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Kiddy Citny – Die Welt im Arm
Mostra personale di Kiddy Citny, pioniere del graffitismo: dodici lavori inediti che si ricollegano all’immaginario che lo ha reso famoso negli anni ’80
Comunicato stampa
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Prima mostra a Roma per il tedesco Kiddy Citny, che con Die Welt im Arm apre la stagione espositiva della BQB Art Gallery inaugurando il capitolo iniziale della serie di quattro personali in programma fino a giugno 2018. Pioniere del graffitismo sul Muro di Berlino, musicista e rappresentante della più vitale cultura underground degli ultimi decenni del passato millennio, dal 5 ottobre, giorno dell’opening, fino al 21 novembre, propone in via di Panico 23 una selezione di lavori realizzati nel 2016 e 2017, una produzione inedita che si riallaccia all’immaginario che lo ha reso famoso negli anni ’80.
Citny ha iniziato a ricoprire, con immagini e messaggi di libertà, la parte ovest (l’unica dipinta fino alla caduta) della barriera che per 28 anni ha spaccato in due l’attuale capitale tedesca, a partire dal 1984. Interpretati come simboli di speranza e disobbedienza, i suoi Re e le sue FacesHearts, enormi volti coronati o facce dalla forma di cuore, presenze rassicuranti sulla grigia assurdità della cortina, hanno sorvegliato dai loro oltre tre metri di altezza alcune delle pagine più inquietanti della storia. Diversi sono gli elementi che nel tempo si sono sommati a questo nucleo iniziale: compaiono figure che sorreggono mondi tra le braccia; Re bambini o Regine; Maghi; ma soprattutto donne, dai visi ammalianti e con occhi ben puntati sulla realtà, o più spesso in atteggiamenti provocanti, parlando di sessualità e tabù.
Per la mostra al Baronato Quattro Bellezze ritornano, prevalenti, i temi degli esordi, anche se non mancano incursioni nei trascorsi figurativi recenti, con dei grandi soggetti femminili dall’aspetto ancestrale. Le immagini, come di consueto in molti dei suoi lavori, sono contornate da brevi slogan, singole parole, o veloci frasi dall’evidenza disarmante, come chiari e diretti sono i messaggi delle opere: se le FacesHearts alludono alla dualità e all’unione, i Re e le Regine raccontano di come ci si dovrebbe sentire ogni giorno, per camminare a testa alta nonostante tutto. D’altronde Kiddy si è sempre rivolto alla strada, e da essa ha tratto la propria visione: «Sono diretto verso un'arte che si nutre della nostra vita quotidiana, un'arte che emerge da queste vite, e che nutre le loro verità».
Nato a Stoccarda e cresciuto a Brema, Kiddy Citny (1957) arriva a Berlino nel ’76 dove, tra una serie di pause – nel ’79 è ad Amsterdam e Londra, nell’80 a Zurigo, negli anni 1989-1990 a Berna, nel ’93 e nel ‘94 a Los Angeles e nel 2000 a Monaco – tutt’ora vive e lavora. Fondatore, a fine anni ’70, del progetto musicale O.U.T., cui ha collaborato anche Nina Hagen, nell’81 dà origine all’etichetta discografica Kassettekombinat e alla storica formazione post punk Sprung Aus Den Wolken, con cui segue per diverse stagioni i tour degli Einstürzende Neubauten. Il brano Pas Attendre viene usato per la colonna sonora di Il Cielo sopra Berlino di Wim Wenders. Conosciuto soprattutto per essere stato tra i primi, con Thierry Noir, Christophe Bouchet e pochi altri, ad intervenire sul Muro, ricoprendo di graffiti metri e metri di cortina, durante lo smantellamento molte delle sue sezioni sono state vendute e oggi si trovano sparse tra l’Europa e l’America. Dedicatosi prioritariamente alla pittura dagli inizi dei ’90, ha preso parte alla East Side Gallery, la più lunga galleria d’arte all’aperto al mondo, sui residui di Muro nella parte est della città. Ha esposto a Amburgo, Monaco, Colonia, Berlino, Merano, Parigi, Vienna, New York, Los Angeles, Dubai e Bangkok. Sue opere sono presenti in modo permanente in musei e spazi pubblici: al Märkisches Museum di Berlino; a La Defense (Parigi); a New York in 53rd St.Plaza e nell’Intrepid Museum; a Leipziger Platz e Potsdamer Platz, Berlino; al Salsali Private Museum, Dubai e al Musee-Würth, Francia.
Citny ha iniziato a ricoprire, con immagini e messaggi di libertà, la parte ovest (l’unica dipinta fino alla caduta) della barriera che per 28 anni ha spaccato in due l’attuale capitale tedesca, a partire dal 1984. Interpretati come simboli di speranza e disobbedienza, i suoi Re e le sue FacesHearts, enormi volti coronati o facce dalla forma di cuore, presenze rassicuranti sulla grigia assurdità della cortina, hanno sorvegliato dai loro oltre tre metri di altezza alcune delle pagine più inquietanti della storia. Diversi sono gli elementi che nel tempo si sono sommati a questo nucleo iniziale: compaiono figure che sorreggono mondi tra le braccia; Re bambini o Regine; Maghi; ma soprattutto donne, dai visi ammalianti e con occhi ben puntati sulla realtà, o più spesso in atteggiamenti provocanti, parlando di sessualità e tabù.
Per la mostra al Baronato Quattro Bellezze ritornano, prevalenti, i temi degli esordi, anche se non mancano incursioni nei trascorsi figurativi recenti, con dei grandi soggetti femminili dall’aspetto ancestrale. Le immagini, come di consueto in molti dei suoi lavori, sono contornate da brevi slogan, singole parole, o veloci frasi dall’evidenza disarmante, come chiari e diretti sono i messaggi delle opere: se le FacesHearts alludono alla dualità e all’unione, i Re e le Regine raccontano di come ci si dovrebbe sentire ogni giorno, per camminare a testa alta nonostante tutto. D’altronde Kiddy si è sempre rivolto alla strada, e da essa ha tratto la propria visione: «Sono diretto verso un'arte che si nutre della nostra vita quotidiana, un'arte che emerge da queste vite, e che nutre le loro verità».
Nato a Stoccarda e cresciuto a Brema, Kiddy Citny (1957) arriva a Berlino nel ’76 dove, tra una serie di pause – nel ’79 è ad Amsterdam e Londra, nell’80 a Zurigo, negli anni 1989-1990 a Berna, nel ’93 e nel ‘94 a Los Angeles e nel 2000 a Monaco – tutt’ora vive e lavora. Fondatore, a fine anni ’70, del progetto musicale O.U.T., cui ha collaborato anche Nina Hagen, nell’81 dà origine all’etichetta discografica Kassettekombinat e alla storica formazione post punk Sprung Aus Den Wolken, con cui segue per diverse stagioni i tour degli Einstürzende Neubauten. Il brano Pas Attendre viene usato per la colonna sonora di Il Cielo sopra Berlino di Wim Wenders. Conosciuto soprattutto per essere stato tra i primi, con Thierry Noir, Christophe Bouchet e pochi altri, ad intervenire sul Muro, ricoprendo di graffiti metri e metri di cortina, durante lo smantellamento molte delle sue sezioni sono state vendute e oggi si trovano sparse tra l’Europa e l’America. Dedicatosi prioritariamente alla pittura dagli inizi dei ’90, ha preso parte alla East Side Gallery, la più lunga galleria d’arte all’aperto al mondo, sui residui di Muro nella parte est della città. Ha esposto a Amburgo, Monaco, Colonia, Berlino, Merano, Parigi, Vienna, New York, Los Angeles, Dubai e Bangkok. Sue opere sono presenti in modo permanente in musei e spazi pubblici: al Märkisches Museum di Berlino; a La Defense (Parigi); a New York in 53rd St.Plaza e nell’Intrepid Museum; a Leipziger Platz e Potsdamer Platz, Berlino; al Salsali Private Museum, Dubai e al Musee-Würth, Francia.
05
ottobre 2017
Kiddy Citny – Die Welt im Arm
Dal 05 ottobre al 21 novembre 2017
arte contemporanea
Location
BARONATO QUATTRO BELLEZZE
Roma, Via Di Panico, 23, (Roma)
Roma, Via Di Panico, 23, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 12-24
Vernissage
5 Ottobre 2017, ore 18.30
Autore
Curatore