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Ketti Tagliatti – Rosa Rosae…
quadri di vario formato, su tela
Comunicato stampa
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osa rosae…è il titolo dell’ esposizione delle ultime opere dell’artista ferrarese: quadri di vario formato, su tela. Il soggetto di Ketty Tagliatti appartiene sempre al mondo della sua quotidianità.
Abbandonato il soggetto della poltrona, unica grande protagonista del suo lavoro fino al 1996, da qualche anno trae forte ispirazione dalla natura e più precisamente dalle rose del suo giardino.
Il mutamento di questi anni, venuto dopo un lungo periodo di meditazione, si realizza per ogni nuova opera attraverso il riflesso del suo sentire che concorre a un rinnovamento estetico, mentre la lettura di questo vivere il giardino come suo personale spazio-natura trascende i significati del naturale–fantastico come i titoli dei suoi quadri suggeriscono: Costellazione - Ex-voto - Sola-mente-arte - Diastema . Quest’artista che ha sempre armonizzato ricerca ed elaborazione pittorica, esplora questo splendido fiore, la rosa che lei ama così tanto, da coltivarla e vederne la crescita, lo sviluppo, il diminuire di intensità e il declinare. Con un procedere lento e meditativo le disegna dal vero per poi cancellarle e ricamarle sulla tela: appena sbocciate, aperte o appassite. Il segno-disegno, da immagine diviene narrazione e poi anche matrice per un nuovo giardino di nuove rose, eseguito con straordinaria libertà e originalità di costruzione. Come per la rosa antica ottenuta per mutazione o per ibridazione di rose selvatiche, Ketty ogni volta elabora la nascita della sua creatura e nel gesto di curarne la crescita, ferma il tempo di quel declino che inevitabilmente colpisce il fiore dalle spine ricurve. L’evoluzione del percorso artistico di Ketty Tagliatti ha preso forza da volontà e costrizione, inquietudine, gioia e passione per raccontare attraverso questa modificazione del fiore l’essenza e l’esaltazione della vita. Il lavoro che l’artista compie nel riandare alle origini cercando un nuovo rapporto con lo spazio, la natura e i colori caldi o luminosi della terra, produce un nuovo originale risultato, nuovi moduli cromatici che partecipano a forme sempre diverse. E nell’invenzione di questa creatura-fiore c’è il gesto di raccontare la sua esperienza come per un’offerta di comunicazione.
Ketty Tagliatti nata a Ferrara nel 1955, ha iniziato a lavorare tardi, intorno ai trent’anni (1989), mentre stava diplomandosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, frequentando il corso di pittura tenuto da Concetto Pozzati. Già nel 1991 è selezionata dall’Accademia di Bologna per il festival “l’Europe d’art d’art” di Niort in Francia e partecipa al Corso di Francesco Somaini alla Fondazione Ratti di Como “Il disegno ritrovato”. Nel 1992 prende parte alla mostra “Living Room” (uno Spazio Privato), nella Galleria Studio la Città di Verona, collettiva che vantava la presenza dell’artista Gianni Colombo. Con quest’evento inizia un rapporto di lavoro con questa galleria che durerà circa dieci anni.
Nel 1997 vince il secondo premio di scultura al concorso “Lascito Niccolini” di Ferrara e inaugura alla Galleria Tortora la sua terza personale che intitola “In Poltrona”. Questa mostra apre un ciclo che durerà ben otto anni e che sarà ossessivamente concentrato sullo studio dal vero di un unico soggetto, attraverso disegni e dipinti e nuove tecniche tipicamente femminili fra cui si cita il ricamo. Nel 1999 partecipa all’ultima della serie di mostre intitolate“Trilogia” alla Rocca Paolina di Perugia, curate da Giorgio Bonomi. Nel 2001 è selezionata per la mostra “ Figure del Novecento 2 Oltre l’Accademia di Belle Arti” di Bologna e nel 2003 inaugura la personale “ Alma Mater” alla galleria G7 della medesima città; questa è la prima mostra del nuovo ciclo dedicato alla terra con carattere diaristico che ha l’intento di accentuare e rallentare il tempo del fare arte, diventando questo la nuova ossessione del lavoro di Ketty Tagliatti.
Abbandonato il soggetto della poltrona, unica grande protagonista del suo lavoro fino al 1996, da qualche anno trae forte ispirazione dalla natura e più precisamente dalle rose del suo giardino.
Il mutamento di questi anni, venuto dopo un lungo periodo di meditazione, si realizza per ogni nuova opera attraverso il riflesso del suo sentire che concorre a un rinnovamento estetico, mentre la lettura di questo vivere il giardino come suo personale spazio-natura trascende i significati del naturale–fantastico come i titoli dei suoi quadri suggeriscono: Costellazione - Ex-voto - Sola-mente-arte - Diastema . Quest’artista che ha sempre armonizzato ricerca ed elaborazione pittorica, esplora questo splendido fiore, la rosa che lei ama così tanto, da coltivarla e vederne la crescita, lo sviluppo, il diminuire di intensità e il declinare. Con un procedere lento e meditativo le disegna dal vero per poi cancellarle e ricamarle sulla tela: appena sbocciate, aperte o appassite. Il segno-disegno, da immagine diviene narrazione e poi anche matrice per un nuovo giardino di nuove rose, eseguito con straordinaria libertà e originalità di costruzione. Come per la rosa antica ottenuta per mutazione o per ibridazione di rose selvatiche, Ketty ogni volta elabora la nascita della sua creatura e nel gesto di curarne la crescita, ferma il tempo di quel declino che inevitabilmente colpisce il fiore dalle spine ricurve. L’evoluzione del percorso artistico di Ketty Tagliatti ha preso forza da volontà e costrizione, inquietudine, gioia e passione per raccontare attraverso questa modificazione del fiore l’essenza e l’esaltazione della vita. Il lavoro che l’artista compie nel riandare alle origini cercando un nuovo rapporto con lo spazio, la natura e i colori caldi o luminosi della terra, produce un nuovo originale risultato, nuovi moduli cromatici che partecipano a forme sempre diverse. E nell’invenzione di questa creatura-fiore c’è il gesto di raccontare la sua esperienza come per un’offerta di comunicazione.
Ketty Tagliatti nata a Ferrara nel 1955, ha iniziato a lavorare tardi, intorno ai trent’anni (1989), mentre stava diplomandosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, frequentando il corso di pittura tenuto da Concetto Pozzati. Già nel 1991 è selezionata dall’Accademia di Bologna per il festival “l’Europe d’art d’art” di Niort in Francia e partecipa al Corso di Francesco Somaini alla Fondazione Ratti di Como “Il disegno ritrovato”. Nel 1992 prende parte alla mostra “Living Room” (uno Spazio Privato), nella Galleria Studio la Città di Verona, collettiva che vantava la presenza dell’artista Gianni Colombo. Con quest’evento inizia un rapporto di lavoro con questa galleria che durerà circa dieci anni.
Nel 1997 vince il secondo premio di scultura al concorso “Lascito Niccolini” di Ferrara e inaugura alla Galleria Tortora la sua terza personale che intitola “In Poltrona”. Questa mostra apre un ciclo che durerà ben otto anni e che sarà ossessivamente concentrato sullo studio dal vero di un unico soggetto, attraverso disegni e dipinti e nuove tecniche tipicamente femminili fra cui si cita il ricamo. Nel 1999 partecipa all’ultima della serie di mostre intitolate“Trilogia” alla Rocca Paolina di Perugia, curate da Giorgio Bonomi. Nel 2001 è selezionata per la mostra “ Figure del Novecento 2 Oltre l’Accademia di Belle Arti” di Bologna e nel 2003 inaugura la personale “ Alma Mater” alla galleria G7 della medesima città; questa è la prima mostra del nuovo ciclo dedicato alla terra con carattere diaristico che ha l’intento di accentuare e rallentare il tempo del fare arte, diventando questo la nuova ossessione del lavoro di Ketty Tagliatti.
02
marzo 2006
Ketti Tagliatti – Rosa Rosae…
Dal 02 marzo al 26 maggio 2006
arte contemporanea
Location
MARIA CILENA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15–19. Con appuntamento in altri orari
Vernissage
2 Marzo 2006, ore 18-20
Autore