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Koinè 2013
70 artisti per un linguaggio comune dell’arte: Koinè. Sabato, doppia inaugurazione, prima all’Atelier Chagall e poi alla Galleria Zamenhof
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 16 febbraio 2013, a Milano, con una doppia inaugurazione all’Atelier Chagall (Alzaia Naviglio Grande, 4, ore 16,30) e alla Galleria Zamenhof (via Zamenhof, 11, ore 18,30) la mostra “KOINÈ 2013: 70 artisti per un linguaggio comune dell’arte contemporanea”, a cura di Valentina Carrera e Virgilio Patarini.
La mostra proseguirà a Milano fino al 28 febbraio, per poi trasferirsi a Ferrara, nel prestigioso Palazzo della Racchetta. Ingresso libero.
In mostra contemporaneamente all’Atelier Chagall (aperto dal mercoledì al sabato ,ore 15-19; domenica ore 11-19, ingresso libero)le opere di:
Salvatore Alessi, Alessandro Baito, Valentina Carrera, Marina Berra, Ivano Boselli, Anna Cesi, Michelle Hold, Claudia Margadonna, Eleonora Mazza, Virgilio Patarini, Catherine Schmid, Luciano Valensin, Jarmila Vesovic, Gianfranco Zazzeroni.
Un appuntamento fisso
Com’è ormai d’abitudine, fin dal primo anno di programmazione, la Galleria Zamenhof ha un appuntamento fisso con quella che potremmo definire “la mostra delle mostre”. Tutti gli anni infatti, a fine stagione o al principio della stagione successiva, c’è questa specie di rito che consiste nell’allestire una sorta di riassunto delle puntate precedenti: una mostra che riassuma e sintetizzi, in qualche modo, la programmazione della stagione appena conclusa e che presenti opere di tutti gli artisti proposti. Al tempo stesso è un’occasione per fare il punto di un anno di lavoro e per meglio comprendere, forse, il senso di quello che si è fatto.
Per i visitatori è un’occasione per vedere opere e artisti che magari erano sfuggiti.
Per noi, fin dal principio è stato chiaro che significava anche mettere a fuoco la nostra idea di arte contemporanea: quello che ci sembrava rilevante, e accostando un autore all’altro, spesso apparentemente diversissimi, provare a capire se qualcosa ci fosse in comune e cosa e se questo “qualcosa”, questo terreno comune fosse la possibile base, il possibile punto di partenza per definire i termini e la sintassi di una lingua comune dell’arte contemporanea. In greco antico infatti col termine “koinè” si indicava la lingua comune dei greci, al di là delle differenze dei dialetti e delle lingue locali (l’attico, il dorico, ecc.).
Ora più che mai è evidente la necessità di definire se ci sia un minimo comun denominatore nell’infinità di variabili dell’arte contemporanea, al di là delle mode o dei fenomeni di superficie, al di là di inutili distinzioni tra generi, figurazione e astrazione, tra moderno e contemporaneo.
Quest’anno ci sono due importanti novità: la mostra si divide tra Galleria Zamenhof e Atelier Chagall e anziché seguire “anticipa” la programmazione dell’anno.
La mostra proseguirà a Milano fino al 28 febbraio, per poi trasferirsi a Ferrara, nel prestigioso Palazzo della Racchetta. Ingresso libero.
In mostra contemporaneamente all’Atelier Chagall (aperto dal mercoledì al sabato ,ore 15-19; domenica ore 11-19, ingresso libero)le opere di:
Salvatore Alessi, Alessandro Baito, Valentina Carrera, Marina Berra, Ivano Boselli, Anna Cesi, Michelle Hold, Claudia Margadonna, Eleonora Mazza, Virgilio Patarini, Catherine Schmid, Luciano Valensin, Jarmila Vesovic, Gianfranco Zazzeroni.
Un appuntamento fisso
Com’è ormai d’abitudine, fin dal primo anno di programmazione, la Galleria Zamenhof ha un appuntamento fisso con quella che potremmo definire “la mostra delle mostre”. Tutti gli anni infatti, a fine stagione o al principio della stagione successiva, c’è questa specie di rito che consiste nell’allestire una sorta di riassunto delle puntate precedenti: una mostra che riassuma e sintetizzi, in qualche modo, la programmazione della stagione appena conclusa e che presenti opere di tutti gli artisti proposti. Al tempo stesso è un’occasione per fare il punto di un anno di lavoro e per meglio comprendere, forse, il senso di quello che si è fatto.
Per i visitatori è un’occasione per vedere opere e artisti che magari erano sfuggiti.
Per noi, fin dal principio è stato chiaro che significava anche mettere a fuoco la nostra idea di arte contemporanea: quello che ci sembrava rilevante, e accostando un autore all’altro, spesso apparentemente diversissimi, provare a capire se qualcosa ci fosse in comune e cosa e se questo “qualcosa”, questo terreno comune fosse la possibile base, il possibile punto di partenza per definire i termini e la sintassi di una lingua comune dell’arte contemporanea. In greco antico infatti col termine “koinè” si indicava la lingua comune dei greci, al di là delle differenze dei dialetti e delle lingue locali (l’attico, il dorico, ecc.).
Ora più che mai è evidente la necessità di definire se ci sia un minimo comun denominatore nell’infinità di variabili dell’arte contemporanea, al di là delle mode o dei fenomeni di superficie, al di là di inutili distinzioni tra generi, figurazione e astrazione, tra moderno e contemporaneo.
Quest’anno ci sono due importanti novità: la mostra si divide tra Galleria Zamenhof e Atelier Chagall e anziché seguire “anticipa” la programmazione dell’anno.
16
febbraio 2013
Koinè 2013
Dal 16 al 28 febbraio 2013
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 15-19
Vernissage
16 Febbraio 2013, ore 18.30
Autore
Curatore