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KOMOREBI 木漏れ日 Leggero canto di luce
Komorebi Leggero canto di luce, è la seconda tappa itinerante di una mostra d’arte contemporanea collettiva a cui partecipano cinque artiste giapponesi. Il filo conduttore è la Natura come fonte ispiratrice di una visione in cui tempo-spazio, luci e ombre divengono parte integrante del progetto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Komorebi 木漏れ日Leggero canto di luce, è la seconda tappa itinerante di una mostra d’arte
contemporanea collettiva a cui partecipano cinque artiste giapponesi da tempo residenti in Italia ed è il
progetto di Tesi Specialistica del Biennio di Comunicazione e Didattica dell'Arte di Laura Pintossi,
neo laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, di cui questa mostra è stato il
progetto di tesi.
Con l’inaugurazione, che avrà luogo presso Paraventi Giapponesi-Galleria Nobili (via Marsala 4) a
Milano, giovedì 25 maggio 2023 alle ore 18:30, si apre la mostra che proseguirà poi sino a venerdì 30
giugno 2023.
All’evento inaugurale parteciperanno i curatori, Matteo Galbiati, Raffaella Nobili, Laura Pintossi e le
artiste partecipanti.
«La mostra – spiega la curatrice Laura Pintossi – ha come obiettivo il coinvolgimento del visitatore
attraverso un’esperienza inusuale ed immersiva, che possa sollecitare l’immaginazione del pubblico
grazie a un allestimento eterogeneo e ad un percorso espositivo pensato come spazio liminale e
transculturale.».
Il filo conduttore, che lega l’intera esposizione, è la Natura come fonte ispiratrice di una visione in cui
tempo-spazio, luci e ombre divengono parti integranti del progetto artistico. Da questa constatazione
deriva il titolo evocativo della mostra e suo filo conduttore: Komorebi 木漏れ日, parola giapponese di
uso recente, utilizzata per descrivere la luce che filtra tra gli alberi di un bosco e lo stato d’animo che ne
consegue.
Questo concetto viene ulteriormente specificato dal critico d’arte Matteo Galbiati e dalla gallerista
Raffaella Nobili:
«Komorebi descrive un sentimento di struggimento e nostalgia attraverso un’esperienza immersiva in
un ambiente naturale, in cui la luce che filtra, provvisoriamente e imprevedibilmente, tra le foglie degli
alberi di un ambiente in penombra, fa affiorare un indecifrabile, ma sentito e percepito, stato interiore
che cerca di manifestarsi.
Pertiene a un tempo precario (o estemporaneo) e a un luogo (di passaggio o in cui sostiamo per poco),
intesi come direttrici in cui inscrivere i moti interiori... Komorebi richiama la liminalità come pausa tra
un prima e un dopo: è la sospensione in cui ci immerge, che ci riconcilia come enti in comunione totale
con la Natura che sentiamo di conoscere e a cui ci lega un sentimento di appartenenza».
Le opere delle artiste Asako Hishiki, Fukushi Ito, Kaori Miyayama, Ayako Nakamiya, Kanaco
Takahashi, alcune delle quali concepite per l’occasione, sono di diversa dimensione e trovano la giusta
misura nella collocazione congrua all’interno degli spazi, che assume implicitamente il valore estetico
giapponese del MA 間, secondo cui, il vuoto inteso come pausa o interruzione spazio-temporale tra elementi contigui, concorre col pieno alla modulazione degli ambienti per creare suggestioni
nell’osservatore.
Pur utilizzando media eterogenei, le artiste, trovano nel concetto di Komorebi una comune radice
generativa in cui la levità e la sospensione, espresse in forme d’arte elaborate e finemente sofisticate
costituiscono la cifra espressiva maggiormente caratterizzante dell’indagine artistica. Grazie all’uso
sapiente di tecniche tradizionali innestate a una spiccata sensibilità verso il linguaggio contemporaneo,
chi osserva è chiamato ad accogliere l’insorgenza di inaspettate corrispondenze interiori.
Ogni artista ha completato una formazione accademica in Giappone, per poi proseguire i propri studi in
Italia, generando, in questo modo un intreccio culturale da cui emergono predominanti punti di
comunione e molteplici differenze caratterizzanti. La delicatezza e la raffinatezza d’espressione, la
finezza nel tradurre la metafora, rendono la mostra improntata e orientata da una delicata, ma persistente
e tenace sensibilità femminile.
In occasione della prima tappa della mostra, che si è tenuta nel suggestivo spazio pubblico di Palazzo
Avogadro a Sarezzo (BS) dal 24 settembre al 13 novembre 2022, hanno concesso il loro Patrocinio il
Consolato Generale del Giappone di Milano, la Provincia di Brescia, il Comune di Sarezzo, la
Comunità Montana di Valle Trompia, l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia.
Opere e allestimenti sono documentati nell’omonima monografia edita da vanillaedizioni.
La mostra è aperta da martedì a sabato con i seguenti orari: 11.00-13.30 e 14.30-18.30.
L’ingresso è libero.
Per ulteriori Informazioni:
Paraventi Giapponesi - Galleria Nobili, Milano
info@paraventigiapponesi.it
www.paraventigiapponesi.it
contemporanea collettiva a cui partecipano cinque artiste giapponesi da tempo residenti in Italia ed è il
progetto di Tesi Specialistica del Biennio di Comunicazione e Didattica dell'Arte di Laura Pintossi,
neo laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, di cui questa mostra è stato il
progetto di tesi.
Con l’inaugurazione, che avrà luogo presso Paraventi Giapponesi-Galleria Nobili (via Marsala 4) a
Milano, giovedì 25 maggio 2023 alle ore 18:30, si apre la mostra che proseguirà poi sino a venerdì 30
giugno 2023.
All’evento inaugurale parteciperanno i curatori, Matteo Galbiati, Raffaella Nobili, Laura Pintossi e le
artiste partecipanti.
«La mostra – spiega la curatrice Laura Pintossi – ha come obiettivo il coinvolgimento del visitatore
attraverso un’esperienza inusuale ed immersiva, che possa sollecitare l’immaginazione del pubblico
grazie a un allestimento eterogeneo e ad un percorso espositivo pensato come spazio liminale e
transculturale.».
Il filo conduttore, che lega l’intera esposizione, è la Natura come fonte ispiratrice di una visione in cui
tempo-spazio, luci e ombre divengono parti integranti del progetto artistico. Da questa constatazione
deriva il titolo evocativo della mostra e suo filo conduttore: Komorebi 木漏れ日, parola giapponese di
uso recente, utilizzata per descrivere la luce che filtra tra gli alberi di un bosco e lo stato d’animo che ne
consegue.
Questo concetto viene ulteriormente specificato dal critico d’arte Matteo Galbiati e dalla gallerista
Raffaella Nobili:
«Komorebi descrive un sentimento di struggimento e nostalgia attraverso un’esperienza immersiva in
un ambiente naturale, in cui la luce che filtra, provvisoriamente e imprevedibilmente, tra le foglie degli
alberi di un ambiente in penombra, fa affiorare un indecifrabile, ma sentito e percepito, stato interiore
che cerca di manifestarsi.
Pertiene a un tempo precario (o estemporaneo) e a un luogo (di passaggio o in cui sostiamo per poco),
intesi come direttrici in cui inscrivere i moti interiori... Komorebi richiama la liminalità come pausa tra
un prima e un dopo: è la sospensione in cui ci immerge, che ci riconcilia come enti in comunione totale
con la Natura che sentiamo di conoscere e a cui ci lega un sentimento di appartenenza».
Le opere delle artiste Asako Hishiki, Fukushi Ito, Kaori Miyayama, Ayako Nakamiya, Kanaco
Takahashi, alcune delle quali concepite per l’occasione, sono di diversa dimensione e trovano la giusta
misura nella collocazione congrua all’interno degli spazi, che assume implicitamente il valore estetico
giapponese del MA 間, secondo cui, il vuoto inteso come pausa o interruzione spazio-temporale tra elementi contigui, concorre col pieno alla modulazione degli ambienti per creare suggestioni
nell’osservatore.
Pur utilizzando media eterogenei, le artiste, trovano nel concetto di Komorebi una comune radice
generativa in cui la levità e la sospensione, espresse in forme d’arte elaborate e finemente sofisticate
costituiscono la cifra espressiva maggiormente caratterizzante dell’indagine artistica. Grazie all’uso
sapiente di tecniche tradizionali innestate a una spiccata sensibilità verso il linguaggio contemporaneo,
chi osserva è chiamato ad accogliere l’insorgenza di inaspettate corrispondenze interiori.
Ogni artista ha completato una formazione accademica in Giappone, per poi proseguire i propri studi in
Italia, generando, in questo modo un intreccio culturale da cui emergono predominanti punti di
comunione e molteplici differenze caratterizzanti. La delicatezza e la raffinatezza d’espressione, la
finezza nel tradurre la metafora, rendono la mostra improntata e orientata da una delicata, ma persistente
e tenace sensibilità femminile.
In occasione della prima tappa della mostra, che si è tenuta nel suggestivo spazio pubblico di Palazzo
Avogadro a Sarezzo (BS) dal 24 settembre al 13 novembre 2022, hanno concesso il loro Patrocinio il
Consolato Generale del Giappone di Milano, la Provincia di Brescia, il Comune di Sarezzo, la
Comunità Montana di Valle Trompia, l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia.
Opere e allestimenti sono documentati nell’omonima monografia edita da vanillaedizioni.
La mostra è aperta da martedì a sabato con i seguenti orari: 11.00-13.30 e 14.30-18.30.
L’ingresso è libero.
Per ulteriori Informazioni:
Paraventi Giapponesi - Galleria Nobili, Milano
info@paraventigiapponesi.it
www.paraventigiapponesi.it
26
maggio 2023
KOMOREBI 木漏れ日 Leggero canto di luce
Dal 26 maggio al 30 giugno 2023
arte contemporanea
Location
PARAVENTI GIAPPONESI – GALLERIA NOBILI
Milano, Via Marsala, 4, (Milano)
Milano, Via Marsala, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore: 11.00-13.30 e 14.30-18.30.
Vernissage
25 Maggio 2023, 18:30, su invito
Editore
vanillaedizioni
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico