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Kazuko Nishio / Jutka Csakanyi – Casual Connection
Comunicato stampa
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Kazuko Nishio rappresenta un esempio della fedeltà agli studi che qualificano un’evidente personalità, nel rifiuto di improvvisazione e approssimazione, a favore di un disegno che ha conservato negli anni schiettezza e nitore, frutto di una vocazione stimolante al punto tale da trasformarsi in esigenza indifferibile. Lavora su elementi vari per trarne d’istinto una figurazione immaginata. Grazia, inventiva, impegno, per rendere un’immagine composita fra idea e sensazione. Una pittura piena di desideri,
di un’esistenza più legata alla terra, più innocente ed umana. La sua visione estetica riflette la sua personalità , il suo carattere, la sua esperienza e la sua cultura. La sua tavolozza tende ai toni smorzati; ama colori effimeri, luminosi e fosforescenti. Ogni suo quadro racchiude una combinazione di pensieri, sentimenti, motivazioni che lo hanno ispirato; una pittura di immagini ferme, pulite, che esperte rispetto morale per la sua arte e qualità del suo “mestiere”. Il suo Giappone e in ogni sua opera che, carica di significati, si offre a vaie interpretazioni e libera la fantasia.
Kazuko Nishio è nata a Kamakura in Giappone. Laureata in Architettura d’interno all’Università “Woman’s Fine Arte of Callege” di Tokyo. In Italia dal 1972 si e diplomata in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Milano sotto la guida di Luca Crippa.
Mostre recenti: 1991 Mostra personale alla galleria “San Fedele”(Milano). / 2002 Mostra personale presso Consolato del Giappone di Milano. / 2003 Mostra collettiva alla galleria “Arte Giappone” (Milano). / 2005 Mostra collettiva alla “Aus 18”I (Milano). / 2006 Mostra personale presso Consolato del Giappone di Milano.
Ricordano, l’ultime sculture di Jutka Csakanyi, un fenomeno di germinazione delle forme, che mescola agenti naturali (come l’acqua e il vento), organismi viventi (come germogli vegetali), immagini oniriche. La stessa idea di un flusso della forma rimanda a quella di sequenza, a una crescita non solo dell’immagine ma temporale. Non credo sia privo di significato, anche se involontario, che sull’uomo vestito da ussaro, “tenuto insieme” dai suoi bottoni che lo allacciano e lo costringono ad un aspetto di uomo, proprio su di lui si appoggi una farfalla, immagine, nella tradizione iconografica, di psyché, l’anima che si sprigiona al momento della morte. La presenza dell’animale, o la stessa metamorfosi dei corpi in
forme animalesche, genera il sorriso e l’ironia, che ancora richiamano quei territori enigmatici della psiche, inesplorati e inconsci, accessibili talvolta al motto di spirito, al gioco delle libere associazioni. Il vuoto pure vede un’evozione nell’opera di Jutka. La cavità, il buco, la frammentazione nascono da una sorta di claustrofobia, della necessita di aprire l’opera. Ma se nei primi guerrieri e nelle contemporanee teste meccaniche la rottura serviva a negare il mero sviluppo narrativo e logico, ora l’incavatura si dispone come il luogo dell’aria, che circola all’interno della scultura. Le figure vogliono respirare, come fossero vive. Quest’aria è un movimento vitale, è l’infinito all’opera, nell’opera. Infinito che, per Jutka Csakanyi, è la natura stessa.
Jutka Csakanyi è nata a Budapest in Ungheria, dove ha conseguito il diploma di maturità. Prosegue gli studi in Italia. Si iscrive a psicologia e ad altri corsi. Frequenta una scuola d’arte a Milano. Si iscrive alla facoltà di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera dove allieva dello scultore Filippo Scimeca. La scultura diventa l’espressione artistica più completa. L’argillia e il materiale che preferisce, un materiale povero ce evoca archetipi lontani e lei trova la sua essenza.
Mostre recenti: 2005 Super Studio (Milano) , Hotel Diana (Milano) , Biennale di Firenze. / 2006 Accademia d’Ungheria di Roma. / 2007 Galleria Merighi (Varazze), Mostra Internazionale di Budapest per artisti ungheresi residenti all’estero (Budapest), Mostra personale al Consolato d’Ungeria di Milano.
di un’esistenza più legata alla terra, più innocente ed umana. La sua visione estetica riflette la sua personalità , il suo carattere, la sua esperienza e la sua cultura. La sua tavolozza tende ai toni smorzati; ama colori effimeri, luminosi e fosforescenti. Ogni suo quadro racchiude una combinazione di pensieri, sentimenti, motivazioni che lo hanno ispirato; una pittura di immagini ferme, pulite, che esperte rispetto morale per la sua arte e qualità del suo “mestiere”. Il suo Giappone e in ogni sua opera che, carica di significati, si offre a vaie interpretazioni e libera la fantasia.
Kazuko Nishio è nata a Kamakura in Giappone. Laureata in Architettura d’interno all’Università “Woman’s Fine Arte of Callege” di Tokyo. In Italia dal 1972 si e diplomata in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Milano sotto la guida di Luca Crippa.
Mostre recenti: 1991 Mostra personale alla galleria “San Fedele”(Milano). / 2002 Mostra personale presso Consolato del Giappone di Milano. / 2003 Mostra collettiva alla galleria “Arte Giappone” (Milano). / 2005 Mostra collettiva alla “Aus 18”I (Milano). / 2006 Mostra personale presso Consolato del Giappone di Milano.
Ricordano, l’ultime sculture di Jutka Csakanyi, un fenomeno di germinazione delle forme, che mescola agenti naturali (come l’acqua e il vento), organismi viventi (come germogli vegetali), immagini oniriche. La stessa idea di un flusso della forma rimanda a quella di sequenza, a una crescita non solo dell’immagine ma temporale. Non credo sia privo di significato, anche se involontario, che sull’uomo vestito da ussaro, “tenuto insieme” dai suoi bottoni che lo allacciano e lo costringono ad un aspetto di uomo, proprio su di lui si appoggi una farfalla, immagine, nella tradizione iconografica, di psyché, l’anima che si sprigiona al momento della morte. La presenza dell’animale, o la stessa metamorfosi dei corpi in
forme animalesche, genera il sorriso e l’ironia, che ancora richiamano quei territori enigmatici della psiche, inesplorati e inconsci, accessibili talvolta al motto di spirito, al gioco delle libere associazioni. Il vuoto pure vede un’evozione nell’opera di Jutka. La cavità, il buco, la frammentazione nascono da una sorta di claustrofobia, della necessita di aprire l’opera. Ma se nei primi guerrieri e nelle contemporanee teste meccaniche la rottura serviva a negare il mero sviluppo narrativo e logico, ora l’incavatura si dispone come il luogo dell’aria, che circola all’interno della scultura. Le figure vogliono respirare, come fossero vive. Quest’aria è un movimento vitale, è l’infinito all’opera, nell’opera. Infinito che, per Jutka Csakanyi, è la natura stessa.
Jutka Csakanyi è nata a Budapest in Ungheria, dove ha conseguito il diploma di maturità. Prosegue gli studi in Italia. Si iscrive a psicologia e ad altri corsi. Frequenta una scuola d’arte a Milano. Si iscrive alla facoltà di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera dove allieva dello scultore Filippo Scimeca. La scultura diventa l’espressione artistica più completa. L’argillia e il materiale che preferisce, un materiale povero ce evoca archetipi lontani e lei trova la sua essenza.
Mostre recenti: 2005 Super Studio (Milano) , Hotel Diana (Milano) , Biennale di Firenze. / 2006 Accademia d’Ungheria di Roma. / 2007 Galleria Merighi (Varazze), Mostra Internazionale di Budapest per artisti ungheresi residenti all’estero (Budapest), Mostra personale al Consolato d’Ungeria di Milano.
06
novembre 2007
Kazuko Nishio / Jutka Csakanyi – Casual Connection
Dal 06 al 28 novembre 2007
arte contemporanea
Location
ARTE GIAPPONE
Milano, Vicolo Ciovasso, 1, (Milano)
Milano, Vicolo Ciovasso, 1, (Milano)
Orario di apertura
14.00 / 19.00 lunedì e festivi chiuso
Vernissage
6 Novembre 2007, ore 18:30
Sito web
www.giapponeitalia.com
Autore