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Kjersti Sundland – Habitat
Attraverso un uso sofisticato delle tecnologie digitali, rielaborando a computer immagini e suoni (voci, musica elettronica, frammenti sonori), l’artista crea una realtà sospesa: uomini e animali abitano uno spazio incongruo, realtà e sogno, identità e comportamenti si confondono. Proiettate in scala 1:1, le immagini conducono lo spettatore all’interno di un mondo incerto.
Comunicato stampa
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Habitat (2004), videoinstallazione e disegni: Kjersti Sundland, norvegese, presenta il suo lavoro per la prima volta in Italia.
Habitat è un luogo ambiguo condiviso da uomini e animali. Una stanza chiusa, un uomo dorme, un cane anche. La videocamera passa dal cane all'uomo e viceversa, continuamente e a velocità diverse, mentre un televisore acceso manda immagini distorte. La sequenza è costruita attraverso quattro differenti video "incollati" l'uno all'altro, con l'effetto di un'unica immagine panoramica. Poi la scena cambia, immagini dello Zoo e della metropolitana di Berlino sono mixate assieme.
Attraverso un uso sofisticato delle tecnologie digitali, rielaborando a computer immagini e suoni (voci, musica elettronica, frammenti sonori), l'artista crea una realtà sospesa: uomini e animali abitano uno spazio incongruo, realtà e sogno, identità e comportamenti si confondono. Proiettate in scala 1:1, le immagini conducono lo spettatore all'interno di un mondo incerto.
Kjersti Sundland si serve di tutte le possibilità di manipolazione delle immagini, studiando il potere degli effetti speciali, per creare situazioni di disagio e inadeguatezza. Nelle sue precedenti videoinstallazioni figure umane si muovevano entro paesaggi artificiali, creati a computer, che le ingabbiavano e trasformavano in grotteschi manichini, ibridi a metà tra realtà umana e animale. Freak, mostri, persone costrette in comportamenti stereotipati, in mondi falsi, virtuali, preda di pulsioni scorrette, a volte ammiccanti e seducenti.
Nelle videoinstallazioni di Kjersti Sundland è ambigua la linea tra immagini manipolate e realtà. Il linguaggio dei media e della tecnologia è, per l'appunto, restituito come luogo dell'anomalia, come realtà che costringe a metamorfosi qualsiasi cosa con cui viene a contatto.
Kjersti Sundland è nata nel 1972 a Bergen (Norvegia). Vive e lavora a Oslo e Berlino.
Ha studiato al Royal College di Londra, alla Coventry University e alla National academy of arts di Oslo.
Nel 2001 ha vinto il Digital media award dell'Atelier Nord media Lab.
Con il contributo di O.C.A. Office for contemporary art Norway
Habitat è un luogo ambiguo condiviso da uomini e animali. Una stanza chiusa, un uomo dorme, un cane anche. La videocamera passa dal cane all'uomo e viceversa, continuamente e a velocità diverse, mentre un televisore acceso manda immagini distorte. La sequenza è costruita attraverso quattro differenti video "incollati" l'uno all'altro, con l'effetto di un'unica immagine panoramica. Poi la scena cambia, immagini dello Zoo e della metropolitana di Berlino sono mixate assieme.
Attraverso un uso sofisticato delle tecnologie digitali, rielaborando a computer immagini e suoni (voci, musica elettronica, frammenti sonori), l'artista crea una realtà sospesa: uomini e animali abitano uno spazio incongruo, realtà e sogno, identità e comportamenti si confondono. Proiettate in scala 1:1, le immagini conducono lo spettatore all'interno di un mondo incerto.
Kjersti Sundland si serve di tutte le possibilità di manipolazione delle immagini, studiando il potere degli effetti speciali, per creare situazioni di disagio e inadeguatezza. Nelle sue precedenti videoinstallazioni figure umane si muovevano entro paesaggi artificiali, creati a computer, che le ingabbiavano e trasformavano in grotteschi manichini, ibridi a metà tra realtà umana e animale. Freak, mostri, persone costrette in comportamenti stereotipati, in mondi falsi, virtuali, preda di pulsioni scorrette, a volte ammiccanti e seducenti.
Nelle videoinstallazioni di Kjersti Sundland è ambigua la linea tra immagini manipolate e realtà. Il linguaggio dei media e della tecnologia è, per l'appunto, restituito come luogo dell'anomalia, come realtà che costringe a metamorfosi qualsiasi cosa con cui viene a contatto.
Kjersti Sundland è nata nel 1972 a Bergen (Norvegia). Vive e lavora a Oslo e Berlino.
Ha studiato al Royal College di Londra, alla Coventry University e alla National academy of arts di Oslo.
Nel 2001 ha vinto il Digital media award dell'Atelier Nord media Lab.
Con il contributo di O.C.A. Office for contemporary art Norway
14
ottobre 2004
Kjersti Sundland – Habitat
Dal 14 ottobre al 27 novembre 2004
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Vernissage
14 Ottobre 2004, ore 18.30
Autore
Curatore