Transmec group in occasione del meeting in programma il 18 dicembre 2004 propone nella sede di Campogalliano un allestimento di video dell’artista Kimsooja. Coreana di origine, Kimsooja vive e lavora a New York da molti anni, i suoi lavori sono stati esposti nei principali musei internazionali ed è una delle protagoniste indiscusse dell’arte di questo secolo.

Le opere di Kimsooja costituiscono una voce poetica e contemplativa in grado di misurarsi con gli aspetti più conflittuali della cultura contemporanea: tempo, luogo e condizione umana nel mondo globalizzato sono sintetizzati in uno dei temi fondamentali del suo lavoro, quello del viaggio, inteso al tempo stesso come processo migratorio e come veicolatore di esperienze. Il tempo diventa quindi il discrimine tra immobilità e transitorietà che si compie in un viaggio costante e necessario, nel tentativo di interfacciare la cultura occidentale con quella asiatica.

Nel video Cities on the Move – 2727 km Bottari Truck (Città in movimento – un camion carico di Bottari percorre 2727 km) Kimsooja documenta il suo viaggio attraverso la Corea su un camion carico di Bottari, – oggetti tradizionali coreani, “fagotti” composti da copriletto tradizionali coreani e abiti smessi - contenitori in cui possono confluire tutti gli averi di un individuo. Gli involti, già carichi di significati, attraversando luoghi acquistano ulteriore volume simbolico con la memoria del viaggio, riassumendo nel processo migratorio l’idea della transitorietà come strumento per raccontare storie e tradizioni. Concluso il loro viaggio, i camion poi esposti nei musei e nelle principali rassegne di arte contemporanea (come la Biennale di Venezia del 1999) esplicitano l’idea della perdita di un legame territoriale. Spettatore immobile, “donna ago”, Kimsooja incarna la complessità delle relazioni nel mondo contemporaneo: la presenza dell’artista, ripresa sempre di spalle sia nel video A Needle Woman – Kitakyushu (1999) sia in A Laundry Woman-Yamuna River, India (2000), distesa su una roccia o in contemplazione di un fiume, suggerisce una presenza senza interpretare un’individualità, nel tentativo di conciliare l’immobilità perfetta della sua figura con gli elementi sempre in movimento delle strade, dell’acqua di un fiume o delle nuvole nel cielo.

L’allestimento di video che Transmec propone all’interno dei propri spazi, normalmente destinati al transito e allo stoccaggio di merci e mezzi di trasporto, è quello di un non - luogo per eccellenza, in cui l’opera dell’artista coreana può tessere una nuova trama, una nuova relazione da raccogliere e trasportare, una nuova occasione per divenire elemento connettivo di aspetti locali e aspetti globali, riassunta nell’utilizzo del camion come “scultura sociale”.

Questo evento si inserisce all’interno di un progetto di comunicazione che Transmec Group, azienda internazionale specializzata in trasporti e spedizioni via terra, mare, aria e servizi logistici, sostiene da tempo: lo scorso anno una performance di Marcello Maloberti e la pubblicazione ad essa collegata, hanno segnato l’apertura della nuova sede di Milano a Trucazzano. Si consolida con questo appuntamento l’impegno di Transmec nel sostenere e valorizzare l’arte contemporanea, dimostrando la vocazione dell’azienda a dialogare con gli elementi più innovativi della cultura internazionale, così come la volontà a perseguire l’obiettivo di una continua trasformazione ed attenzione agli aspetti più dinamici della società.

L’evento nasce da un’idea di Mariangela Montecchi, responsabile relazioni esterne del gruppo Transmec e dalla collaborazione della Galleria Raffaella Cortese di Milano.