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Kevin van Braak – History is made of different shades of grey
Kevin van Braak per questo progetto ha ricostruito quattro scrivanie di altrettanti leader storici controversi – Hitler, Stalin, Mao e Nixon – e il mappamondo che Hitler aveva nel suo ufficio presso la Cancelleria del Reich a Berlino.
Comunicato stampa
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Kevin van Braak per questo progetto ha ricostruito quattro scrivanie di altrettanti leader storici controversi – Hitler, Stalin, Mao e Nixon – e il mappamondo che Hitler aveva nel suo ufficio presso la Cancelleria del Reich a Berlino.
Le scrivanie e il mappamondo sono copie simili, ma non esattamente identiche. Hanno le dimensioni degli originali ma sono realizzate in materiale diverso. I tavoli sono ricoperti di Poliurea, una sostanza che ricorda la gomma e crea un effetto uniformante. Nonostante le scrivanie siano uguali nei dettagli agli originali, questi dettagli svaniscono a causa del colore e della copertura uniformanti, facendole diventare più delle sculture che degli oggetti funzionali.
L’altezza di 78 cm, la stessa per tutte le quattro scrivanie, contibuisce ad accentuare ulteriormente questo effetto neutralizzante. Ma l’intenzione dell’artista non è di rimuovere la memoria dei fatti da queste scrivanie; al contrario, il loro aspetto simile fa emergere prepotentemente la storia che è stata letteralmente “scritta” su di esse, ma non in senso letterale o in un rapporto diretto con essa. In questa loro nuova veste le scrivanie perdono la connotazione di supporto su cui venivano prese, a firma dei loro proprietari, decisioni riguardanti la vita e la morte di milioni di persone. Eppure è comunque impossibile non associarle alla terribile realtà testimoniata dagli originali e al ricordo amaro che si lasciano dietro. Di sicuro la copertura non basta a far sparire gli effetti di alcune delle decisioni prese, decisioni che rendono il mappamondo in piombo sul suo supporto in acciaio ancora più pesante. Van Braak ha realizzato il Columbus Grossglobus für Staats- und Wirtschaftsführer (Mappamondo di Colombo per leader mondiali e economistI), appunto, in piombo.
Anche se immediatamente identificabile come un mappamondo, su di esso i confini delle nazioni non sono visibili. Ci ricorda una storia riguardante Hitler e un piccolo mappamondo di sua proprietà in cui tutti i paesi erano raffigurati in grigio e su cui campeggiava la scritta “Deutschland” (Germania).
Kevin van Braak negli ultimi anni si è interessato al ruolo dell’architettura nella cancellazione della storia ricostruendo parti di edifici, arredi e oggetti storici. L’oscurantismo, il revisionismo e la rimozione della storia attraverso l’architettura sono centrali in opere come "Staircase" (2006), "Books for Burning?" (2009) and "La Facciata" (2010). I protagonisti di questi lavori sono appunto edifici e luoghi con un importante retroterra politico e ideologico. Attraverso la mimesi, il restauro, l’adattamento e la trasformazione Kevin van Braak mette a nudo i percorsi storici e le originarie funzioni ideologiche. Per Post-Monument, la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, l’artista ha costruito la facciata di un edificio nello stile modernista degli anni Trenta tipico del Fascismo. La facciata è stata realizzata in legno ed è stata ricoperta di Poliurea sul lato visibile per dare un’illusione di monumentalità. Passando attraverso un’apertura nella facciata si raggiungeva il retro che rivelava la struttura lignea che sosteneva quella che in realtà era una scenografia. In maniera innovativa e sottile Kevin van Braak si assicura sempre che le strutture che costruisce non solo supportino un concetto ma lo sorreggano sia metaforicamente che letteralmente.
Le scrivanie e il mappamondo sono copie simili, ma non esattamente identiche. Hanno le dimensioni degli originali ma sono realizzate in materiale diverso. I tavoli sono ricoperti di Poliurea, una sostanza che ricorda la gomma e crea un effetto uniformante. Nonostante le scrivanie siano uguali nei dettagli agli originali, questi dettagli svaniscono a causa del colore e della copertura uniformanti, facendole diventare più delle sculture che degli oggetti funzionali.
L’altezza di 78 cm, la stessa per tutte le quattro scrivanie, contibuisce ad accentuare ulteriormente questo effetto neutralizzante. Ma l’intenzione dell’artista non è di rimuovere la memoria dei fatti da queste scrivanie; al contrario, il loro aspetto simile fa emergere prepotentemente la storia che è stata letteralmente “scritta” su di esse, ma non in senso letterale o in un rapporto diretto con essa. In questa loro nuova veste le scrivanie perdono la connotazione di supporto su cui venivano prese, a firma dei loro proprietari, decisioni riguardanti la vita e la morte di milioni di persone. Eppure è comunque impossibile non associarle alla terribile realtà testimoniata dagli originali e al ricordo amaro che si lasciano dietro. Di sicuro la copertura non basta a far sparire gli effetti di alcune delle decisioni prese, decisioni che rendono il mappamondo in piombo sul suo supporto in acciaio ancora più pesante. Van Braak ha realizzato il Columbus Grossglobus für Staats- und Wirtschaftsführer (Mappamondo di Colombo per leader mondiali e economistI), appunto, in piombo.
Anche se immediatamente identificabile come un mappamondo, su di esso i confini delle nazioni non sono visibili. Ci ricorda una storia riguardante Hitler e un piccolo mappamondo di sua proprietà in cui tutti i paesi erano raffigurati in grigio e su cui campeggiava la scritta “Deutschland” (Germania).
Kevin van Braak negli ultimi anni si è interessato al ruolo dell’architettura nella cancellazione della storia ricostruendo parti di edifici, arredi e oggetti storici. L’oscurantismo, il revisionismo e la rimozione della storia attraverso l’architettura sono centrali in opere come "Staircase" (2006), "Books for Burning?" (2009) and "La Facciata" (2010). I protagonisti di questi lavori sono appunto edifici e luoghi con un importante retroterra politico e ideologico. Attraverso la mimesi, il restauro, l’adattamento e la trasformazione Kevin van Braak mette a nudo i percorsi storici e le originarie funzioni ideologiche. Per Post-Monument, la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, l’artista ha costruito la facciata di un edificio nello stile modernista degli anni Trenta tipico del Fascismo. La facciata è stata realizzata in legno ed è stata ricoperta di Poliurea sul lato visibile per dare un’illusione di monumentalità. Passando attraverso un’apertura nella facciata si raggiungeva il retro che rivelava la struttura lignea che sosteneva quella che in realtà era una scenografia. In maniera innovativa e sottile Kevin van Braak si assicura sempre che le strutture che costruisce non solo supportino un concetto ma lo sorreggano sia metaforicamente che letteralmente.
13
aprile 2011
Kevin van Braak – History is made of different shades of grey
Dal 13 al 17 aprile 2011
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
PROMETEOGALLERY
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 11-14 e 15-19 | Alcune aperture serali previste durante la settimana del Salone del Mobile
Vernissage
13 Aprile 2011, Ore 19
Sito web
www.kevinvanbraak.com
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