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Kengiro Azuma – Continuità. Lo scorrere della vita
È una mostra che ripercorre i 90 anni di vita dell’artista, dal Giappone (dove è nato, a Yamagata, nel 1926 da una famiglia di fonditori di bronzo) a Milano (dove è morto nel 2016), e sviluppatasi alla ricerca di se stesso attraverso la sua evoluzione artistica durata sessant’anni.
Comunicato stampa
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Verrà inaugurata il 5 maggio alle ore 18 presso la Pinacoteca Civica di Como la mostra “Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita” curata e allestita da Anri Ambrogio Azuma e da Federica Minesso.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 23 ottobre e si svilupperà nelle sale espositive al piano nobile della Pinacoteca e nel cortile interno, ha il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.
È una mostra che ripercorre i 90 anni di vita dell’artista, dal Giappone (dove è nato, a Yamagata, nel 1926 da una famiglia di fonditori di bronzo) a Milano (dove è morto nel 2016), e sviluppatasi alla ricerca di se stesso attraverso la sua evoluzione artistica durata sessant’anni.
Una ricerca che per Kengiro Azuma ha il suo fulcro nella filosofia Zen del MU e del YU che sono gli opposti, il vuoto e il pieno, il corpo e lo spirito, la materia e l’anima. La sua filosofia dell’arte rispecchia il suo modo di vivere secondo cui non avere è essere, per cui l’arte non conosce frontiere, colore della pelle, religione, politica, ideologie, diversità, perfezione.
Nelle sue opere la dicotomia assume forme e contrasti complementari e asimmetrici in cui le superfici e le linee strutturano un’armonia di incastri. Le sue sculture sono alla ricerca dell’invisibile e dello spirito, frutto di un lavoro minuzioso, quotidiano e instancabile che prende avvio dal disegno per dare forma concreta all’invisibile, alle emozioni e ai sentimenti che sono il fulcro della sua opera.
Azuma ha scelto come suo mezzo d’espressione principale il bronzo perché la sua famiglia, da generazioni, era una famiglia di fonditori di bronzo e perché, motivo non secondario, il bronzo dona eternità alle opere.
Kengiro Azuma è un artista completo ed eclettico: crea, disegna, dipinge quadri, stampa incisioni e litografie, crea gioielli, oggetti creativi e mobili.
Nelle sale saranno quindi esposti, oltre alle sculture in bronzo, quadri, manifesti, documenti, disegni, progetti di opere all’aperto.
Le sale e gli spazi d’esposizione
All’ingresso da il benvenuto al visitatore l’opera “YU-84” detta anche “scudo”, a difesa ma anche a simbolo di partenza, in quanto la sua forma ricorda anche quella di una barca.
Il cortile di Palazzo Volpi ospita “La Luce di Como”, opera che rispecchia il cielo e la propria figura i cui triangoli sono simbolo dell’anima.
Nella prima sala al primo piano il percorso espositivo inizia con il periodo accademico della scultura figurativa francese all’Università d’Arte di Tokyo. Segue quindi quello sempre figurativo con il maestro Marino Marini all’Accademia di Brera a Milano, dove compaiono i primi bassorilievi in legno, in gesso e in bronzo intitolati MU (infinito, vuoto).
La seconda e la terza sala ospitano le opere del periodo ‘buio’, in cui la sua scultura tridimensionale presenta una patina scura a simboleggiare la difficoltà e la fatica. Successivamente la scultura s’illumina di luce, sole, calore mediterraneo.
Immancabili nel percorso espositivo le sue delicate figure di animali, che lo hanno sempre accompagnato.
Biografia
Kengiro Azuma nasce a Yamagata nel 1926 in una famiglia di fonditori di bronzo e nel 1943 si arruola come volontario nell'aeronautica della Marina Militare giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Al termine della guerra ritorna nella sua città e nel 1949 si iscrive presso la Tokyo University of the Arts. Nel 1956, grazie a una borsa di studio arriva a Milano per studiare all’Accademia di Brera con Marino Marini, del quale diventerà assistente personale, e sarà proprio lui ad indicargli la strada da seguire nella sua arte suggerendogli di tornare alle sue origini, al suo essere giapponese. Inizia così l’intensa ricerca scultorea di Azuma che per sessant’anni indaga i concetti zen del MU e dello YU, il significato della vita e rende visibile attraverso la sua scultura il senso e l’invisibile, l’anima e lo spirito. Muore a Milano nel 2016.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 23 ottobre e si svilupperà nelle sale espositive al piano nobile della Pinacoteca e nel cortile interno, ha il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.
È una mostra che ripercorre i 90 anni di vita dell’artista, dal Giappone (dove è nato, a Yamagata, nel 1926 da una famiglia di fonditori di bronzo) a Milano (dove è morto nel 2016), e sviluppatasi alla ricerca di se stesso attraverso la sua evoluzione artistica durata sessant’anni.
Una ricerca che per Kengiro Azuma ha il suo fulcro nella filosofia Zen del MU e del YU che sono gli opposti, il vuoto e il pieno, il corpo e lo spirito, la materia e l’anima. La sua filosofia dell’arte rispecchia il suo modo di vivere secondo cui non avere è essere, per cui l’arte non conosce frontiere, colore della pelle, religione, politica, ideologie, diversità, perfezione.
Nelle sue opere la dicotomia assume forme e contrasti complementari e asimmetrici in cui le superfici e le linee strutturano un’armonia di incastri. Le sue sculture sono alla ricerca dell’invisibile e dello spirito, frutto di un lavoro minuzioso, quotidiano e instancabile che prende avvio dal disegno per dare forma concreta all’invisibile, alle emozioni e ai sentimenti che sono il fulcro della sua opera.
Azuma ha scelto come suo mezzo d’espressione principale il bronzo perché la sua famiglia, da generazioni, era una famiglia di fonditori di bronzo e perché, motivo non secondario, il bronzo dona eternità alle opere.
Kengiro Azuma è un artista completo ed eclettico: crea, disegna, dipinge quadri, stampa incisioni e litografie, crea gioielli, oggetti creativi e mobili.
Nelle sale saranno quindi esposti, oltre alle sculture in bronzo, quadri, manifesti, documenti, disegni, progetti di opere all’aperto.
Le sale e gli spazi d’esposizione
All’ingresso da il benvenuto al visitatore l’opera “YU-84” detta anche “scudo”, a difesa ma anche a simbolo di partenza, in quanto la sua forma ricorda anche quella di una barca.
Il cortile di Palazzo Volpi ospita “La Luce di Como”, opera che rispecchia il cielo e la propria figura i cui triangoli sono simbolo dell’anima.
Nella prima sala al primo piano il percorso espositivo inizia con il periodo accademico della scultura figurativa francese all’Università d’Arte di Tokyo. Segue quindi quello sempre figurativo con il maestro Marino Marini all’Accademia di Brera a Milano, dove compaiono i primi bassorilievi in legno, in gesso e in bronzo intitolati MU (infinito, vuoto).
La seconda e la terza sala ospitano le opere del periodo ‘buio’, in cui la sua scultura tridimensionale presenta una patina scura a simboleggiare la difficoltà e la fatica. Successivamente la scultura s’illumina di luce, sole, calore mediterraneo.
Immancabili nel percorso espositivo le sue delicate figure di animali, che lo hanno sempre accompagnato.
Biografia
Kengiro Azuma nasce a Yamagata nel 1926 in una famiglia di fonditori di bronzo e nel 1943 si arruola come volontario nell'aeronautica della Marina Militare giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Al termine della guerra ritorna nella sua città e nel 1949 si iscrive presso la Tokyo University of the Arts. Nel 1956, grazie a una borsa di studio arriva a Milano per studiare all’Accademia di Brera con Marino Marini, del quale diventerà assistente personale, e sarà proprio lui ad indicargli la strada da seguire nella sua arte suggerendogli di tornare alle sue origini, al suo essere giapponese. Inizia così l’intensa ricerca scultorea di Azuma che per sessant’anni indaga i concetti zen del MU e dello YU, il significato della vita e rende visibile attraverso la sua scultura il senso e l’invisibile, l’anima e lo spirito. Muore a Milano nel 2016.
05
maggio 2022
Kengiro Azuma – Continuità. Lo scorrere della vita
Dal 05 maggio al 23 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CIVICA – PALAZZO VOLPI
Como, Via Armando Diaz, 84, (Como)
Como, Via Armando Diaz, 84, (Como)
Biglietti
Tariffa intera € 5,00 | Tariffa ridotta/gruppi € 3,00 | Biglietto cumulativo € 12,00 | Family pass € 12,00
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-18
Sito web
Ufficio stampa
ELLECISTUDIO - chiara.lupano@ellecistudio.it
Autore
Curatore