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Katie Torn – @RealSelfCindy
RealSelfCindy è l’opera video di Katie Torn in cui, combinando sei riprese diverse, l’artista applica alla sua immagine diversi filtri che modificano il suo corpo e il suo volto. Il continuum visivo spazio temporale è in grado di tracciare i confini delle personalità diffuse generate da internet.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
@RealSelfCindy (2016) di Katie Torn è il terzo intervento video nella programmazione di Rabbit Hole, quarta edizione di DIGITAL VIDEO WALL, progetto a cadenza annuale strutturato a capitoli tematici, volto a promuovere la diffusione e la sperimentazione dell’arte digitale.
Rabbit Hole, tema scelto per il capitolo 2022/2023 di DIGITAL VIDEO WALL, è una ricognizione in campo artistico degli esiti della ricerca di sei artisti internazionali sugli strumenti offerti dal digitale, invitati a presentare la propria declinazione del tema e a occupare per un mese ciascuno il video wall di Metronom.
Nell'ambito della programmazione di ciascun intervento verrà organizzato un evento nella forma di conversazione, focus tematici e interviste che approfondiscano la ricerca degli autori, sul sito generazionecritica.it
Rabbit Hole è l’ambito di interesse individuato da Gemma Fantacci per il quarto capitolo del progetto prendendo spunto dalla metafora introdotta da Lewis Carrol del Bianconiglio all’interno del suo romanzo Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, indaga le modalità di produzione e circolazione, nonché l’eccessivo consumo dei contenuti digitali. Il Rabbit Hole contiene in sé una molteplicità di significati: il passaggio ad uno stato o situazione meravigliosamente surreale; un’esperienza bizzarra, senza senso, assurda, potenzialmente negativa, dalla quale risulta difficile uscire; oppure, su internet, il buttarsi a capofitto in un argomento o tema sviscerando ogni aspetto o il vagare senza meta saltando da un contenuto digitale all’altro. Rabbit Hole scava nei meandri profondi del web per tracciare traiettorie e spostamenti di un milieu visivo che spazia dal ciclo distruttivo fomentato dall’ossessione per il continuo auto perfezionamento estetico alla rappresentazione di cliché culturali e dei fenomeni internet capaci di plasmare ed alterare la nostra percezione della realtà.
Per il terzo screening DVW presenta @RealSelfCindy (2016), opera video di Katie Torn. L’artista descrive la sua pratica come un processo di assemblaggio di elementi disponibili online e materiale di scarto digitale: un patchwork visivo intessuto combinando computer grafica, video 3D ed altri elementi presi negli angoli più remoti del web. L’immaginario onirico surrealista che ne risulta si anima così di materia organica e sintetica, corpi umani, vegetali e animali che si combinano tra loro per creare nuove realtà e nuovi soggetti individuali. L’indagine artistica affronta poi il concetto di identità digitale: partendo dai diversi filtri disponibili sulle diverse piattaforme online l’artista genera dei ritratti mai uguali a se stessi in cui una successione di volti si compone con occhi, bocche, nasi, seni e capelli provenienti da un puzzle identitario corrotto dalla pubblicità e dagli avanzi del mondo capitalistico.
@RealSelfCindy, composta da sei video commissionati da DAATA Edition nel 2016, presenta l’artista nell’atto di esaminare il suo corpo e la sua identità combinando diversi filtri che, aggiungendo dettagli vegetali come piante, fiori, ali e frutti, ne modificano la corporatura in un ritratto quasi carnevalesco che ricorda le scomposizioni dei soggetti cubisti. Il nuovo soggetto umano e il suo avatar si immergono in un continuum visivo spazio temporale in grado di tracciare i confini delle personalità diffusa che sempre di più caratterizza l’individuo nelle diverse piattaforme digitali: in questo universo magico in cui realtà e virtualità si incontrano, Torn sottolinea la potenzialità del sé di moltiplicarsi per giocare con nuove e diverse identità. @RealSelfCindy è una modalità di rappresentazione del sé che va oltre la pura apparenza per indagare come, attraverso i filtri, sia possibile esporre le diverse percezioni e sfaccettature che costituiscono la propria persona.
La peculiare posizione del Digital Video Wall, che consente la fruizione h24 da fronte strada, lo trasforma in un luogo espositivo privilegiato. La proiezione rivolta all’esterno dei locali costituisce un intervento urbano, una vetrina che diventa anche un modo per ridisegnare e cambiare l’immagine della strada, attraverso i contenuti proposti.
Rabbit Hole, tema scelto per il capitolo 2022/2023 di DIGITAL VIDEO WALL, è una ricognizione in campo artistico degli esiti della ricerca di sei artisti internazionali sugli strumenti offerti dal digitale, invitati a presentare la propria declinazione del tema e a occupare per un mese ciascuno il video wall di Metronom.
Nell'ambito della programmazione di ciascun intervento verrà organizzato un evento nella forma di conversazione, focus tematici e interviste che approfondiscano la ricerca degli autori, sul sito generazionecritica.it
Rabbit Hole è l’ambito di interesse individuato da Gemma Fantacci per il quarto capitolo del progetto prendendo spunto dalla metafora introdotta da Lewis Carrol del Bianconiglio all’interno del suo romanzo Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, indaga le modalità di produzione e circolazione, nonché l’eccessivo consumo dei contenuti digitali. Il Rabbit Hole contiene in sé una molteplicità di significati: il passaggio ad uno stato o situazione meravigliosamente surreale; un’esperienza bizzarra, senza senso, assurda, potenzialmente negativa, dalla quale risulta difficile uscire; oppure, su internet, il buttarsi a capofitto in un argomento o tema sviscerando ogni aspetto o il vagare senza meta saltando da un contenuto digitale all’altro. Rabbit Hole scava nei meandri profondi del web per tracciare traiettorie e spostamenti di un milieu visivo che spazia dal ciclo distruttivo fomentato dall’ossessione per il continuo auto perfezionamento estetico alla rappresentazione di cliché culturali e dei fenomeni internet capaci di plasmare ed alterare la nostra percezione della realtà.
Per il terzo screening DVW presenta @RealSelfCindy (2016), opera video di Katie Torn. L’artista descrive la sua pratica come un processo di assemblaggio di elementi disponibili online e materiale di scarto digitale: un patchwork visivo intessuto combinando computer grafica, video 3D ed altri elementi presi negli angoli più remoti del web. L’immaginario onirico surrealista che ne risulta si anima così di materia organica e sintetica, corpi umani, vegetali e animali che si combinano tra loro per creare nuove realtà e nuovi soggetti individuali. L’indagine artistica affronta poi il concetto di identità digitale: partendo dai diversi filtri disponibili sulle diverse piattaforme online l’artista genera dei ritratti mai uguali a se stessi in cui una successione di volti si compone con occhi, bocche, nasi, seni e capelli provenienti da un puzzle identitario corrotto dalla pubblicità e dagli avanzi del mondo capitalistico.
@RealSelfCindy, composta da sei video commissionati da DAATA Edition nel 2016, presenta l’artista nell’atto di esaminare il suo corpo e la sua identità combinando diversi filtri che, aggiungendo dettagli vegetali come piante, fiori, ali e frutti, ne modificano la corporatura in un ritratto quasi carnevalesco che ricorda le scomposizioni dei soggetti cubisti. Il nuovo soggetto umano e il suo avatar si immergono in un continuum visivo spazio temporale in grado di tracciare i confini delle personalità diffusa che sempre di più caratterizza l’individuo nelle diverse piattaforme digitali: in questo universo magico in cui realtà e virtualità si incontrano, Torn sottolinea la potenzialità del sé di moltiplicarsi per giocare con nuove e diverse identità. @RealSelfCindy è una modalità di rappresentazione del sé che va oltre la pura apparenza per indagare come, attraverso i filtri, sia possibile esporre le diverse percezioni e sfaccettature che costituiscono la propria persona.
La peculiare posizione del Digital Video Wall, che consente la fruizione h24 da fronte strada, lo trasforma in un luogo espositivo privilegiato. La proiezione rivolta all’esterno dei locali costituisce un intervento urbano, una vetrina che diventa anche un modo per ridisegnare e cambiare l’immagine della strada, attraverso i contenuti proposti.
07
febbraio 2023
Katie Torn – @RealSelfCindy
Dal 07 febbraio al 07 marzo 2023
arte contemporanea
Location
METRONOM
Modena, Via Carteria, 10, (Modena)
Modena, Via Carteria, 10, (Modena)
Orario di apertura
24h
Sito web
Autore
Curatore