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Julia Fullerton-Batten – Korea
mc2gallery è orgogliosa di ospitare la prima mostra italiana della fotografa tedesca Julia Fullerton-Batten (Brema, 1970). Julia vive e lavora a Londra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo aver studiato fotografia a Brema, trascorre cinque anni come assistente di un certo numero di fotografi professionisti. Immediato il successo nel settore commerciale, grazie alla sua capacità di creare set curatissimi nei dettagli e nelle luci, di cui mantiene il controllo totale anche nei progetti artistici personali, in un complesso equilibrio tra scatto e post-produzione di altissimo livello.
“Korea” (2013) è la sua penultima serie, nata da un forte interesse verso i contrasti e le tensioni che dominano quel Paese. Julia ritrae donne coreane nel loro splendido kimono, il cosiddetto Hanbok, l’abito tradizionale locale oggi utilizzato come abito da cerimonia o per occasioni particolarmente formali.
Sullo sfondo, una Seoul contemporanea dalle architetture austere e globalizzate. Un forte contrasto tra la tradizione culturale rappresentata dal kimono e la contemporaneità rappresentata da moderne architetture anonime, che potrebbero essere di qualunque metropoli al mondo.
Si tratta di un contrasto che Julia Fullerton-Batten illustra con poesia per raccontare la storia di questo Paese e la vita dei suoi cittadini, con le sottese tensioni politiche tra Sud e Nord e le proprie tradizioni culturali, come la famosa cerimonia dell’Ikebana e del thè, simbolo dei rituali formali che dominano la cultura orientale in genere.
Nei ritratti, la bellezza e le pose delle modelle che indossano l’Hanbok è sufficiente per dare un flashback sul passato. In altre opere, invece, inserisce nella scena semplici oggetti contemporanei in contrasto con l'abito tradizionale, come per esempio in "Firewood" e "Grain" o in "Badminton", utilizzando le racchette dello sport più popolare in cui, generalmente, i coreani sono eccellenti nelle competizioni internazionali. Julia racconta, attraverso i suoi splendidi set, un mondo lontano e culturalmente complesso, che nasconde molti significati in semplici gesti o nelle piccole cose. Così nell’opera "Ikebana", Julia ci mostra in modo poetico uno dei passatempi coreani preferiti, piegare forme di carte che vengono utilizzate per decorare gli alberi. In “Present”, invece, alcune donne guardano dentro una misteriosa scatola-regalo luminosa, posta sul pavimento, con uno sguardo tra l’atterrito e il curioso. Il regalo è stato avvolto in una carta verde. In Corea, i doni sono importanti e altrettanto lo è il modo in cui sono presentati. La scelta della carta che avvolge il regalo è simbolica: rosso, giallo, rosa sono i colori che possono essere utilizzati; il verde, tuttavia, non è raccomandato.
Fondamentale nel lavoro di Julia Fullerton-Batten è la sua capacità di concepire e sviluppare un totale controllo e attenzione al dettaglio nella pianificazione delle sue fotografie e nei vari processi di pre-produzione, riprese e post-produzione. Julia combina tutti questi aspetti con un'abilità tecnica unica - usando l'illuminazione in maniera complessa e trasversale, con una combinazione di luce naturale e artificiale, che conferisce alle immagini l’effetto cinematografico che ricorda lo stile di Crewdson e Olaf o Lorca diCorcia. C’è sempre, nelle sue storie, una sospensione di tempo, come se stesse per accadere o fosse appena accaduto qualcosa, spesso con una sottesa violenza psicologico-sensuale che ci attrae e respinge.
Le sue fotografie sono presenti in collezioni importanti, come la National Portrait Gallery di Londra e il Musée d'Elysee di Losanna. Le sue fotografie sono state esposte presso istituzioni internazionali, tra cui: Centre Pompidou, Parigi; Museum of Contemporary Art, Shanghai; Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid; National Portrait Gallery di Londra; Museo Svedese di Fotografia.
Campari ha scelto Julia Fullerton-Batten come fotografo e direttore creativo per il Calendario Campari 2015 con l'attrice hollywoodiana Eva Green. Prima e unica donna ad aver scattato il prestigioso Calendario, di cui verrà esposto uno scatto in occasione della serata inaugurale.
“Korea” (2013) è la sua penultima serie, nata da un forte interesse verso i contrasti e le tensioni che dominano quel Paese. Julia ritrae donne coreane nel loro splendido kimono, il cosiddetto Hanbok, l’abito tradizionale locale oggi utilizzato come abito da cerimonia o per occasioni particolarmente formali.
Sullo sfondo, una Seoul contemporanea dalle architetture austere e globalizzate. Un forte contrasto tra la tradizione culturale rappresentata dal kimono e la contemporaneità rappresentata da moderne architetture anonime, che potrebbero essere di qualunque metropoli al mondo.
Si tratta di un contrasto che Julia Fullerton-Batten illustra con poesia per raccontare la storia di questo Paese e la vita dei suoi cittadini, con le sottese tensioni politiche tra Sud e Nord e le proprie tradizioni culturali, come la famosa cerimonia dell’Ikebana e del thè, simbolo dei rituali formali che dominano la cultura orientale in genere.
Nei ritratti, la bellezza e le pose delle modelle che indossano l’Hanbok è sufficiente per dare un flashback sul passato. In altre opere, invece, inserisce nella scena semplici oggetti contemporanei in contrasto con l'abito tradizionale, come per esempio in "Firewood" e "Grain" o in "Badminton", utilizzando le racchette dello sport più popolare in cui, generalmente, i coreani sono eccellenti nelle competizioni internazionali. Julia racconta, attraverso i suoi splendidi set, un mondo lontano e culturalmente complesso, che nasconde molti significati in semplici gesti o nelle piccole cose. Così nell’opera "Ikebana", Julia ci mostra in modo poetico uno dei passatempi coreani preferiti, piegare forme di carte che vengono utilizzate per decorare gli alberi. In “Present”, invece, alcune donne guardano dentro una misteriosa scatola-regalo luminosa, posta sul pavimento, con uno sguardo tra l’atterrito e il curioso. Il regalo è stato avvolto in una carta verde. In Corea, i doni sono importanti e altrettanto lo è il modo in cui sono presentati. La scelta della carta che avvolge il regalo è simbolica: rosso, giallo, rosa sono i colori che possono essere utilizzati; il verde, tuttavia, non è raccomandato.
Fondamentale nel lavoro di Julia Fullerton-Batten è la sua capacità di concepire e sviluppare un totale controllo e attenzione al dettaglio nella pianificazione delle sue fotografie e nei vari processi di pre-produzione, riprese e post-produzione. Julia combina tutti questi aspetti con un'abilità tecnica unica - usando l'illuminazione in maniera complessa e trasversale, con una combinazione di luce naturale e artificiale, che conferisce alle immagini l’effetto cinematografico che ricorda lo stile di Crewdson e Olaf o Lorca diCorcia. C’è sempre, nelle sue storie, una sospensione di tempo, come se stesse per accadere o fosse appena accaduto qualcosa, spesso con una sottesa violenza psicologico-sensuale che ci attrae e respinge.
Le sue fotografie sono presenti in collezioni importanti, come la National Portrait Gallery di Londra e il Musée d'Elysee di Losanna. Le sue fotografie sono state esposte presso istituzioni internazionali, tra cui: Centre Pompidou, Parigi; Museum of Contemporary Art, Shanghai; Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid; National Portrait Gallery di Londra; Museo Svedese di Fotografia.
Campari ha scelto Julia Fullerton-Batten come fotografo e direttore creativo per il Calendario Campari 2015 con l'attrice hollywoodiana Eva Green. Prima e unica donna ad aver scattato il prestigioso Calendario, di cui verrà esposto uno scatto in occasione della serata inaugurale.
24
marzo 2015
Julia Fullerton-Batten – Korea
Dal 24 marzo al 30 aprile 2015
fotografia
arte contemporanea
giovane arte
arte contemporanea
giovane arte
Location
MC2GALLERY
Milano, Via Giovanni Lulli, 5, (Milano)
Milano, Via Giovanni Lulli, 5, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì 14.30-20. Sabato su appuntamento
Vernissage
24 Marzo 2015, ore 18.00
Autore
Curatore