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Just Urban Flowers. Le forme dell’assenza in Paola Giordano
Dare forma e voce ad un istante transitorio sembra essere la donnée che anima le opere di Paola Giordano, artista che attinge a numerosi riferimenti offerti ampiamente sia dalle avanguardie del novecento che dalle più innovative sperimentazioni del secondo dopoguerra.
Comunicato stampa
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Dare forma e voce ad un istante transitorio sembra essere la donnée che anima le opere di Paola Giordano, artista che attinge a numerosi riferimenti offerti ampiamente sia dalle avanguardie del novecento che dalle più innovative sperimentazioni del secondo dopoguerra. Just Urban Flowers sembra essere un titolo semplice quanto mai chiaro eppure – come sempre accade con le cose in apparenza semplici - contiene dentro di sé un universo molteplice quanto mai articolato di tutte le complesse trame che caratterizzano le nostre moderne metropoli. Il caos, il rumore, la massa, la solitudine straniante dell’individuo, la povertà e l’indifferenza generale, sono temi che come vuote presenze strisciano silenziose sulla tela, alimentate dai colori forti e decisi che, senza ripensamento, graffiano la superficie con il loro segno grafico, quasi a somiglianza di certe segnaletiche orizzontali riprese dall’alto. Tanto infatti si può scorgere nei lavori di quest’artista attenta a catturare ciò che di natura nasce come effimero; la vita nelle città metropolitane. Così in una visione immediata che non lascia dubbio si offrono allo sguardo segni interpretabili come campi fenomenici entro i quali si consuma quella vita liquida tanto cara a Bauman nella quale siamo quotidianamente immersi e fagocitati. Le sue sono immagini di città riprese come dall’alto ove l’occhio dell’artista si confonde con quello curioso del drone che cattura situazioni, folle, caos, tragitti di vite reali o sospese. Nelle sue traiettorie che assomigliano alle scie luminose delle auto, gli affetti umani si incrociano e si mescolano con i bagliori notturni della luce elettrica, imbevuti dei rumori cittadini, e tuttavia in queste distese di luce aleggia qualcosa di profondamente spirituale e cosmico che oltrepassa l’aspetto puramente brulicante degli individui per far spazio ad una possibile forma vivente che s’incarna nel fiore metropolitano. Quello che a dispetto del cemento e del catrame spunta dal terreno e affonda le sue radici di pietra nel bosco cittadino che non emana odori né quiete, semmai fa da sfondo ad un’ambivalenza di significati che restituiscono una possibile forma di sopravvivenza della natura all’interno del ritmo della vita che passa dalla strada, dagli incroci, sino alle vie di città desolate dove i petali, sempre vividi e suadenti nei loro colori, non emettono però profumi, semmai colpiscono lo sguardo e il cuore perché si limitano solo/just ad esistere. Ad esserci come presenza all’interno di un’inquadratura perfetta che trascende e supera i particolari per giungere all’interno di un quadro di connessioni significative. Paola Giordano s’interroga e scompone la realtà con la consapevolezza di chi sa godere anche la seduzione della massa come numero e dei suoi prodotti come ornamento. Attivata questa ambizione poetica le sue opere appaiono allora come dei criptici cortocircuiti nei quali la condensazione enigmatica supplisce alla rappresentazione figurativa, come nel caso di Notturno o di Vento Cosmico. Tanto contemporaneo è il suo sguardo sulla città che piace azzardare un parallelismo tra il suo Fiore metropolitano del 2013 e l’installazione avvenuta nella città di Berlino nel 2014 per celebrare i venticinque anni della caduta del Muro; Lichtgrenze (Confine di luce), ovvero la riproduzione mediante otto mila palloncini di elio luminosi del tracciato del confine che ha diviso la città tedesca per quasi trent’anni e che la sera del 9 novembre è stato liberato in cielo. La stessa traiettoria che si scorge nitida nell’opera della Giordano. Coincidenza, o forse, geniale anticipazione di senso.
06
maggio 2016
Just Urban Flowers. Le forme dell’assenza in Paola Giordano
Dal 06 al 27 maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL COLLEZIONISTA
Roma, Via Rasella, 132, (Roma)
Roma, Via Rasella, 132, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10.00-12.30 e 16.30-19.00
Vernissage
6 Maggio 2016, h 19.00
Autore
Curatore