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Katharina Fengler – Superfood
Come ciascuno nell’atto di mangiare rappresenta il proprio rapporto con la realtà esterna, così l’osservazione di un quadro astratto e la percezione di questo esprime la reale relazione con il mondo. Quest’ultimo diventa un riflesso del proprio stato mentale e delle proprie convinzioni.
Comunicato stampa
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Parlare di alimentazione e salute può sembrare una questione attinente solo alla nutrizione, al contesto culturale o politico; tuttavia si può considerare anche espressione di come ciascuno si relaziona con il mondo. Le abitudini alimentari rappresentano, infatti, un preciso indice dei rapporti tra l' 'esterno' che ci circonda e il nostro 'essere interiore': l'energia che proviene dall'esterno diventa interna per poi trasformarsi in un'altra forma di energia. Vivendo in un ambiente privilegiato dove le scelte alimentari possono essere compiute con la piena consapevolezza di ciò che si sceglie di ingerire, l'atto del mangiare diventa automaticamente un riflesso del proprio stato mentale e del proprio credo.
La genesi del termine 'Superfood' non è molto chiara, si potrebbe far risalire ad un certo Aaron Moss che lo ha usato per la prima volta in un articolo sul tema della nutrizione nel 1998. Da allora il termine è stato abbondantemente adattato dall'industria e dal mercato alimentare per promuovere cibo che si suppone esser sano e in questo senso superiore. Negli Stati Uniti, dove la maggior parte del cibo spesso non è sano, il termine "superfood" trova il suo più ampio utilizzo. L'Unione Europea, invece, ha vietato l'uso del termine per ragioni di marketing, salvo per ''un utilizzo giustificato da una specifica richiesta medica supportata da una comprovata ricerca scientifica" (http://en.m.wikipedia.org/wiki/Superfood). Tuttavia, mentre in Germania nel linguaggio quotidiano e nelle case i 'superfood' si stanno sempre più imponendo, nei paesi come l'Italia il fenomeno del "Superfood" assume ancora poca rilevanza in quanto il cibo tradizionale è considerato parte della identità culturale.
Nonostante l'ampia gamma di prodotti, soprattutto industriali, definibili 'super', sono le verdure per il loro valore nutritivo e la garanzia biologica ad essere poste in primo piano come 'supereroi' o gioielli da supermercato.
La scelta del colore verde assume un significativo impatto sulla percezione di ciascuno; secondo la psicologia del colore, il verde esprime equilibrio, serenità, benessere ed ha effetti lenitivi e calmanti.
Invece di cercare una giustificazione e una collocazione nella storia dell'arte, la mostra Superfood è impregnata del succo di marketing e promette di essere una esposizione soprattutto sana e salutare. Il verde, colore predominante nelle tele qui esposte, vuole trasmettere sentimenti di calma e avere un effetto rinfrescante ed 'umanizzante'.
Così come ciascuno nell'atto di mangiare rappresenta il proprio rapporto con la realtà esterna, così l'osservazione di un quadro astratto e la percezione di questo esprime la reale relazione con il mondo. Quest'ultimo diventa ancora una volta un riflesso del proprio stato mentale e delle proprie convinzioni.
Dunque non solo siamo ciò che mangiamo ma anche ciò che ingeriamo a livello sensoriale.
Tutti i dipinti di questa mostra sono aerografati su Tyvek, materiale multifunzionale spesso utilizzato per l'imballaggio e per il trasporto di cibo e di arte. Cocktails di concentrati alle erbe saranno serviti durante il ricevimento di apertura della mostra.
Katharina Fengler 2015
La genesi del termine 'Superfood' non è molto chiara, si potrebbe far risalire ad un certo Aaron Moss che lo ha usato per la prima volta in un articolo sul tema della nutrizione nel 1998. Da allora il termine è stato abbondantemente adattato dall'industria e dal mercato alimentare per promuovere cibo che si suppone esser sano e in questo senso superiore. Negli Stati Uniti, dove la maggior parte del cibo spesso non è sano, il termine "superfood" trova il suo più ampio utilizzo. L'Unione Europea, invece, ha vietato l'uso del termine per ragioni di marketing, salvo per ''un utilizzo giustificato da una specifica richiesta medica supportata da una comprovata ricerca scientifica" (http://en.m.wikipedia.org/wiki/Superfood). Tuttavia, mentre in Germania nel linguaggio quotidiano e nelle case i 'superfood' si stanno sempre più imponendo, nei paesi come l'Italia il fenomeno del "Superfood" assume ancora poca rilevanza in quanto il cibo tradizionale è considerato parte della identità culturale.
Nonostante l'ampia gamma di prodotti, soprattutto industriali, definibili 'super', sono le verdure per il loro valore nutritivo e la garanzia biologica ad essere poste in primo piano come 'supereroi' o gioielli da supermercato.
La scelta del colore verde assume un significativo impatto sulla percezione di ciascuno; secondo la psicologia del colore, il verde esprime equilibrio, serenità, benessere ed ha effetti lenitivi e calmanti.
Invece di cercare una giustificazione e una collocazione nella storia dell'arte, la mostra Superfood è impregnata del succo di marketing e promette di essere una esposizione soprattutto sana e salutare. Il verde, colore predominante nelle tele qui esposte, vuole trasmettere sentimenti di calma e avere un effetto rinfrescante ed 'umanizzante'.
Così come ciascuno nell'atto di mangiare rappresenta il proprio rapporto con la realtà esterna, così l'osservazione di un quadro astratto e la percezione di questo esprime la reale relazione con il mondo. Quest'ultimo diventa ancora una volta un riflesso del proprio stato mentale e delle proprie convinzioni.
Dunque non solo siamo ciò che mangiamo ma anche ciò che ingeriamo a livello sensoriale.
Tutti i dipinti di questa mostra sono aerografati su Tyvek, materiale multifunzionale spesso utilizzato per l'imballaggio e per il trasporto di cibo e di arte. Cocktails di concentrati alle erbe saranno serviti durante il ricevimento di apertura della mostra.
Katharina Fengler 2015
16
maggio 2015
Katharina Fengler – Superfood
Dal 16 maggio al 30 giugno 2015
arte contemporanea
Location
ACAPPELLA
Napoli, Via Cappella Vecchia, 8, (Napoli)
Napoli, Via Cappella Vecchia, 8, (Napoli)
Orario di apertura
martedi – venerdi 11-19
Vernissage
16 Maggio 2015, ore 12.00
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