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Kim Dorland / MP & MP Rosado – Woodworms
Le opere di Kim Dorland e MP & MP Rosado sono involucri vuoti di materia che portano i segni di un’erosione; di un processo di trasformazione di un animo libero, di un accento poetico che parte dalla consapevolezza di un gesto preordinato ancestrale, diventa distruzione di dogmi formali e si emancipa lasciando le testimonianze di un processo creativo.
Comunicato stampa
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“Als Gregor Samsa, eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheuren Ungeziefer verwandelt. Er lag auf seinem panzerartig harten Rücken und sah, wenn er den Kopf ein wenig hob, seinen gewölbten, braunen, von bogenförmigen Versteifungen geteilten Bauch, auf dessen Höhe sich die Bettdecke, zum gänzlichen Niedergleiten bereit, kaum noch erhalten konnte. Seine vielen, im Vergleich zu seinem sonstigen Umfang kläglich dünnen Beine flimmerten ihm hilflos vor den Augen”.
(Gregor Samsa, destandosi un mattino da sogni inquieti si trovò trasformato nel suo letto in un enorme insetto ripugnante. Se ne stava sulla schiena, dura come una corazza, sollevando un po’ la testa scorse il suo ventre arcuato, scuro e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta del letto ormai prossima a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le numerose zampe, penosamente fitte e sottili se comparate alla sua normale corporatura, annaspavano senza tregua proprio sotto il suo sguardo).
Franz Kafka, impiegato ceco, inizia a scrivere la metamorfosi nel 1907 e la pubblica 8 anni dopo. Un celebre romanzo autobiografico, che descrive in chiave psicanalitica il senso di estraneità che egli avvertiva da parte dei genitori. Protagonista del racconto è Gregorio Samsa, commesso viaggiatore, che si risveglia una mattina con le sembianze di uno scarafaggio; una metamorfosi, improvvisa metafora di una condizione di disagio e di pesante angoscia che attanaglia l'uomo del ventesimo secolo. Segue la rassegnazione immediata, del protagonista alla nuova condizione d’insetto, una normalizzazione della mostruosità. La sua nuova condizione non fa altro che aumentare la sua condizione di pregresso isolamento che lo condurrà ad una morte solitaria, un trapasso che ristabilisce un equilibrio nella famiglia d’origine, un’assenza, una liberalizzazione causata dalla tragedia.
Persino Friedrich Nietzsche nel suo celebre scritto “Così parlò Zarathustra” sviluppa l’idea di tre metamorfosi, che rappresentano il cammino che compie il filosofo per comprendere il mondo. “Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone e infine il leone fanciullo”.
Il cammello, animale da soma, è il simbolo dell’uomo occidentale, cristiano, costretto a condurre una vita di sacrifici indipendentemente dalla sua volontà. Il leone, invece, rappresenta la metamorfosi dell’individuo, il suo processo di liberalizzazione da una morale imposta, che passa attraverso la distruzione e l’annullamento di tutto ciò che era. Poi infine c’è il fanciullo, la rinascita, l’essere nuovo, quello che per Nietzsche è l’oltreuomo o superuomo capace di creare valori sempre nuovi, vitali, non sedimentati e non esposti a condizionamenti esterni.
Così come avviene nell’evoluzione vitale dei tarli, che da larve nascono e si nutrono delle fibre contenute nel legno, distruggono ciò che gli circonda, creano il vuoto, un cunicolo dove, raggiunta la maturità sessuale, escono sotto forma di farfalla. Il processo vitale, la metamorfosi, passa dalla consapevolezza di uno stato precostituito, la sua distruzione e la successiva libertà da questo.
Le opere di Kim Dorland e MP & MP Rosado sono involucri vuoti di materia che portano i segni di un’erosione; di un processo di trasformazione di un animo libero, di un accento poetico che parte dalla consapevolezza di un gesto preordinato ancestrale, diventa distruzione di dogmi formali e si emancipa lasciando le testimonianze di un processo creativo. Un nuovo stato, la nascente consapevolezza dell’uomo della propria libertà e integrità morale.
(Gregor Samsa, destandosi un mattino da sogni inquieti si trovò trasformato nel suo letto in un enorme insetto ripugnante. Se ne stava sulla schiena, dura come una corazza, sollevando un po’ la testa scorse il suo ventre arcuato, scuro e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta del letto ormai prossima a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le numerose zampe, penosamente fitte e sottili se comparate alla sua normale corporatura, annaspavano senza tregua proprio sotto il suo sguardo).
Franz Kafka, impiegato ceco, inizia a scrivere la metamorfosi nel 1907 e la pubblica 8 anni dopo. Un celebre romanzo autobiografico, che descrive in chiave psicanalitica il senso di estraneità che egli avvertiva da parte dei genitori. Protagonista del racconto è Gregorio Samsa, commesso viaggiatore, che si risveglia una mattina con le sembianze di uno scarafaggio; una metamorfosi, improvvisa metafora di una condizione di disagio e di pesante angoscia che attanaglia l'uomo del ventesimo secolo. Segue la rassegnazione immediata, del protagonista alla nuova condizione d’insetto, una normalizzazione della mostruosità. La sua nuova condizione non fa altro che aumentare la sua condizione di pregresso isolamento che lo condurrà ad una morte solitaria, un trapasso che ristabilisce un equilibrio nella famiglia d’origine, un’assenza, una liberalizzazione causata dalla tragedia.
Persino Friedrich Nietzsche nel suo celebre scritto “Così parlò Zarathustra” sviluppa l’idea di tre metamorfosi, che rappresentano il cammino che compie il filosofo per comprendere il mondo. “Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone e infine il leone fanciullo”.
Il cammello, animale da soma, è il simbolo dell’uomo occidentale, cristiano, costretto a condurre una vita di sacrifici indipendentemente dalla sua volontà. Il leone, invece, rappresenta la metamorfosi dell’individuo, il suo processo di liberalizzazione da una morale imposta, che passa attraverso la distruzione e l’annullamento di tutto ciò che era. Poi infine c’è il fanciullo, la rinascita, l’essere nuovo, quello che per Nietzsche è l’oltreuomo o superuomo capace di creare valori sempre nuovi, vitali, non sedimentati e non esposti a condizionamenti esterni.
Così come avviene nell’evoluzione vitale dei tarli, che da larve nascono e si nutrono delle fibre contenute nel legno, distruggono ciò che gli circonda, creano il vuoto, un cunicolo dove, raggiunta la maturità sessuale, escono sotto forma di farfalla. Il processo vitale, la metamorfosi, passa dalla consapevolezza di uno stato precostituito, la sua distruzione e la successiva libertà da questo.
Le opere di Kim Dorland e MP & MP Rosado sono involucri vuoti di materia che portano i segni di un’erosione; di un processo di trasformazione di un animo libero, di un accento poetico che parte dalla consapevolezza di un gesto preordinato ancestrale, diventa distruzione di dogmi formali e si emancipa lasciando le testimonianze di un processo creativo. Un nuovo stato, la nascente consapevolezza dell’uomo della propria libertà e integrità morale.
29
aprile 2010
Kim Dorland / MP & MP Rosado – Woodworms
Dal 29 aprile al 31 luglio 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO CABINET
Milano, Via Rinaldo Rigola, 1, (Milano)
Milano, Via Rinaldo Rigola, 1, (Milano)
Orario di apertura
da giovedì a venerdì 16-19 e su appuntamento
Vernissage
29 Aprile 2010, ore 18.30
Autore
Curatore