro movimento a causa delle loro pesanti e solide fattezze.
A Museion lavori già realizzati sono associati a nuove opere create per l’occasione. I mattoni non comporranno solo le sculture, ma fungeranno da moduli architettonici per l’allestimento. Essi suddivideranno lo spazio espositivo e al contempo serviranno da supporti per la presentazione di alcuni lavori.
Nata a Karlsruhe nel 1969, l’artista insegna arti figurative presso la Frankfurter Städelschule e ha esposto in istituzioni come PRAXES centre for Contemporary Art, Berlino (2014), Schirn Kunsthalle Frankfurt (2013), Malmö Konsthall, Malmö (2012) e in rassegne internazionali come documenta 13, Kassel (2012) e la Biennale di Liverpool (2014). I suoi lavori sono stati presentati in numerosi Festival, tra cui il Festival internazionale del cinema di Berlino (Berlinale) e gli “Internationalen Kurzfilmtagen Oberhausen”
30
settembre 2016
Judith Hopf – Up
Dal 30 settembre 2016 all'otto gennaio 2017
arte contemporanea
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Biglietti
Euro 7,00 intero Euro 3,50 ridotto (over 60, Tourist Card, Guest Card, Kulturpass, studenti, ecc.)
Orario di apertura
Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Ogni giovedì 10.00 - 22.00
Vernissage
30 Settembre 2016, h 19
Autore