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Katie Orton – From Pillars to Pawns
Cosa o chi ci fa essere così come siamo? Questa è la domanda attorno cui orbita il lavoro di Katie Orton, artista interessata a creare dei microcosmi fatti di simboli e oggetti che se all’apparenza possono sembrare insignificanti, rivelano comuni istanti del quotidiano.
Comunicato stampa
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Cosa o chi ci fa essere così come siamo? Questa è la domanda attorno cui orbita il lavoro di Katie Orton, artista interessata a creare dei microcosmi fatti di simboli e oggetti che se all’apparenza possono sembrare insignificanti, rivelano comuni istanti del quotidiano. Un anello al dito, il drink che si ordina al bancone di un bar, la marca di sigarette che si fuma, sono indizi e accessori dell’identità di una persona che la Orton osserva con particolare attenzione.
I suoi lavori, resi con immediata efficacia ma con rigore, sono frutto di numerose influenze, tra cui la mitologia, l’estetismo di Oscar Wilde, l’immediatezza di Picasso, la personalità di Jean Cocteau e la musica di Bob Dylan e dei Talking Heads. Spiazzanti travestimenti, improbabili metamorfosi di ordinari momenti di vita quotidiana che diventano interessanti macrocosmi, estrema attenzione ai dettagli scenografici ed alla tecnica pittorica e del collage che ci riporta ad un intrigante modernismo, sono gli elementi che caratterizzano le opere di questa giovane artista. Narratrice di singoli momenti, Katie Orton è solita ri-creare scenari assemblando riferimenti storici a luoghi comuni, miscelando con particolare cura personaggi del passato ad attitudini comportamentali contemporanee.
Con queste modalità l’artista mira ad evidenziare i tabù della nostra società e delle nostre tradizioni, parodiandoli e così esorcizzandoli come in un teatro del grottesco. Il plot di Katie Orton viene dipanato utilizzando feltro, cartone, tela denim, carta da parati, creando così sculture e collages che si confrontano con il mondo delle tradizioni della vita quotidiana restituendo l'importanza che ha una tecnologia avanzata in un mondo post-moderno.
I suoi lavori, resi con immediata efficacia ma con rigore, sono frutto di numerose influenze, tra cui la mitologia, l’estetismo di Oscar Wilde, l’immediatezza di Picasso, la personalità di Jean Cocteau e la musica di Bob Dylan e dei Talking Heads. Spiazzanti travestimenti, improbabili metamorfosi di ordinari momenti di vita quotidiana che diventano interessanti macrocosmi, estrema attenzione ai dettagli scenografici ed alla tecnica pittorica e del collage che ci riporta ad un intrigante modernismo, sono gli elementi che caratterizzano le opere di questa giovane artista. Narratrice di singoli momenti, Katie Orton è solita ri-creare scenari assemblando riferimenti storici a luoghi comuni, miscelando con particolare cura personaggi del passato ad attitudini comportamentali contemporanee.
Con queste modalità l’artista mira ad evidenziare i tabù della nostra società e delle nostre tradizioni, parodiandoli e così esorcizzandoli come in un teatro del grottesco. Il plot di Katie Orton viene dipanato utilizzando feltro, cartone, tela denim, carta da parati, creando così sculture e collages che si confrontano con il mondo delle tradizioni della vita quotidiana restituendo l'importanza che ha una tecnologia avanzata in un mondo post-moderno.
19
febbraio 2009
Katie Orton – From Pillars to Pawns
Dal 19 febbraio al 22 marzo 2009
arte contemporanea
Location
ANNARUMMA404
Milano, Via Felice Casati, 26, (Milano)
Milano, Via Felice Casati, 26, (Milano)
Orario di apertura
dal Martedì al Venerdì dalle ore 15,30 alle 19,30 e Sabato dalle ore 10,30 alle 12,30
Vernissage
19 Febbraio 2009, ore 18.00
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