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Julio Larraz
La mostra vuole far conoscere l’universo pittorico dell’artista cubano attraverso circa cento opere tra olii su tela, disegni, acquarelli e alcune sculture che richiamano principalmente il suo amore sempre vivo per la terra natia malgrado la sua carriera di artista si sia sviluppata totalmente fuori Cuba
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra “Julio Larraz”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 12 luglio al 30 settembre 2012, vuole
far conoscere l’universo pittorico dell’artista cubano attraverso circa cento opere tra olii su tela, disegni,
acquarelli e alcune sculture che richiamano principalmente il suo amore sempre vivo per la terra natia
malgrado la sua carriera di artista si sia sviluppata totalmente fuori Cuba. In questa antologica, la più
completa mai realizzata in Italia, non viene celebrata solo la sua arte parodistica e grottesca, figlia di
quell’esperienza da caricaturista che contraddistingue la prima parte della sua carriera, ma l’intera sua
pittura nella quale si mescolano aspetti differenti.
“Julio Larraz è uno dei pittori più interessanti nel panorama internazionale odierno. Entrare nel suo mondo
significa accettare una sfida complessa e affascinante, ricca di esperienze ed emozioni. Nonostante il suo
tratto e il suo stile siano immediatamente riconoscibili, Larraz non è tra quegli artisti seriali che impongono
un marchio di fabbrica, anzi nella sua pittura rincorre la varietà di soggetti, situazioni e storie, intendendola
come una palestra di sperimentazioni e soluzioni formali sorprendenti. Davvero si può affermare che ogni
quadro di Larraz sia diverso da tutti gli altri perché lui non ama affatto ripetersi.” (Luca Beatrice).
La mostra si avvale del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio –
Assessorato alla Cultura, Arte e Sport -, di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro
Storico -, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali – con la partecipazione della
Camera di Commercio di Roma. L’esposizione, che è a cura di Luca Beatrice, è organizzata e realizzata
da Comunicare Organizzando in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, Cortina – Venezia, e sarà
inaugurata mercoledì 11 luglio alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
Julio Larraz nasce ad Havana, Cuba, il 12 marzo del 1944, figlio di Julio Fernandez, un editore e Emma
Larraz Sorondo che assieme gestiscono la stampa di un importante giornale quotidiano. Inizia a dipingere
molto presto, soprattutto caricature. Nel 1961 i genitori lasciano Cuba con tutta la famiglia per gli Stati
Uniti e si stabiliscono a Miami, Florida. Nel 1962 la famiglia si trasferisce a Washington, D.C. e infine nella
città di New York dove Julio rimane per i seguenti cinque anni. E’ proprio lì che continua a disegnare le
caricature politiche che verranno pubblicate dal New York Times, The Washington Post, The Chigago
Tribune, Vogue ed altre riviste importanti.
Dal 1967 si dedica interamente alla pittura e a distanza di dieci anni si trasferisce a San Patricio in New
Mexico, affascinato dalla luce e dall’atmosfera delle aride colline della Hondo Valley. Nel 1978 compra una
casa a Grandview, New York. Nel 1983 si trasferisce a Parigi, dove rimane per due anni, per tornare poi a
Miami nel 1986. Sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali. Molteplici
i premi ricevuti nel corso della carriera. Tra il 1999 e 2003, vivrà a Firenze per poi tornare a Miami, dove
attualmente lavora e vive con la sua famiglia.
La mostra
“Io dipingo ciò che mi interessa, né per la critica né per il pubblico. Un artista deve essere autentico,
svelare e denunciare al mondo la verità e le ingiustizie. Il dovere di ogni pittore è informare”.
Queste le parole di Larraz che, utilizzando lo strumento linguistico più vicino a lui, l’ironia, porta al
Vittoriano le sue invettive espressioniste e quei ritratti burleschi fortemente ostili a ogni genere di sopruso,
a ogni prevaricazione, a ogni ingiustizia deterministica, in cui la morale “popolare” sublima in una
contestazione velata e giocosa.
La pittura di Larraz presenta molteplici sfaccettature: molti i temi, dall’aspetto politico alla passione per i
ritratti, dall’amore per i paesaggi, alle raffigurazioni del femminile; molti i riferimenti culturali, dai murales
della sua terra d’origine all’amore per il Quattrocento italiano, dai continui rimandi al Surrealismo, alla
passione per le nature morte di Caravaggio, fino ad arrivare al gusto del grottesco e della caricatura
che prorompe nelle prime opere realizzate da giovanissimo. Come sottolinea Luca Beatrice “Larraz è
pittore fortemente allegorico. Più allegorico che simbolico perché affida l’espressione di un concetto alle
immagini non sempre attraverso la consequenzialità diretta e immediata. […] Se l’universo teorico-artistico
di riferimento per Larraz è il Surrealismo, il circo è il teatro popolare in cui acrobati, clown, equilibristi,
mangiatori di fuoco, ballerine e animali recitano ogni giorno la propria metafora esistenziale, tra sorriso e
pianto, divertimento e angoscia.”
“Ho lavorato per il New York Times , il Washington Post, il Times Magazine e altre importanti testate
statunitensi – spiega l’artista – ma ho sempre sentito di essere pittore, fin da quando, da piccolo, vidi tra i
libri di mio padre i dipinti di Caravaggio”.
Larraz, considerato uno dei maggiori artisti latino-americani, ci introduce nel suo universo creativo in cui la
raffigurazione del potere e dei suoi effetti polimorfi occupa una posizione saliente, certo, ma la sua pittura è
al contempo intrisa di “classicismo” e modernità.
Da una parte l’artista cubano con ironia bersaglia incessantemente i miti e le ossessioni legate alla volontà
di dominio, svelandone con le proprie immagini l’irrazionalità e la profonda inconsistenza, dall’altra il suo
occhio quasi fotografico si sofferma ora su interni di case senza tempo, ora su ritratti di persone fissate
quali esseri umani “universali”, ora su nature morte colte nel loro essere “assolute”, classiche e moderne
al medesimo tempo. “Larraz ama il blu delle profondità marine su cui salpano barche e navi, che aprono
finestre verso orizzonti infiniti, si prestano a scenari per conversazioni d’affari o incontri galanti. Non è
artista metropolitano, non rincorre il caos globale della città, ma spazi dove perdersi e mai più ritrovarsi.”
(L. Beatrice).
Se con penetranti allegorie Larraz mostra il potere riducendolo a forma e colore, rivelandone le “debolezze”
di contenuto e mostrandoci l’unica via per arginarlo - il gioco -, se ingigantisce le proporzioni, inverte
gli equilibri, rimarca l’irrealtà, mettendo così a nudo il potere anche quando si presenta con un aspetto
apparentemente innocente, è pur vero che le tematiche della sua opera sono varie e, allo stesso tempo,
coerenti. Non è un pittore “metropolitano”: il colore nella sua opera è dato attraverso ampie campiture
che costruiscono ora profondità marine azzurrate, ora corpi nudi di donne sensualissime, ora figure che si
tuffano nelle profondità marine, ora vasi di frutta di caravaggesca memoria. “Donne e uomini nella pittura
di Larraz si bagnano spesso e volentieri, nuotano, galleggiano, emergono dalle profondità del mare oppure
si godono il fresco dell’acqua in piscine di lussuose ville che ricordano le atmosfere di celebri dipinti di
David Hockney. […] Tra i quattro elementi, l’acqua è quello nettamente prediletto dal nostro pittore.” (L.
Beatrice). E ancora: “Larraz è uno straordinario interprete del nudo femminile secondo il punto di vista
maschile. Donne che amano esibirsi, farsi guardare, provocare il desiderio, essere complici del gioco della
seduzione.”
Tutte le sue opere rivelano una percezione allegorica ed onirica, di quiete sospesa in attesa di qualcosa
di inespresso. La varietà dei suoi quadri si concreta così in un linguaggio singolare, visionario e fantastico,
che prende ispirazione dal surrealismo e dalla metafisica, dal muralismo messicano e dal Quattrocento
italiano. Larraz traspone nelle sue opere i suoi ampi riferimenti culturali, sociali e politici ricorrendo ai miti
greci e alla storia contemporanea dell’America Latina.
Organizzazione: Comunicare Organizzando in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, Cortina -
Venezia
Catalogo: Skira
Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30
L’accesso è consentito fino a 60 minuti prima dell’orario di chiusura
INGRESSO GRATUITO
Per informazioni: tel. 06/6780664
Per ulteriori informazioni: tel. 041/5230357
galleriavenezia2@continiarte.com; www.continiarte.com
Ufficio Stampa Comunicare Organizzando:
Paola Saba
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
cell. 329/9740555
e-mail: p.saba@comunicareorganizzando.it
Caterina Mollica
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: c.mollica@comunicareorganizzando.it
far conoscere l’universo pittorico dell’artista cubano attraverso circa cento opere tra olii su tela, disegni,
acquarelli e alcune sculture che richiamano principalmente il suo amore sempre vivo per la terra natia
malgrado la sua carriera di artista si sia sviluppata totalmente fuori Cuba. In questa antologica, la più
completa mai realizzata in Italia, non viene celebrata solo la sua arte parodistica e grottesca, figlia di
quell’esperienza da caricaturista che contraddistingue la prima parte della sua carriera, ma l’intera sua
pittura nella quale si mescolano aspetti differenti.
“Julio Larraz è uno dei pittori più interessanti nel panorama internazionale odierno. Entrare nel suo mondo
significa accettare una sfida complessa e affascinante, ricca di esperienze ed emozioni. Nonostante il suo
tratto e il suo stile siano immediatamente riconoscibili, Larraz non è tra quegli artisti seriali che impongono
un marchio di fabbrica, anzi nella sua pittura rincorre la varietà di soggetti, situazioni e storie, intendendola
come una palestra di sperimentazioni e soluzioni formali sorprendenti. Davvero si può affermare che ogni
quadro di Larraz sia diverso da tutti gli altri perché lui non ama affatto ripetersi.” (Luca Beatrice).
La mostra si avvale del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio –
Assessorato alla Cultura, Arte e Sport -, di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro
Storico -, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali – con la partecipazione della
Camera di Commercio di Roma. L’esposizione, che è a cura di Luca Beatrice, è organizzata e realizzata
da Comunicare Organizzando in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, Cortina – Venezia, e sarà
inaugurata mercoledì 11 luglio alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
Julio Larraz nasce ad Havana, Cuba, il 12 marzo del 1944, figlio di Julio Fernandez, un editore e Emma
Larraz Sorondo che assieme gestiscono la stampa di un importante giornale quotidiano. Inizia a dipingere
molto presto, soprattutto caricature. Nel 1961 i genitori lasciano Cuba con tutta la famiglia per gli Stati
Uniti e si stabiliscono a Miami, Florida. Nel 1962 la famiglia si trasferisce a Washington, D.C. e infine nella
città di New York dove Julio rimane per i seguenti cinque anni. E’ proprio lì che continua a disegnare le
caricature politiche che verranno pubblicate dal New York Times, The Washington Post, The Chigago
Tribune, Vogue ed altre riviste importanti.
Dal 1967 si dedica interamente alla pittura e a distanza di dieci anni si trasferisce a San Patricio in New
Mexico, affascinato dalla luce e dall’atmosfera delle aride colline della Hondo Valley. Nel 1978 compra una
casa a Grandview, New York. Nel 1983 si trasferisce a Parigi, dove rimane per due anni, per tornare poi a
Miami nel 1986. Sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali. Molteplici
i premi ricevuti nel corso della carriera. Tra il 1999 e 2003, vivrà a Firenze per poi tornare a Miami, dove
attualmente lavora e vive con la sua famiglia.
La mostra
“Io dipingo ciò che mi interessa, né per la critica né per il pubblico. Un artista deve essere autentico,
svelare e denunciare al mondo la verità e le ingiustizie. Il dovere di ogni pittore è informare”.
Queste le parole di Larraz che, utilizzando lo strumento linguistico più vicino a lui, l’ironia, porta al
Vittoriano le sue invettive espressioniste e quei ritratti burleschi fortemente ostili a ogni genere di sopruso,
a ogni prevaricazione, a ogni ingiustizia deterministica, in cui la morale “popolare” sublima in una
contestazione velata e giocosa.
La pittura di Larraz presenta molteplici sfaccettature: molti i temi, dall’aspetto politico alla passione per i
ritratti, dall’amore per i paesaggi, alle raffigurazioni del femminile; molti i riferimenti culturali, dai murales
della sua terra d’origine all’amore per il Quattrocento italiano, dai continui rimandi al Surrealismo, alla
passione per le nature morte di Caravaggio, fino ad arrivare al gusto del grottesco e della caricatura
che prorompe nelle prime opere realizzate da giovanissimo. Come sottolinea Luca Beatrice “Larraz è
pittore fortemente allegorico. Più allegorico che simbolico perché affida l’espressione di un concetto alle
immagini non sempre attraverso la consequenzialità diretta e immediata. […] Se l’universo teorico-artistico
di riferimento per Larraz è il Surrealismo, il circo è il teatro popolare in cui acrobati, clown, equilibristi,
mangiatori di fuoco, ballerine e animali recitano ogni giorno la propria metafora esistenziale, tra sorriso e
pianto, divertimento e angoscia.”
“Ho lavorato per il New York Times , il Washington Post, il Times Magazine e altre importanti testate
statunitensi – spiega l’artista – ma ho sempre sentito di essere pittore, fin da quando, da piccolo, vidi tra i
libri di mio padre i dipinti di Caravaggio”.
Larraz, considerato uno dei maggiori artisti latino-americani, ci introduce nel suo universo creativo in cui la
raffigurazione del potere e dei suoi effetti polimorfi occupa una posizione saliente, certo, ma la sua pittura è
al contempo intrisa di “classicismo” e modernità.
Da una parte l’artista cubano con ironia bersaglia incessantemente i miti e le ossessioni legate alla volontà
di dominio, svelandone con le proprie immagini l’irrazionalità e la profonda inconsistenza, dall’altra il suo
occhio quasi fotografico si sofferma ora su interni di case senza tempo, ora su ritratti di persone fissate
quali esseri umani “universali”, ora su nature morte colte nel loro essere “assolute”, classiche e moderne
al medesimo tempo. “Larraz ama il blu delle profondità marine su cui salpano barche e navi, che aprono
finestre verso orizzonti infiniti, si prestano a scenari per conversazioni d’affari o incontri galanti. Non è
artista metropolitano, non rincorre il caos globale della città, ma spazi dove perdersi e mai più ritrovarsi.”
(L. Beatrice).
Se con penetranti allegorie Larraz mostra il potere riducendolo a forma e colore, rivelandone le “debolezze”
di contenuto e mostrandoci l’unica via per arginarlo - il gioco -, se ingigantisce le proporzioni, inverte
gli equilibri, rimarca l’irrealtà, mettendo così a nudo il potere anche quando si presenta con un aspetto
apparentemente innocente, è pur vero che le tematiche della sua opera sono varie e, allo stesso tempo,
coerenti. Non è un pittore “metropolitano”: il colore nella sua opera è dato attraverso ampie campiture
che costruiscono ora profondità marine azzurrate, ora corpi nudi di donne sensualissime, ora figure che si
tuffano nelle profondità marine, ora vasi di frutta di caravaggesca memoria. “Donne e uomini nella pittura
di Larraz si bagnano spesso e volentieri, nuotano, galleggiano, emergono dalle profondità del mare oppure
si godono il fresco dell’acqua in piscine di lussuose ville che ricordano le atmosfere di celebri dipinti di
David Hockney. […] Tra i quattro elementi, l’acqua è quello nettamente prediletto dal nostro pittore.” (L.
Beatrice). E ancora: “Larraz è uno straordinario interprete del nudo femminile secondo il punto di vista
maschile. Donne che amano esibirsi, farsi guardare, provocare il desiderio, essere complici del gioco della
seduzione.”
Tutte le sue opere rivelano una percezione allegorica ed onirica, di quiete sospesa in attesa di qualcosa
di inespresso. La varietà dei suoi quadri si concreta così in un linguaggio singolare, visionario e fantastico,
che prende ispirazione dal surrealismo e dalla metafisica, dal muralismo messicano e dal Quattrocento
italiano. Larraz traspone nelle sue opere i suoi ampi riferimenti culturali, sociali e politici ricorrendo ai miti
greci e alla storia contemporanea dell’America Latina.
Organizzazione: Comunicare Organizzando in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, Cortina -
Venezia
Catalogo: Skira
Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30
L’accesso è consentito fino a 60 minuti prima dell’orario di chiusura
INGRESSO GRATUITO
Per informazioni: tel. 06/6780664
Per ulteriori informazioni: tel. 041/5230357
galleriavenezia2@continiarte.com; www.continiarte.com
Ufficio Stampa Comunicare Organizzando:
Paola Saba
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
cell. 329/9740555
e-mail: p.saba@comunicareorganizzando.it
Caterina Mollica
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: c.mollica@comunicareorganizzando.it
11
luglio 2012
Julio Larraz
Dall'undici luglio al 30 settembre 2012
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 9.30 – 19.30
Vernissage
11 Luglio 2012, ore 18.30
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
COMUNICAREORGANIZZANDO
Autore
Curatore