Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Kika Bohr – Persone & Cose
Il “fare arte” di Kika Bohr nel corso degli anni: pittura, scultura, installazioni, arte partecipata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PERSONE & COSE - Kika Bohr
Mostra antologica a cura di Marcello Abbiati
IN MOSTRA dal 8 ottobre al 26 novembre 2023
da martedì a domenica h. 16.30 – 20.30
VERNISSAGE sabato 7 ottobre h. 17
La civiltà̀ occidentale si basa su una netta divisione, ereditata dal diritto romano, tra il concetto di “persona” (chi compie le azioni, chi possiede le cose) e quello di “cosa” (oggetto passivo, posseduto dalle persone). Per alcuni artisti e poeti invece, come per buona parte dei popoli “primitivi”, il rapporto tra queste due entità̀ risulta molto più̀ fluido e ricco di nessi significativi. Nel suo saggio Le persone e le cose, Roberto Esposito individua nel corpo umano il legame che, al giorno d’oggi, potrebbe nuovamente collegare questi due concetti, superandone la tradizionale opposizione. La metafora organica ha un ruolo fondamentale, per esempio, all’interno della teoria politica. Le istituzioni sono spesso considerate come forme di organismo, ed in generale le comunità̀ organizzate in base alla suddivisione del lavoro potrebbero essere considerate a tutti gli effetti dei corpi che replicano la vita dei corpi biologici. Il corpo costituisce quindi il terreno di transito dalla persona alla cosa e rappresenta, secondo Esposito, l’elemento in grado di far superare questa grande divisione.
Nel corso degli anni, il fare arte di Kika ha assunto - accanto all’impegno sociale e al messaggio politico - anche caratteristiche proprie delle culture arcaiche, che prevedono appunto l’appropriazione e manipolazione degli oggetti con finalità̀ magico-rituali. Il corpo dell’artista (le sue abilità tecniche e le conseguenti capacità manuali) è dunque lo strumento attraverso il quale l’oggetto diventa cosa. Giulia Niccolai ricorda, a questo proposito, come «Kika Bohr dipinge e scolpisce per diletto, perché́ le piace farlo, e per questa stessa ragione, preferisce definire col termine terra-terra di “cose” e non di “opere” i suoi lavori. Ho voluto fare questa precisazione per evidenziare l’aspetto raro e gioioso della sua arte: ritratti a olio, sculture in terracotta o in foglio di rame delle figlie, il marito, i genitori, i fratelli, gli amici o gli animali di casa, tutti dunque di esseri che le sono vicini, che può̀ osservare da tempo e con i quali ha un profondo legame.»
Le “cose” di Kika sono distribuite in 13 stanze della Pinacoteca “Antonio Sapone”, affacciate sul luminoso golfo di Gaeta, ognuna delle quali mostra un aspetto differente della sua trentennale produzione artistica. Dalle creazioni più̀ recenti - le Colonne d’Ercole - passando per la pittura ad olio e acrilico, per la scultura in terra cruda o in bronzo, il percorso espositivo comprende anche istallazioni e video sperimentali, dove l’immaterialità̀ del supporto intende suggerire un ragionamento “a ritroso” su che cosa significhi fare arte, anche e soprattutto al di fuori dai canoni estetici tradizionali.
Kika Bohr nasce a Ginevra nel 1956 da padre austriaco e madre svizzero-francese, entrambi industrial designer. La famiglia si trasferisce a Milano nel 1960. Dopo il liceo scientifico si laurea nel 1988 in Lingua e letteratura francese. Inizia a dipingere ritratti ad olio e a fare sculture in rame e in vari materiali, pur lavorando presso la biblioteca dell’Università e allevando amorevolmente tre figlie.
Nel 1998 espone 100 opere alla sua prima mostra personale Panni sporchi, incoraggiata da Giulia Niccolai ed organizzata da Spartaco Veglia presso la Società Umanitaria di Milano. Nel 2000 organizza la mostra personale Feticci con il poeta Stefano Raimondi e i musicisti Angelo Colletta e Paola Terenzio presso l’abitazione di Marie Ange Jourdan-Gueyer a Milano. Finalmente, nel 2001, si iscrive al corso di Scultura presso l’Accademia di Brera e si diploma con lode con una tesi su Tam-Tam, rivista di Poesia Visiva degli anni ‘70. Nel 2002 con Danilo Borrelli e Kevin O’ Neil organizza la performance La Pizia ti legge il futuro presso la Casa degli Artisti/Garibaldi 89A di Milano. Tra il 2006 e il 2010 conduce laboratori popolari di ceramica, cartapesta e terra cruda, partecipando da allora a numerosissime mostre collettive in Italia e all’estero. Vince alcuni premi e varie segnalazioni (vedi sito https://kikabohr.jimdofree.com/ per ulteriori informazioni). Disegna 33 Post-it per Frisbee di Giulia Niccolai (ed. Pulcino Elefante). Dal 2012 insegna francese in una scuola superiore come docente di ruolo. Organizza progetti collettivi e partecipa a progetti con altri artisti sia di scultura che di pittura, grafica e video. Nel 2018, con Mercedes Cuman e Rossella Roli, organizza la mostra collettiva Il Giardino Segreto presso la galleria Manifiesto Blanco di Milano. Dal gennaio 2020 scrive periodicamente articoli su temi artistici sul blog La Poesia e lo Spirito. Dal 2013 partecipa regolarmente al premio d’arte Porticato Gaetano di Gaeta, vincendolo nel 2022 con l’opera Damietta 1219, sul tema del senso della meraviglia in Francesco d’Assisi. Sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private: in particolare Sinfonietta, dedicata alla gente di mare e A Piedi in Città sono opere appartenenti alla collezione della Pinacoteca Antonio Sapone di Gaeta.
Mostra antologica a cura di Marcello Abbiati
IN MOSTRA dal 8 ottobre al 26 novembre 2023
da martedì a domenica h. 16.30 – 20.30
VERNISSAGE sabato 7 ottobre h. 17
La civiltà̀ occidentale si basa su una netta divisione, ereditata dal diritto romano, tra il concetto di “persona” (chi compie le azioni, chi possiede le cose) e quello di “cosa” (oggetto passivo, posseduto dalle persone). Per alcuni artisti e poeti invece, come per buona parte dei popoli “primitivi”, il rapporto tra queste due entità̀ risulta molto più̀ fluido e ricco di nessi significativi. Nel suo saggio Le persone e le cose, Roberto Esposito individua nel corpo umano il legame che, al giorno d’oggi, potrebbe nuovamente collegare questi due concetti, superandone la tradizionale opposizione. La metafora organica ha un ruolo fondamentale, per esempio, all’interno della teoria politica. Le istituzioni sono spesso considerate come forme di organismo, ed in generale le comunità̀ organizzate in base alla suddivisione del lavoro potrebbero essere considerate a tutti gli effetti dei corpi che replicano la vita dei corpi biologici. Il corpo costituisce quindi il terreno di transito dalla persona alla cosa e rappresenta, secondo Esposito, l’elemento in grado di far superare questa grande divisione.
Nel corso degli anni, il fare arte di Kika ha assunto - accanto all’impegno sociale e al messaggio politico - anche caratteristiche proprie delle culture arcaiche, che prevedono appunto l’appropriazione e manipolazione degli oggetti con finalità̀ magico-rituali. Il corpo dell’artista (le sue abilità tecniche e le conseguenti capacità manuali) è dunque lo strumento attraverso il quale l’oggetto diventa cosa. Giulia Niccolai ricorda, a questo proposito, come «Kika Bohr dipinge e scolpisce per diletto, perché́ le piace farlo, e per questa stessa ragione, preferisce definire col termine terra-terra di “cose” e non di “opere” i suoi lavori. Ho voluto fare questa precisazione per evidenziare l’aspetto raro e gioioso della sua arte: ritratti a olio, sculture in terracotta o in foglio di rame delle figlie, il marito, i genitori, i fratelli, gli amici o gli animali di casa, tutti dunque di esseri che le sono vicini, che può̀ osservare da tempo e con i quali ha un profondo legame.»
Le “cose” di Kika sono distribuite in 13 stanze della Pinacoteca “Antonio Sapone”, affacciate sul luminoso golfo di Gaeta, ognuna delle quali mostra un aspetto differente della sua trentennale produzione artistica. Dalle creazioni più̀ recenti - le Colonne d’Ercole - passando per la pittura ad olio e acrilico, per la scultura in terra cruda o in bronzo, il percorso espositivo comprende anche istallazioni e video sperimentali, dove l’immaterialità̀ del supporto intende suggerire un ragionamento “a ritroso” su che cosa significhi fare arte, anche e soprattutto al di fuori dai canoni estetici tradizionali.
Kika Bohr nasce a Ginevra nel 1956 da padre austriaco e madre svizzero-francese, entrambi industrial designer. La famiglia si trasferisce a Milano nel 1960. Dopo il liceo scientifico si laurea nel 1988 in Lingua e letteratura francese. Inizia a dipingere ritratti ad olio e a fare sculture in rame e in vari materiali, pur lavorando presso la biblioteca dell’Università e allevando amorevolmente tre figlie.
Nel 1998 espone 100 opere alla sua prima mostra personale Panni sporchi, incoraggiata da Giulia Niccolai ed organizzata da Spartaco Veglia presso la Società Umanitaria di Milano. Nel 2000 organizza la mostra personale Feticci con il poeta Stefano Raimondi e i musicisti Angelo Colletta e Paola Terenzio presso l’abitazione di Marie Ange Jourdan-Gueyer a Milano. Finalmente, nel 2001, si iscrive al corso di Scultura presso l’Accademia di Brera e si diploma con lode con una tesi su Tam-Tam, rivista di Poesia Visiva degli anni ‘70. Nel 2002 con Danilo Borrelli e Kevin O’ Neil organizza la performance La Pizia ti legge il futuro presso la Casa degli Artisti/Garibaldi 89A di Milano. Tra il 2006 e il 2010 conduce laboratori popolari di ceramica, cartapesta e terra cruda, partecipando da allora a numerosissime mostre collettive in Italia e all’estero. Vince alcuni premi e varie segnalazioni (vedi sito https://kikabohr.jimdofree.com/ per ulteriori informazioni). Disegna 33 Post-it per Frisbee di Giulia Niccolai (ed. Pulcino Elefante). Dal 2012 insegna francese in una scuola superiore come docente di ruolo. Organizza progetti collettivi e partecipa a progetti con altri artisti sia di scultura che di pittura, grafica e video. Nel 2018, con Mercedes Cuman e Rossella Roli, organizza la mostra collettiva Il Giardino Segreto presso la galleria Manifiesto Blanco di Milano. Dal gennaio 2020 scrive periodicamente articoli su temi artistici sul blog La Poesia e lo Spirito. Dal 2013 partecipa regolarmente al premio d’arte Porticato Gaetano di Gaeta, vincendolo nel 2022 con l’opera Damietta 1219, sul tema del senso della meraviglia in Francesco d’Assisi. Sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private: in particolare Sinfonietta, dedicata alla gente di mare e A Piedi in Città sono opere appartenenti alla collezione della Pinacoteca Antonio Sapone di Gaeta.
07
ottobre 2023
Kika Bohr – Persone & Cose
Dal 07 ottobre al 26 novembre 2023
arte contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE ANTONIO SAPONE DI GAETA
Gaeta, Via De Lieto, 2, (Latina)
Gaeta, Via De Lieto, 2, (Latina)
Biglietti
intero 5 €, ridotti 3 €, convenzione con Arsupp Cartd.
Orario di apertura
da martedì a domenica h. 16.30 – 20.30
Vernissage
7 Ottobre 2023, h. 17:00
Ufficio stampa
Manifiesto Blanco
Autore
Curatore
Autore testo critico