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Kido – il suo Batik, la sua Arte
La mostra illustra la composita, cinquantennale esperienza artistica di Kido Emiliani. Da Batik astratti ad opere figurative raffinatissime (le Madonne). Dalla creazione di abiti per i più importanti stilisti alla realizzazione di costumi teatrali, fino ai lavori in ceramica e le Bambolone in batik
Comunicato stampa
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La mostra Kido, il suo Batik, la sua Arte mette al centro la figura di un artista unico, descrivendone la composita, cinquantennale attività artistica, che ha spaziato dalla creazione di abiti per i più importanti stilisti italiani all’ambito del teatro, curando regia, scenografia e costumi di innumerevoli spettacoli; dai batik astratti ad opere figurative raffinatissime come le sue “Madonne”; dai lavori in ceramica alle “Bambolone”, realizzate sia su batik che in tessuto imbottito.
Kido sceglie il batik, antica tecnica indonesiana di pittura del tessuto, come mezzo privilegiato che dà molto spazio alla creatività, e ne personalizza l’uso giocando con le crepature della cera seccatasi da cui fa nascere effetti diversi aggiungendo anche sovrapposizioni di altri procedimenti sulla seta già dipinta a batik. Mescolando la tecnica batik alla sua personale tecnica pittorica, aggiunge quel tono di colore di diverse sfumature che determina una profondità ed una preziosità difficilmente reperibili, sia allora che oggi, anche nella tradizione orientale.
Kido Emiliani (1941-2017)
Romagnolo, nasce a Faenza, dove, dopo la maturità, si diploma “maestro d’arte” frequentando privatamente due scuole: la scuola di ceramica G.Ballardini e la Scuola Comunale di Disegno T.Minardi diretta dal noto scultore ceramista Domenico Matteucci, dove apprende la tecnica del batik da studenti dello Sri Lanka.
Kido fa sua questa tecnica personalizzandola in particolare con sovrapposizione di ulteriori decorazioni sul tessuto (seta, cotone, fibre naturali) già lavato dalla cera.
Nel 1966 si trasferisce a Milano dove, incoraggiato dal pittore Lucio Fontana che conosce a Brera, assieme ad altri personaggi come Enrico Baj, Alberto Arbasino, Dino Buzzati, realizza una mostra importante e di successo al Circolo della Stampa (1968). Apre, nella zona di Porta Nuova, uno Studio e si occupa di moda collaborando, tra gli altri, con Valentino, Ferrè, Krizia, Balestra.
Lasciato definitivamente l’ambiente della moda, a fine anni settanta, ritorna in Romagna, e si stabilisce ad Imola dove apre uno studio-laboratorio e collabora con architetti ed arredatori dedicandosi alla ricerca pittorica e decorativa del “tessuto”, uno degli aspetti artistici che più lo coinvolgono. Attività questa che lo impegna totalmente così che, per lungo tempo, non allestisce alcuna mostra personale. Sperimenta sovrapposizioni di varie tecniche miste e batik nella realizzazione di pannelli decorativi, arazzi e complementi d’arredo. Ripropone l’esecuzione di trompe-l’oeil, della stampa a mano sulle tela, creando disegni decorativi diversi da quelli originali romagnoli, ritorna anche alla produzione di ceramica.
Nella sua attività artistica Kido si dedica particolarmente alla figura femminile creando un suo “personaggio pittorico che propone con ironia e senso del divertimento in alcune mostre come quella delle “Concubine”. Disegni di figure femminili, eseguiti con tecnica mista: “donne gaudenti, maliziose, irridenti…” così le descrive. Successivamente, realizzate con diverse tecniche e versioni, diventano le sue “Bambolone “, protagoniste di molti lavori e innumerevoli mostre. Esprimendosi sempre più spesso nell’ambito della figurazione ci lascia, con la “Madonna con bambino” uno dei suoi lavori più raffinati.
Il teatro è un ambito fondamentale -nonché amatissimo- dell’attività di Kido. Inizia da giovane studente, con il suo amico Mario Zoli e lavora con lui per anni con la Compagnia “Alterego” e successivamente con l’Associazione delle Feste con la quale partecipa per circa 15 e più anni alle Feste Medioevali di Brisighella mettendo in scena molti spettacoli firmati Carlo Lucarelli. Il rapporto di amicizia di lunga data, tra Kido e Carlo, ha consentito loro di dedicarsi al teatro, insieme, per anni. Gestisce il Teatro Comunale di Mordano prima con la Compagnia delle Feste, poi con la Compagnia Teatro Stabile di Mordano.
Tra le mostre principali si segnalano:
1968 Milano. Circolo della Stampa: Batik
1975 Sperlonga, mostra su strada: Batik
1977 Faenza, Loggetta del Trentanove – Studio Muky - Matteucci: Spettacolo di “Storie in batik animate da un Mimo”
1987 Ferrara: Tarocchi
1995 Compiano: Batik
2006 Faenza, Fontanonearte: Disegno (Concubine)
2009 Faenza, Loggetta del Trentanove: Batik (Madonne e Bambolone)
2010 Castel San Pietro Terme, Studio d’architettura Bartolini: Batik e “Le 4 stagioni” (disegni a tecnica mista arricchiti da altrettanti mini racconti di Carlo Lucarelli
2012 Faenza, Loggetta del Trentanove: Batik
2014 Cervia, Magazzini del sale: Batik
2014 Biennale d’Arte Contemporanea di Latina - 1° premio
Kido sceglie il batik, antica tecnica indonesiana di pittura del tessuto, come mezzo privilegiato che dà molto spazio alla creatività, e ne personalizza l’uso giocando con le crepature della cera seccatasi da cui fa nascere effetti diversi aggiungendo anche sovrapposizioni di altri procedimenti sulla seta già dipinta a batik. Mescolando la tecnica batik alla sua personale tecnica pittorica, aggiunge quel tono di colore di diverse sfumature che determina una profondità ed una preziosità difficilmente reperibili, sia allora che oggi, anche nella tradizione orientale.
Kido Emiliani (1941-2017)
Romagnolo, nasce a Faenza, dove, dopo la maturità, si diploma “maestro d’arte” frequentando privatamente due scuole: la scuola di ceramica G.Ballardini e la Scuola Comunale di Disegno T.Minardi diretta dal noto scultore ceramista Domenico Matteucci, dove apprende la tecnica del batik da studenti dello Sri Lanka.
Kido fa sua questa tecnica personalizzandola in particolare con sovrapposizione di ulteriori decorazioni sul tessuto (seta, cotone, fibre naturali) già lavato dalla cera.
Nel 1966 si trasferisce a Milano dove, incoraggiato dal pittore Lucio Fontana che conosce a Brera, assieme ad altri personaggi come Enrico Baj, Alberto Arbasino, Dino Buzzati, realizza una mostra importante e di successo al Circolo della Stampa (1968). Apre, nella zona di Porta Nuova, uno Studio e si occupa di moda collaborando, tra gli altri, con Valentino, Ferrè, Krizia, Balestra.
Lasciato definitivamente l’ambiente della moda, a fine anni settanta, ritorna in Romagna, e si stabilisce ad Imola dove apre uno studio-laboratorio e collabora con architetti ed arredatori dedicandosi alla ricerca pittorica e decorativa del “tessuto”, uno degli aspetti artistici che più lo coinvolgono. Attività questa che lo impegna totalmente così che, per lungo tempo, non allestisce alcuna mostra personale. Sperimenta sovrapposizioni di varie tecniche miste e batik nella realizzazione di pannelli decorativi, arazzi e complementi d’arredo. Ripropone l’esecuzione di trompe-l’oeil, della stampa a mano sulle tela, creando disegni decorativi diversi da quelli originali romagnoli, ritorna anche alla produzione di ceramica.
Nella sua attività artistica Kido si dedica particolarmente alla figura femminile creando un suo “personaggio pittorico che propone con ironia e senso del divertimento in alcune mostre come quella delle “Concubine”. Disegni di figure femminili, eseguiti con tecnica mista: “donne gaudenti, maliziose, irridenti…” così le descrive. Successivamente, realizzate con diverse tecniche e versioni, diventano le sue “Bambolone “, protagoniste di molti lavori e innumerevoli mostre. Esprimendosi sempre più spesso nell’ambito della figurazione ci lascia, con la “Madonna con bambino” uno dei suoi lavori più raffinati.
Il teatro è un ambito fondamentale -nonché amatissimo- dell’attività di Kido. Inizia da giovane studente, con il suo amico Mario Zoli e lavora con lui per anni con la Compagnia “Alterego” e successivamente con l’Associazione delle Feste con la quale partecipa per circa 15 e più anni alle Feste Medioevali di Brisighella mettendo in scena molti spettacoli firmati Carlo Lucarelli. Il rapporto di amicizia di lunga data, tra Kido e Carlo, ha consentito loro di dedicarsi al teatro, insieme, per anni. Gestisce il Teatro Comunale di Mordano prima con la Compagnia delle Feste, poi con la Compagnia Teatro Stabile di Mordano.
Tra le mostre principali si segnalano:
1968 Milano. Circolo della Stampa: Batik
1975 Sperlonga, mostra su strada: Batik
1977 Faenza, Loggetta del Trentanove – Studio Muky - Matteucci: Spettacolo di “Storie in batik animate da un Mimo”
1987 Ferrara: Tarocchi
1995 Compiano: Batik
2006 Faenza, Fontanonearte: Disegno (Concubine)
2009 Faenza, Loggetta del Trentanove: Batik (Madonne e Bambolone)
2010 Castel San Pietro Terme, Studio d’architettura Bartolini: Batik e “Le 4 stagioni” (disegni a tecnica mista arricchiti da altrettanti mini racconti di Carlo Lucarelli
2012 Faenza, Loggetta del Trentanove: Batik
2014 Cervia, Magazzini del sale: Batik
2014 Biennale d’Arte Contemporanea di Latina - 1° premio
16
marzo 2019
Kido – il suo Batik, la sua Arte
Dal 16 marzo al 13 aprile 2019
arte contemporanea
disegno e grafica
arti decorative e industriali
arte etnica
disegno e grafica
arti decorative e industriali
arte etnica
Location
STUDIO CENACCHI ARTE CONTEMPORANEA
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15,30 - 19,00
Vernissage
16 Marzo 2019, h 18,00
Autore
Curatore