MEMORIE DELL’EDEN
di Kim Kototamalune
Museo di Storia Naturale di Venezia
9 - 16 settembre 2018


In occasione  della seconda edizione di Venice Glass Week, Kim Kototamalune, artista che vive e lavora in Francia, grazie al sostegno di Fondazione Musei Civici, Ten Arts e ICI Venice - Istituto Culturale Internazionale, presenterà al Museo di Storia Naturale di Venezia dal 9 al 16 settembre 2018 una delle sue opere dal titolo: Memorie dell’Eden.
 
L’artista scolpisce e fila con il vetro a partire dal vuoto,  senza matrice, sino all’apparizione della forma immaginata la quale richiede una lettura e una riflessione profonda per dare corpo all’opera finale. Il vetro solidificato dimentica la sua natura molecolare liquida rivelandosi così il medium appropriato per esprimere la dimensione fragile, ma allo stesso tempo forte della vita.

Nota dell’artista:

Come arrivato da tempi lontani, “Memorie dell’Eden” e il suo giardino di Micro-organismi,  si integra alla scenografia evocatrice delle profondità del mare, invitando ad un’immersione nei nostri spazi interiori... questa installazione artistica ricorda l’importanza di mettere in relazione il microcosmo ed il macrocosmo. Così, l’infinitamente grande trova un eco poetico nell’infinitamente piccolo. Questa Memoria delle origini diventa allora uno spazio fecondo, una matrice intra uterina nella quale le possibilità di vita sono molto attive e attendono lo sguardo dello spettatore, per concretizzarsi e propagarsi in tutti quelli che lo osservano. Tutte queste forme di Microrganismi, rappresentano una condensazione d’incarnazioni del soffio della Natura e sono custodite, con benevolenza, da questo Guardiano onnipresente, ricordandoci il Tesoro dissimulato in ciascuno di noi.  
A ciascuno di trovare la sua scintilla di vita.

A PROPOSITO DI KIM KOTOTAMALUNE

Nata nel 1976 a Ho-Chi-Minh-Ville (Vietnam), vive e lavora in Francia dove ha appreso diversi mestieri tradizionali (modellistica, tessitura etc.), prima di dedicarsi alla lavorazione del vetro.
Un materiale che lei fila senza predisporsi di una figura, fino all’apparizione di una forma.

‘‘La materia che confina con l’immateriale in modo instabile, porta così l’invisibile nel visibile’’

www.kototamalune.com