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Jürgen Schadeberg – Black and white
Con il titolo Black and white, la mostra mira non solo a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’apartheid, sul suo assurdo differenziare tra popolazioni di gente bianca e nera, ma mira altresì a confermare quanto indelebile sia il fascino del bianco e nero in fotografia.
Comunicato stampa
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Venerdì 10 luglio 2009 alle 18.30 presso la splendida cornice di Palazzo Libera a Villalagarina (TN) s’inaugura la mostra personale Black and white del fotografo sudafricano Jürgen Schadeberg a cura di Marco Tomasini. Mostra organizzata dallo Studio d’Arte Raffaelli di Trento in collaborazione con il Comune di Villalagarina. Trentacinque scatti in bianco a nero che saranno visibili al pubblico fino al 23 agosto 2009.
Con il titolo Black and white, la mostra mira non solo a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’apartheid, sul suo assurdo differenziare tra popolazioni di gente bianca e nera, ma mira altresì a confermare quanto indelebile sia il fascino del bianco e nero in fotografia.
Jürgen Schadeberg, fotografo (classe 1931) tedesco di nascita ma emigrato in Sudafrica nel 1950 è decisamente uno dei protagonisti della fotografia internazionale dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi, perché soprattutto attento testimone di un delicatissimo momento storico in un paese contradditorio e alla stesso tempo affascinante. Le foto in mostra abbracciano un arco di tempo molto ampio. Ci sono scatti realizzati negli anni Cinquanta - molte di queste foto sono celeberrime – e altre molto recenti, risalenti a qualche anno fa. L’obiettivo di Schadeberg si sofferma largamente sui musicisti di colore che hanno popolato e popolano tuttora la scena culturale del paese. Altri scatti indagano i quartieri periferici, la gente comune alle prese con le piccole cose della vita quotidiana. Anche in questo caso la cronologia di queste foto copre un ampio raggio, indagando quel periodo attorno agli anni Cinquanta in cui in Sudafrica la popolazione nera prendeva lentamente consapevolezza dei propri diritti incamminandosi verso il difficile percorso che porta all’uguaglianza. Le foto più recenti valgono a constatare e verificare in quale misura la situazione sociale sia o meno cambiata senza però perdere il tono poetico.
Le foto di Schadeberg difatti affascinano: perché sono perfettamente a metà tra il reportage e il lirismo poetico, un equilibrio che solo pochi fotografi riescono a mantenere, permettendo loro di essere grandi e ricordati a lungo.
Dal 1950 al 1964, periodo che trascorse in Sudafrica, Schadeberg si focalizza principalmente nel cogliere la vita e la lotta contro l’Apartheid immortalando figure importantissime come, tra gli altri, Nelson Mandela con il quale strinse un lungo rapporto di amicizia, Moroka, Walter Sisulu, Yusuf Dadoo e Huddleton e momenti fondamentali di lotta, come La Campagna di Disobbedienza del 1952, il famoso Processo per tradimento del 1958, gli Sgomberi a Sophiatown del 1955 e il Massacro di Sharpeville nel 1960. Le sue foto sono andate oltre gli impegni politici, entrando nella cultura letteraria e musicale nera, immortalando la scena jazz di Sophiatown con Dolly Rathebe, Miriam Makeba, Hugh Masekela e Kippie Moeketsi e lambendo la vita di quel paese fino ai nostri giorni.
La mostra non sarà occasione solamente per ricordare il tema purtroppo sempre attuale del razzismo, ma va a combaciarsi altresì con l’edizione 2009 del Lagarina Jazz Festival di agosto a cui le foto di Jürgen Schadeberg saranno degna cornice.
Jürgen Schadeberg è nato a Berlino nel 1931. Vive e lavora in Francia.
Con il titolo Black and white, la mostra mira non solo a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’apartheid, sul suo assurdo differenziare tra popolazioni di gente bianca e nera, ma mira altresì a confermare quanto indelebile sia il fascino del bianco e nero in fotografia.
Jürgen Schadeberg, fotografo (classe 1931) tedesco di nascita ma emigrato in Sudafrica nel 1950 è decisamente uno dei protagonisti della fotografia internazionale dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi, perché soprattutto attento testimone di un delicatissimo momento storico in un paese contradditorio e alla stesso tempo affascinante. Le foto in mostra abbracciano un arco di tempo molto ampio. Ci sono scatti realizzati negli anni Cinquanta - molte di queste foto sono celeberrime – e altre molto recenti, risalenti a qualche anno fa. L’obiettivo di Schadeberg si sofferma largamente sui musicisti di colore che hanno popolato e popolano tuttora la scena culturale del paese. Altri scatti indagano i quartieri periferici, la gente comune alle prese con le piccole cose della vita quotidiana. Anche in questo caso la cronologia di queste foto copre un ampio raggio, indagando quel periodo attorno agli anni Cinquanta in cui in Sudafrica la popolazione nera prendeva lentamente consapevolezza dei propri diritti incamminandosi verso il difficile percorso che porta all’uguaglianza. Le foto più recenti valgono a constatare e verificare in quale misura la situazione sociale sia o meno cambiata senza però perdere il tono poetico.
Le foto di Schadeberg difatti affascinano: perché sono perfettamente a metà tra il reportage e il lirismo poetico, un equilibrio che solo pochi fotografi riescono a mantenere, permettendo loro di essere grandi e ricordati a lungo.
Dal 1950 al 1964, periodo che trascorse in Sudafrica, Schadeberg si focalizza principalmente nel cogliere la vita e la lotta contro l’Apartheid immortalando figure importantissime come, tra gli altri, Nelson Mandela con il quale strinse un lungo rapporto di amicizia, Moroka, Walter Sisulu, Yusuf Dadoo e Huddleton e momenti fondamentali di lotta, come La Campagna di Disobbedienza del 1952, il famoso Processo per tradimento del 1958, gli Sgomberi a Sophiatown del 1955 e il Massacro di Sharpeville nel 1960. Le sue foto sono andate oltre gli impegni politici, entrando nella cultura letteraria e musicale nera, immortalando la scena jazz di Sophiatown con Dolly Rathebe, Miriam Makeba, Hugh Masekela e Kippie Moeketsi e lambendo la vita di quel paese fino ai nostri giorni.
La mostra non sarà occasione solamente per ricordare il tema purtroppo sempre attuale del razzismo, ma va a combaciarsi altresì con l’edizione 2009 del Lagarina Jazz Festival di agosto a cui le foto di Jürgen Schadeberg saranno degna cornice.
Jürgen Schadeberg è nato a Berlino nel 1931. Vive e lavora in Francia.
10
luglio 2009
Jürgen Schadeberg – Black and white
Dal 10 luglio al 23 agosto 2009
fotografia
Location
PALAZZO LIBERA
Villa Lagarina, Via Giuseppe Garibaldi, 10, (Trento)
Villa Lagarina, Via Giuseppe Garibaldi, 10, (Trento)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì: 14- 18, sabato e domenica 10-12.30 e 14- 18, lunedì chiuso
Vernissage
10 Luglio 2009, ore 18
Sito web
www.studioraffaelli.com
Autore
Curatore