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Justin Lowe
Dopo la personale del 2007 e quella dello scorso gennaio nella galleria sita a Roma, la Galleria Cesare Manzo Pescara presenta Justin Lowe, artista del panorama newyorkese, recentemente in una doppia personale con Jonah Freeman alla Deitch Project di N.Y. (Black Acid Co-op, luglio-agosto 2009).
Comunicato stampa
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JUSTIN LOWE
Inaugurazione 27 marzo 2010 ore 18.30
Dopo la personale del 2007 e quella dello scorso gennaio nella galleria sita a Roma, la Galleria Cesare Manzo Pescara propone Justin Lowe, artista del panorama newyorkese, recentemente in una doppia personale con Jonah Freeman alla Deitch Project di N.Y. (Black Acid Co-op, luglio-agosto 2009).
Lowe espone in questa sede più di trenta collage dal sapore visionario e surreale, seguendo quella scia psichedelica e libertaria che contraddistingue il suo lavoro. Attinge a piene mani dall’immaginario anni ’60 e dal vintage più estremo, sovrapponendo e mescolando copertine di libri, locandine di film e stralci di dischi. Il risultato è sempre elastico e multisensoriale. Conosciuto per le elaborate installazioni, Lowe continua ad usare le sue intense e intrusive composizioni, che intersecano bidimensionalità e tridimensionale per mezzo di dipinti-collage, video e specchi. La manipolazione dei media altera le percezioni dello spettatore conducendo ad associazioni inverosimili: i soggetti, icone di cultura e costume del passato, ammiccano da inconsuete angolazioni confondendo leggenda e storia.
Lowe unisce e combina immagini dell’era della guerra fredda, lacerati paperbacks di fantascienza, romanzi, manuali di auto-aiuto, spionaggio, assassinio, sopravvivenza, chimica, religione, film e copertine di libri di poesia, per creare una narrativa estremamente fratturata ed intrigante, che rifletta l’evoluzione tumultuosa e le rivoluzioni fallite degli ultimi cinque decenni. Questo è solo l’inizio. Da questo processo nascono due epici dipinti. La scala è allargata e ingrandita, la superficie accentuata e il soggetto si sta disorientando. Le immagini filamentose creano inediti assemblaggi di collage, che narrano la visione di una nuova era. Due sculture a specchio, dipinte in bianco e nero, si frantumano in mille pezzi come trame di ragnatele. Sono eseguite sotto l’effetto di un connubio di marjuana, caffeina e droghe, somministrate ai ragni in esperimenti condotti dalla N.A.S.A.: ritraggono il cadavere di Che Guevara e il leader Padre Yod (della comunità Source Family) con una delle sue tredici mogli. Scene di film, tra cui Crystal Voyager, Zabriskie Point e La Vallée, sulla musica dei Pink Floyd si intersecano in un cut-up di immagini proiettate.
Justin Lowe è nato nel 1976. Vive e lavora a New York.
Tra le sue mostre personali: 2008 Freedom Thime is here little kittens, Galerie Frédéric Giroux, Parigi. 2006 Helter Swelter, Oliver Kamm/5BE Gallery, New York; Slouching towards Bethlehem, Galerie Frédéric Giroux, Parigi. 2004 Waterfall, The Wrong Gallery, New York. Tra le mostre collettive: 2009 Black Acid Co-op, Deitch Projects, New York. 2008 Hello meth lab in the sun, Ballroom Marfa, Marfa (TX); A new high in getting low, John Connelly Presents, New York; Gravity, Collecion Ernesto Esposito, Artium, Centro Museo Vasco de Arte Contemporaneo Vitoria Gasteiz. 2007 Fit To Print: Printed Media in Collage, Gagosian Gallery, New York; A new high in getting low, Artnews Projects, Berlino; Sonotube Forms: Contemporary Art and Transport, Santa Barbara Contemporary Arts Forum, Santa Barbara (CA); Fuoriuso 2006- Altered States: Are You Experienced?, National Museum of Contemporary Art, Bucarest; What we do is secret, Blancpain Art Contemporain, Ginevra. 2006 Fuoriuso 2006- Altered States: Are You Experienced?, Ex Cofa, Pescara; Wax, Budapest; Montezuma’s revenge, Nicole Klagsbrun Gallery, New York; Slow Burn, Mitterand + Cramer/Fine Art, Ginevra; The Studio Visit, Exit Art, New York. 2005 Greater New York, P.S.1 Contemporary Art Center, New York; In Practice- Winter 05; Sculputure Center, Long Island. 2003 Game Over, Andreas Grimm, Monaco.
Inaugurazione 27 marzo 2010 ore 18.30
Dopo la personale del 2007 e quella dello scorso gennaio nella galleria sita a Roma, la Galleria Cesare Manzo Pescara propone Justin Lowe, artista del panorama newyorkese, recentemente in una doppia personale con Jonah Freeman alla Deitch Project di N.Y. (Black Acid Co-op, luglio-agosto 2009).
Lowe espone in questa sede più di trenta collage dal sapore visionario e surreale, seguendo quella scia psichedelica e libertaria che contraddistingue il suo lavoro. Attinge a piene mani dall’immaginario anni ’60 e dal vintage più estremo, sovrapponendo e mescolando copertine di libri, locandine di film e stralci di dischi. Il risultato è sempre elastico e multisensoriale. Conosciuto per le elaborate installazioni, Lowe continua ad usare le sue intense e intrusive composizioni, che intersecano bidimensionalità e tridimensionale per mezzo di dipinti-collage, video e specchi. La manipolazione dei media altera le percezioni dello spettatore conducendo ad associazioni inverosimili: i soggetti, icone di cultura e costume del passato, ammiccano da inconsuete angolazioni confondendo leggenda e storia.
Lowe unisce e combina immagini dell’era della guerra fredda, lacerati paperbacks di fantascienza, romanzi, manuali di auto-aiuto, spionaggio, assassinio, sopravvivenza, chimica, religione, film e copertine di libri di poesia, per creare una narrativa estremamente fratturata ed intrigante, che rifletta l’evoluzione tumultuosa e le rivoluzioni fallite degli ultimi cinque decenni. Questo è solo l’inizio. Da questo processo nascono due epici dipinti. La scala è allargata e ingrandita, la superficie accentuata e il soggetto si sta disorientando. Le immagini filamentose creano inediti assemblaggi di collage, che narrano la visione di una nuova era. Due sculture a specchio, dipinte in bianco e nero, si frantumano in mille pezzi come trame di ragnatele. Sono eseguite sotto l’effetto di un connubio di marjuana, caffeina e droghe, somministrate ai ragni in esperimenti condotti dalla N.A.S.A.: ritraggono il cadavere di Che Guevara e il leader Padre Yod (della comunità Source Family) con una delle sue tredici mogli. Scene di film, tra cui Crystal Voyager, Zabriskie Point e La Vallée, sulla musica dei Pink Floyd si intersecano in un cut-up di immagini proiettate.
Justin Lowe è nato nel 1976. Vive e lavora a New York.
Tra le sue mostre personali: 2008 Freedom Thime is here little kittens, Galerie Frédéric Giroux, Parigi. 2006 Helter Swelter, Oliver Kamm/5BE Gallery, New York; Slouching towards Bethlehem, Galerie Frédéric Giroux, Parigi. 2004 Waterfall, The Wrong Gallery, New York. Tra le mostre collettive: 2009 Black Acid Co-op, Deitch Projects, New York. 2008 Hello meth lab in the sun, Ballroom Marfa, Marfa (TX); A new high in getting low, John Connelly Presents, New York; Gravity, Collecion Ernesto Esposito, Artium, Centro Museo Vasco de Arte Contemporaneo Vitoria Gasteiz. 2007 Fit To Print: Printed Media in Collage, Gagosian Gallery, New York; A new high in getting low, Artnews Projects, Berlino; Sonotube Forms: Contemporary Art and Transport, Santa Barbara Contemporary Arts Forum, Santa Barbara (CA); Fuoriuso 2006- Altered States: Are You Experienced?, National Museum of Contemporary Art, Bucarest; What we do is secret, Blancpain Art Contemporain, Ginevra. 2006 Fuoriuso 2006- Altered States: Are You Experienced?, Ex Cofa, Pescara; Wax, Budapest; Montezuma’s revenge, Nicole Klagsbrun Gallery, New York; Slow Burn, Mitterand + Cramer/Fine Art, Ginevra; The Studio Visit, Exit Art, New York. 2005 Greater New York, P.S.1 Contemporary Art Center, New York; In Practice- Winter 05; Sculputure Center, Long Island. 2003 Game Over, Andreas Grimm, Monaco.
27
marzo 2010
Justin Lowe
Dal 27 marzo al 24 aprile 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato 10-13; 16-20
Vernissage
27 Marzo 2010, ore 18:30
Autore