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Kitsch Hamlet
Un Amleto rinchiuso in una stanza. I suoi tre fratelli, “eroi” mediocri, ordinari e squallidi, serviti e riveriti da una madre morbosamente dedita alla famiglia. Ofelia, cui viene concesso il diritto di esistere nella sola follia.
Comunicato stampa
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ideazione, testo e regia Saverio La Ruina
con Dario De Luca, Saverio La Ruina, Oriana Lapelosa,
Rosario Mastrota, Fabio Pellicori, Giovanni Spina
luci e fonica Danila Blasi
organizzazione Settimio Pisano
Un Amleto rinchiuso in una stanza. I suoi tre fratelli, “eroi” mediocri, ordinari e squallidi, serviti e riveriti da una madre morbosamente dedita alla famiglia. Ofelia, cui viene concesso il diritto di esistere nella sola follia. Un contesto di case popolari degradato e pervaso di sottocultura di massa, dove le madonnine sui pianerottoli hanno un lumino acceso tutto il giorno e a ogni angolo sorride la barba di Padre Pio. La provincia calabrese è la provincia italiana ormai massificata, modellata su valori, atteggiamenti, luoghi comuni, piccoli miti usa e getta, scodellati dai più scadenti e popolari programmi televisivi. I tre fratelli protagonisti esprimono tra loro una lingua “muta”, che esprime solo quello che il gruppo già sa, e su cui mai s’interroga. Questi ragazzi della provincia calabrese, come milioni d’altri, sono “a disposizione”. La loro insicurezza può farne carne da cannone, assassini, fanatici, o semplicemente osservanti che non credono ad altra storia che non sia il luogo comune. Un contesto troppo banale per ospitare la tragedia vera. Uomini troppo “piccoli” per essere eroi. Manca il “materiale” umano. Oggi, qui, non c’è spazio per Amleto, per Shakespeare. Chi potrebbe capire le sue parole?
con Dario De Luca, Saverio La Ruina, Oriana Lapelosa,
Rosario Mastrota, Fabio Pellicori, Giovanni Spina
luci e fonica Danila Blasi
organizzazione Settimio Pisano
Un Amleto rinchiuso in una stanza. I suoi tre fratelli, “eroi” mediocri, ordinari e squallidi, serviti e riveriti da una madre morbosamente dedita alla famiglia. Ofelia, cui viene concesso il diritto di esistere nella sola follia. Un contesto di case popolari degradato e pervaso di sottocultura di massa, dove le madonnine sui pianerottoli hanno un lumino acceso tutto il giorno e a ogni angolo sorride la barba di Padre Pio. La provincia calabrese è la provincia italiana ormai massificata, modellata su valori, atteggiamenti, luoghi comuni, piccoli miti usa e getta, scodellati dai più scadenti e popolari programmi televisivi. I tre fratelli protagonisti esprimono tra loro una lingua “muta”, che esprime solo quello che il gruppo già sa, e su cui mai s’interroga. Questi ragazzi della provincia calabrese, come milioni d’altri, sono “a disposizione”. La loro insicurezza può farne carne da cannone, assassini, fanatici, o semplicemente osservanti che non credono ad altra storia che non sia il luogo comune. Un contesto troppo banale per ospitare la tragedia vera. Uomini troppo “piccoli” per essere eroi. Manca il “materiale” umano. Oggi, qui, non c’è spazio per Amleto, per Shakespeare. Chi potrebbe capire le sue parole?
27
aprile 2004
Kitsch Hamlet
Dal 27 aprile al 02 maggio 2004
performance - happening
Location
TEATRO VASCELLO
Roma, Via Giacinto Carini, 78, (Roma)
Roma, Via Giacinto Carini, 78, (Roma)
Orario di apertura
dal 27 aprile al 1 maggio ore 21.00
domenica 2 maggio ore 17.00