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Katherine Manisco – Citrus limon-Citrus Sinesis
La mostra di Katherine Robiony Manisco alla Limonaia del giardino di Boboli, h la tappa di arrivo di un lungo percorso iniziato in gioventy in un corso di storia dell’arte a Firenze ove era approdata dopo aver conseguito la laurea alla Slade School of Fine Art dell’Universit` di Londra.
Comunicato stampa
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Per celebrare il suo restauro, nella settimana che va dal 10 al 16 ottobre La Limonaia del Giardino di Boboli e il giardino resteranno eccezionalmente aperti e visitabili dal pubblico. Nell'occasione sar` visitabile anche la mostra di acquerelli botanici dell'artista americana Katherine Manisco CITRUS LIMON - CITRUS SINENSIS".
La mostra di Katherine Robiony Manisco alla Limonaia del giardino di Boboli, h la tappa di arrivo di un lungo percorso iniziato in gioventy in un corso di storia dell'arte a Firenze ove era approdata dopo aver conseguito la laurea alla Slade School of Fine Art dell'Universit` di Londra.
A segnare il suo destino di pittrice botanica non furono solo i rutilanti colori della flora toscana e mediterranea e le visite ai giardini storici d'Italia (negli anni ottanta ne riprodusse una versione in scala nella sua residenza di campagna a Millbrook, New York) ma anche e soprattutto l'influenza "folgorante" - h sua la definizione - di grandi maestri come Jacopo Ligozzi, Bartolomeo Bimbi e prima di ogni altro della pittrice naturalista Giovanna Garzoni, oggetto di vera e propria venerazione e motivo della sua ossessiva frequentazione della Galleria Palatina a Pitti. Molti i critici stranieri ed italiani, prima tra tutti la Tongiorgi Tomasi, che hanno sottolineato le assonanze ispirative e le dissonanze stilistiche, piy rigorosamente botaniche negli acquerelli di Katherine R. Manisco, con le impareggiabili opere della Garzoni. Ultima in ordine di tempo ad apprezzare le una e le altre in una serie di "limoni" che figurano nell'appartamento della pittrice a New York e sui cataloghi delle mostre da Colnaghi a Londra e da W. Mark Bradi a New York, h stata Bonnie Burnham, Presidente del World Monuments Fund, che insieme a Bertrand du Vignaud hanno colto la felice coincidenza del restauro della Limonaia di Zanobi del Rosso per promuovere la mostra dell'artista inglese a Boboli.
"Lusingata" dalla scelta dei due massimi esponenti del W.M.F., "grata" a Paola Grifoni e Neri Torrigiani per il prestigioso allestimento, Katherine R. Manisco ha aggiunto "A emozionarmi piy di qualsiasi presenza delle mie opere in collezioni private e musei, h questa loro vicinanza sia pure temporanea ai capolavori di Giovanna Garzoni".
Emozione a parte, cospicua h la presenza delle sue opere nelle collezioni private, nelle gallerie e nei musei del mondo: dalla Shirley Sherwood Collection allo Highgrove Florilegium del Principe di Galles, dallo Hunt Institute di Pittsburgh al Victoria and Albert Museum di Londra, dal Fitzwilliam Museum di Cambridge, alla collezione di Vira Hladun Goldmann di New York.
Sull'opera dell'artista, Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi hanno scritto "Dietro l'elegante fluidità e l'apparente semplicità del suo linguaggio visivo si cela una lettura ben attenta dell'elemento naturalistico, espresso anche con variegazioni inaspettate come una piega e una rottura improvvisa, il piccolo attacco di un insetto oppure il passare del tempo-allusioni, come codificati simboli delle vanità` a una realtà` più intima e fragile. Nelle sue serie di frutta e verdura, il messaggio che l'artista vuole trasmettere diventa anche più complesso, un sermo humilis creato e catturato nei tessuti, nel colore e nella forma delle zucche, dei fichi, dei limoni, dei funghi con dettagli cosl vividi che ne fanno un qualcosa di spettacolare. I suoi fichi sono riminiscenze di quelli dei quadri di Jacopo Ligozzi e delle miniature di Giovanna Garzoni, artisti che furono tra i primi a nobilitare questi soggetti naturalistici attraverso la sensibilità` e l'acutezza della loro visione. Infatti molte delle riflessioni artistiche di Katherine Manisco sono il risultato dei suoi incontri con i lavori dei più brillanti esponenti italiani del genere. Lei ha studiato con profitto le varie tecniche che loro perfezionarono in modo da acquisire un abilità quasi microscopica nel ritrarre la natura, e rubando alcuni dei loro segreti per le composizioni...........Spazio, profondità`, aria e luce sono resi con una tale sensibilità che non h mai ne allusiva ni fortuita ma dettata dalla materialità del soggetto ritratto. Il linguaggio poetico di queste opere aumenta ancora di più l'abilità dell'artista di lavorare con l'acquerello, in modo da ottenere effetti di trasparenze e sottili sfumature impossibili da realizzare con qualsiasi altra tecnica. Inoltre la Manisco si lascia suggerire dalla natura stessa i propri effetti pittorici; le macchie bianche delle foglie della calla (Calla sp.) sono riprodotte lasciando intravedere il bianco della carta attraverso le delicate pennellate di acquerello verde, invece la ruvida scorza della zucca con le sue tracce di una mappa immaginaria h ricreata attraverso la superficie stessa della carta........Così la magia dell'arte nasce nel giardino di Katherine Manisco" -
La mostra di Katherine Robiony Manisco alla Limonaia del giardino di Boboli, h la tappa di arrivo di un lungo percorso iniziato in gioventy in un corso di storia dell'arte a Firenze ove era approdata dopo aver conseguito la laurea alla Slade School of Fine Art dell'Universit` di Londra.
A segnare il suo destino di pittrice botanica non furono solo i rutilanti colori della flora toscana e mediterranea e le visite ai giardini storici d'Italia (negli anni ottanta ne riprodusse una versione in scala nella sua residenza di campagna a Millbrook, New York) ma anche e soprattutto l'influenza "folgorante" - h sua la definizione - di grandi maestri come Jacopo Ligozzi, Bartolomeo Bimbi e prima di ogni altro della pittrice naturalista Giovanna Garzoni, oggetto di vera e propria venerazione e motivo della sua ossessiva frequentazione della Galleria Palatina a Pitti. Molti i critici stranieri ed italiani, prima tra tutti la Tongiorgi Tomasi, che hanno sottolineato le assonanze ispirative e le dissonanze stilistiche, piy rigorosamente botaniche negli acquerelli di Katherine R. Manisco, con le impareggiabili opere della Garzoni. Ultima in ordine di tempo ad apprezzare le una e le altre in una serie di "limoni" che figurano nell'appartamento della pittrice a New York e sui cataloghi delle mostre da Colnaghi a Londra e da W. Mark Bradi a New York, h stata Bonnie Burnham, Presidente del World Monuments Fund, che insieme a Bertrand du Vignaud hanno colto la felice coincidenza del restauro della Limonaia di Zanobi del Rosso per promuovere la mostra dell'artista inglese a Boboli.
"Lusingata" dalla scelta dei due massimi esponenti del W.M.F., "grata" a Paola Grifoni e Neri Torrigiani per il prestigioso allestimento, Katherine R. Manisco ha aggiunto "A emozionarmi piy di qualsiasi presenza delle mie opere in collezioni private e musei, h questa loro vicinanza sia pure temporanea ai capolavori di Giovanna Garzoni".
Emozione a parte, cospicua h la presenza delle sue opere nelle collezioni private, nelle gallerie e nei musei del mondo: dalla Shirley Sherwood Collection allo Highgrove Florilegium del Principe di Galles, dallo Hunt Institute di Pittsburgh al Victoria and Albert Museum di Londra, dal Fitzwilliam Museum di Cambridge, alla collezione di Vira Hladun Goldmann di New York.
Sull'opera dell'artista, Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi hanno scritto "Dietro l'elegante fluidità e l'apparente semplicità del suo linguaggio visivo si cela una lettura ben attenta dell'elemento naturalistico, espresso anche con variegazioni inaspettate come una piega e una rottura improvvisa, il piccolo attacco di un insetto oppure il passare del tempo-allusioni, come codificati simboli delle vanità` a una realtà` più intima e fragile. Nelle sue serie di frutta e verdura, il messaggio che l'artista vuole trasmettere diventa anche più complesso, un sermo humilis creato e catturato nei tessuti, nel colore e nella forma delle zucche, dei fichi, dei limoni, dei funghi con dettagli cosl vividi che ne fanno un qualcosa di spettacolare. I suoi fichi sono riminiscenze di quelli dei quadri di Jacopo Ligozzi e delle miniature di Giovanna Garzoni, artisti che furono tra i primi a nobilitare questi soggetti naturalistici attraverso la sensibilità` e l'acutezza della loro visione. Infatti molte delle riflessioni artistiche di Katherine Manisco sono il risultato dei suoi incontri con i lavori dei più brillanti esponenti italiani del genere. Lei ha studiato con profitto le varie tecniche che loro perfezionarono in modo da acquisire un abilità quasi microscopica nel ritrarre la natura, e rubando alcuni dei loro segreti per le composizioni...........Spazio, profondità`, aria e luce sono resi con una tale sensibilità che non h mai ne allusiva ni fortuita ma dettata dalla materialità del soggetto ritratto. Il linguaggio poetico di queste opere aumenta ancora di più l'abilità dell'artista di lavorare con l'acquerello, in modo da ottenere effetti di trasparenze e sottili sfumature impossibili da realizzare con qualsiasi altra tecnica. Inoltre la Manisco si lascia suggerire dalla natura stessa i propri effetti pittorici; le macchie bianche delle foglie della calla (Calla sp.) sono riprodotte lasciando intravedere il bianco della carta attraverso le delicate pennellate di acquerello verde, invece la ruvida scorza della zucca con le sue tracce di una mappa immaginaria h ricreata attraverso la superficie stessa della carta........Così la magia dell'arte nasce nel giardino di Katherine Manisco" -
10
ottobre 2004
Katherine Manisco – Citrus limon-Citrus Sinesis
Dal 10 al 16 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
GIARDINO DI BOBOLI
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Biglietti
Sar` possibile visitare la Limonaia, il suo giardino segreto e la mostra nella settimana dal 10 al 16 ottobre per chi h gi` in possesso del biglietto di ingresso al Giardino di Boboli, costo 6 euro
Orario di apertura
8.15 -19.00, ultimo ingresso alle 18.00
Autore