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Kawamura Gun – Noi siamo nudisti timidi
Il movimento dei nudisti timidi, creazione e ultima frontiera dell’universo paradossale di Gun Kawamura, sarà in mostra a Galleria 291 est dal 1 al 15 Aprile. Opere pittoriche e video presenteranno la sua visione ironico, ludico, erotica.
Comunicato stampa
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Una maschera ci dice di più di un volto (Wilde)
Il movimento dei nudisti timidi, creazione e ultima frontiera dell’universo paradossale di Gun Kawamura, sarà in mostra a Galleria 291 est dal 1 al 15 Aprile. Opere pittoriche e video presenteranno la sua visione ironico, ludico, erotica.
Paesaggi urbani e strutture parossistiche , prospettive letargiche e proporzioni emotive, Gun Kawamura da vita ad un movimento di nudisti che timidamente si affacciano nel panorama quotidiano, spezzandone le regole e i ruoli con la loro nudità. Un nudo difeso dall’apparente anonimato dei volti, che permette ai personaggi impressi sulla tela una libertà, altrimenti blasfema, che rimanda a riti tribali riformulati in giochi d’infanzia. La convivialità, i giochi di quartiere, i pic-nic, le maratone cittadine, vengono snaturate dall’individualità e riportate ad una rappresentazione pungente e beffarda dei ruoli che ciascuno di noi interpreta nella propria fame di riconoscimento. Gun preferisce costruire una maschera sui volti, una maschera neutra, bianca, dove sono gli occhi ad assentarsi, mettendo in evidenza il rosso delle bocche. Le uniche che mangiano, sorridono, mostrano i denti, paiono afone, conservano il tentativo di mostrare intenzioni. I suoi personaggi, a volto coperto e sfacciatamente nudi, si muovono in un contesto urbano canzonando il pudore del corpo nudo. Un tentativo forse di annullare le differenze e rendere con amara evidenza lo sberleffo alla cultura contemporanea ormai persa nello sforzo di controllare attraverso l’omologazione. Lo stesso artista afferma: “ La risata nasconde la mia timidezza, c’è una parte di me che prova vergogna, un’altra che affronta le cose con un riso amaro” e anche “sono paralizzato nella realtà, ciò che prende forma nei miei quadri se da un lato me ne vergogno, allo stesso tempo per me è una sfida, vedere fino a che punto io non esplodo a vedere le cose che stanno dentro di me, non voglio limitarmi e allo stesso tempo allargare il mio limite è una sfida dentro di me.”
Nascondersi, mostrando spavalderia e scioltezza, provocazione e assordante derisione del prossimo, nascondersi, il dramma di svelare la propria natura, mantenere prudenza sul passato, mostrare potere sulle proprie emozioni, tenere fede al potere catartico dell’ironia. Cosa nasconde la timidezza? Gun stesso cerca di prenderne le distanze, concentrandosi solo sul presente e mantenendo riserbo e pudore sul passato:“l’ultimo momento che ho vissuto è il migliore”, afferma.
Può forse questo preservare qualsiasi malinconia?
Ilde Lazzara
Il movimento dei nudisti timidi, creazione e ultima frontiera dell’universo paradossale di Gun Kawamura, sarà in mostra a Galleria 291 est dal 1 al 15 Aprile. Opere pittoriche e video presenteranno la sua visione ironico, ludico, erotica.
Paesaggi urbani e strutture parossistiche , prospettive letargiche e proporzioni emotive, Gun Kawamura da vita ad un movimento di nudisti che timidamente si affacciano nel panorama quotidiano, spezzandone le regole e i ruoli con la loro nudità. Un nudo difeso dall’apparente anonimato dei volti, che permette ai personaggi impressi sulla tela una libertà, altrimenti blasfema, che rimanda a riti tribali riformulati in giochi d’infanzia. La convivialità, i giochi di quartiere, i pic-nic, le maratone cittadine, vengono snaturate dall’individualità e riportate ad una rappresentazione pungente e beffarda dei ruoli che ciascuno di noi interpreta nella propria fame di riconoscimento. Gun preferisce costruire una maschera sui volti, una maschera neutra, bianca, dove sono gli occhi ad assentarsi, mettendo in evidenza il rosso delle bocche. Le uniche che mangiano, sorridono, mostrano i denti, paiono afone, conservano il tentativo di mostrare intenzioni. I suoi personaggi, a volto coperto e sfacciatamente nudi, si muovono in un contesto urbano canzonando il pudore del corpo nudo. Un tentativo forse di annullare le differenze e rendere con amara evidenza lo sberleffo alla cultura contemporanea ormai persa nello sforzo di controllare attraverso l’omologazione. Lo stesso artista afferma: “ La risata nasconde la mia timidezza, c’è una parte di me che prova vergogna, un’altra che affronta le cose con un riso amaro” e anche “sono paralizzato nella realtà, ciò che prende forma nei miei quadri se da un lato me ne vergogno, allo stesso tempo per me è una sfida, vedere fino a che punto io non esplodo a vedere le cose che stanno dentro di me, non voglio limitarmi e allo stesso tempo allargare il mio limite è una sfida dentro di me.”
Nascondersi, mostrando spavalderia e scioltezza, provocazione e assordante derisione del prossimo, nascondersi, il dramma di svelare la propria natura, mantenere prudenza sul passato, mostrare potere sulle proprie emozioni, tenere fede al potere catartico dell’ironia. Cosa nasconde la timidezza? Gun stesso cerca di prenderne le distanze, concentrandosi solo sul presente e mantenendo riserbo e pudore sul passato:“l’ultimo momento che ho vissuto è il migliore”, afferma.
Può forse questo preservare qualsiasi malinconia?
Ilde Lazzara
01
aprile 2011
Kawamura Gun – Noi siamo nudisti timidi
Dal primo al 15 aprile 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA 291 EST
Roma, Viale Dello Scalo San Lorenzo, 45, (Roma)
Roma, Viale Dello Scalo San Lorenzo, 45, (Roma)
Orario di apertura
da Mar. a Ven. : 11.00 - 20.00 Sab : 11.00 - 21.30 da Dom: 16.00 - 20.00 Lun. riposo
Vernissage
1 Aprile 2011, ore 19.00
Autore
Curatore