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Korakrit Arunanondchai – Painting with history or two thousand five hundred and fifty nine years to figure stuff out
Nel segno di Buddha, ma anche di Steve Jobs: nella pratica multidisciplinare dell’artista film, fotografie, installazioni e performance e quindi passato e presente, fantasia e realtà, scienza e spiritualità si mescolano con grande naturalezza. La ricezione della storia dell’arte occidentale, ma soprattutto la memoria, individuale e collettiva, nell’era della comunicazione digitale sono i temi con cui si confronta l’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Museion presenta Korakrit Arunanondchai
„Painting with history or two thousand five hundred and fifty nine years to figure stuff out“
Inaugurazione 01/06/2016, ore 19
Durata mostra: 02/06-11/09/2016
A cura di Letizia Ragaglia
Museion presenta la prima personale dell’artista Korakrit Arunanondchai (Bangkok, 1986) in Italia. Nel segno
di Buddha, ma anche di Steve Jobs: nella pratica multidisciplinare dell’artista film, fotografie, installazioni e
performance e quindi passato e presente, fantasia e realtà, scienza e spiritualità si mescolano con grande
naturalezza. La ricezione della storia dell’arte occidentale, ma soprattutto la memoria, individuale e
collettiva, nell’era della comunicazione digitale sono i temi con cui si confronta l’artista. La prospettiva è
quella di un nativo digitale ed emigrato culturale dalla Tailandia, che Arunanondchai ha lasciato nel 2009 per
gli Stati Uniti.
Studi alla Islad School of Design (2009) e alla Columbia University (2012), Arunanondchai ha all’attivo
numerose collettive in istituzioni come Sculpture Center, New York, ICA Londra, e personali in istituzioni
come Palais de Tokio, Parigi (2015), MoMa PS1 (New York, 2014). Oltre alla mostra a Museion, Korakrit
Arunanondchai sarà presente quest’anno alla Biennale di Sydney (18 marzo - 5 giugno) e alla Biennale di
Berlino (Berlin Biennale, 4/06-18/09).
L’esposizione si apre al piano terra di Museion con tre grandi “History Paintings”, dipinti su tela di jeans su
cui l’artista interviene in più tempi, sovrapponendo alle tele di jeans una stampa digitale, che raffigura la tela
nello stato di precedente combustione. In queste opere processuali, richiami all’espressionismo astratto si
mescolano ai meccanismi dell’arte digitale ai tempi di Photoshop -il tutto messo in atto da un artista che ha
imparato a dipingere con Microsoft Paint. Gli “History Paintings”, incorniciati ed esposti a parete, sono
intervallati da alcune installazioni simili a droni (3d printend masks with drone parts).
Il percorso prosegue con video e installazioni – tra cui diversi lavori inediti- al quarto piano del museo. Qui
l’artista crea un’esperienza avvolgente e coinvolgente: grazie a speciali pellicole, le facciate di vetro e
l’illuminazione al soffitto sono infatti trasformate in superfici colorate, che tingono di rosso, giallo e blu l’intero
spazio espositivo.
La mostra ruota attorno al video Painting with History in a Room Filled with Men with Funny Names 3
proiettato su un grande led wall al centro della stanza. Il video costituisce l’epilogo della ricerca artistica
iniziata da KA nel 2012 ed è parte di una serie - una sorta di romanzo di formazione sull’apprendistato di
un pittore di tele di jeans (The Denim Painter), doppio fittizio dell’artista. La figura è forgiata dalla
globalizzazione, ma al contempo riunisce in sé la realtà sociale e spirituale tailandese. Tra finzione e realtà,
estetica orientale e occidentale, si snoda un percorso di rinascita, ricerca e purificazione del pittore. Il ritmo e
il linguaggio sono quelli dei videoclip. Nell’educazione dell’eroe gioca un ruolo importante il confronto con i
maestri della pittura del Ventesimo secolo, quindi con i grandi nomi dell’espressionismo astratto occidentale e
della body art, ma anche del modernismo tailandese. Non a caso, i funny names a cui fa riferimento il titolo
sono i nomi degli artisti occidentali, che suonano strani a un pubblico orientale, ma anche i nomi tailandesi
che risultano impronunciabili ai fruitori del mondo dell’arte europeo e americano. In un gioco di appropriazioni
e remixaggi, la storia della pittura occidentale viene così “fagocitata” e spogliata di ogni sacralità.
Per visionare il video, i visitatori sono invitati ad accomodarsi sui cuscini di tela di jeans (denim pillows),
fotografare e condividere le immagini in movimento in un’atmosfera di rilassatezza e di relazionalità. La luce
dall’esterno, filtrata da pellicole colorate, è funzionale al carattere immersivo che l’artista vuole conferire
all’esperienza del pubblico. In questo senso, tutte le altre opere installate attorno al video rappresentano dei
rimandi allo stesso: sono echi, fantasmi, scenari reali o virtuali che scaturiscono dal mondo del pittore di tele
di denim e intrattengono una relazione diretta, associativa o evocativa con esso.
Sono in mostra anche gli altri video della serie: Painting with History in a Room Filled with Men with Funny
Names 1 e “2012-2555 (part 1 to the trilogy). Alle visioni futuristiche dei video fanno da pendant plastico dei
nuovi lavori realizzati per Museion: i “Dirty boxes”. Presentati su pannelli verticali, sono composti da strati
di materiali e frammenti di robot umani, che gli conferiscono un esplicito carattere fantascientifico. Sono parte
della mostra anche diverse installazioni inedite, realizzate con la tecnica di assemblaggio e combustione.
“La poetica di Korakrit Arunanondchai è rappresentativa di una generazione, in cui si compie per la prima
volta un pensare e vedere attraverso il filtro digitale. La logica delle sue opere è effettivamente quella del
“surfing”: la ricerca di connessioni improvvisate ed estemporanee attraverso l’aleatoria e libera navigazione
nel web. In questo senso, proponendo un artista come Arunanondchai, Museion continua a porsi come
“catalizzatore temporale”, in cui il presente è fucina attiva per ripensare il futuro.” – così Letizia Ragaglia,
direttrice di Museion e curatrice della mostra.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo trilingue (dt/ita/eng) con testi di Flora Katz, Letizia
Ragaglia e un’intervista all’artista di Carol Yinghua Lu.
Save the date:
-24/05/2016, ore 22 l’inaugurazione della mostra sarà preceduta dalla presentazione a Venezia presso THE
BAUERs, S. Marco 1459, Venezia del video dell’artista “2557 (painting with history in a room filled with men with
funny names 2) (part 3 to the trilogy)”. La proiezione si svolge nell’ambito del 10th Anniversary Event Pin-Up
Magazine. Il video rimarrà visibile fino al 01/06/2016, tutti i giorni tranne venerdì dalle ore 11.00 alle 17.30.
Ingresso libero. In collaborazione con Zuecca Projecs @the Bauers, Media Partner: Pin-Up Magazine
- il 23/06 ore 19 visita guidata alla mostra con Letizia Ragaglia e ore 20 talk in mostra con Nicolaus Schaffausen,
Direttore della Kunsthalle di Vienna sul ruolo della memoria nell’era della comunicazione digitale rispetto alla
rappresentazione del passato, del presente e del futuro.
-30/06, ore 18, Art meets Jazz: Museion ospita il Sudtirol Jazz Festival Alto Adige con un concerto in mostra, a cui
segue visita guidata all’esposizione con Letizia Ragaglia
INFO
Museion presenta Korakrit Arunanondchai
„Painting with history or two thousand five hundred and fifty nine years to figure stuff out“
Inaugurazione 01/06/2016, ore 19
Durata mostra: 02/06-11/09/2016
A cura di Letizia Ragaglia
Museion
Piazza Piero Siena 1
39100 Bolzano
Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.00.
Giovedì 10.00 – 22.00, con ingresso gratuito dalle 18.00 e visita guidata gratuita alle 19.
Lunedì chiuso.
Ingresso: 7 Euro, ridotto 3,50 Euro.
Contatto ufficio stampa Museion
caterina.longo@museion.it
Follow us on Twitter
www.museion,it
Membro di AMACI, Associazione Musei d’Arte contemporanea italiani
„Painting with history or two thousand five hundred and fifty nine years to figure stuff out“
Inaugurazione 01/06/2016, ore 19
Durata mostra: 02/06-11/09/2016
A cura di Letizia Ragaglia
Museion presenta la prima personale dell’artista Korakrit Arunanondchai (Bangkok, 1986) in Italia. Nel segno
di Buddha, ma anche di Steve Jobs: nella pratica multidisciplinare dell’artista film, fotografie, installazioni e
performance e quindi passato e presente, fantasia e realtà, scienza e spiritualità si mescolano con grande
naturalezza. La ricezione della storia dell’arte occidentale, ma soprattutto la memoria, individuale e
collettiva, nell’era della comunicazione digitale sono i temi con cui si confronta l’artista. La prospettiva è
quella di un nativo digitale ed emigrato culturale dalla Tailandia, che Arunanondchai ha lasciato nel 2009 per
gli Stati Uniti.
Studi alla Islad School of Design (2009) e alla Columbia University (2012), Arunanondchai ha all’attivo
numerose collettive in istituzioni come Sculpture Center, New York, ICA Londra, e personali in istituzioni
come Palais de Tokio, Parigi (2015), MoMa PS1 (New York, 2014). Oltre alla mostra a Museion, Korakrit
Arunanondchai sarà presente quest’anno alla Biennale di Sydney (18 marzo - 5 giugno) e alla Biennale di
Berlino (Berlin Biennale, 4/06-18/09).
L’esposizione si apre al piano terra di Museion con tre grandi “History Paintings”, dipinti su tela di jeans su
cui l’artista interviene in più tempi, sovrapponendo alle tele di jeans una stampa digitale, che raffigura la tela
nello stato di precedente combustione. In queste opere processuali, richiami all’espressionismo astratto si
mescolano ai meccanismi dell’arte digitale ai tempi di Photoshop -il tutto messo in atto da un artista che ha
imparato a dipingere con Microsoft Paint. Gli “History Paintings”, incorniciati ed esposti a parete, sono
intervallati da alcune installazioni simili a droni (3d printend masks with drone parts).
Il percorso prosegue con video e installazioni – tra cui diversi lavori inediti- al quarto piano del museo. Qui
l’artista crea un’esperienza avvolgente e coinvolgente: grazie a speciali pellicole, le facciate di vetro e
l’illuminazione al soffitto sono infatti trasformate in superfici colorate, che tingono di rosso, giallo e blu l’intero
spazio espositivo.
La mostra ruota attorno al video Painting with History in a Room Filled with Men with Funny Names 3
proiettato su un grande led wall al centro della stanza. Il video costituisce l’epilogo della ricerca artistica
iniziata da KA nel 2012 ed è parte di una serie - una sorta di romanzo di formazione sull’apprendistato di
un pittore di tele di jeans (The Denim Painter), doppio fittizio dell’artista. La figura è forgiata dalla
globalizzazione, ma al contempo riunisce in sé la realtà sociale e spirituale tailandese. Tra finzione e realtà,
estetica orientale e occidentale, si snoda un percorso di rinascita, ricerca e purificazione del pittore. Il ritmo e
il linguaggio sono quelli dei videoclip. Nell’educazione dell’eroe gioca un ruolo importante il confronto con i
maestri della pittura del Ventesimo secolo, quindi con i grandi nomi dell’espressionismo astratto occidentale e
della body art, ma anche del modernismo tailandese. Non a caso, i funny names a cui fa riferimento il titolo
sono i nomi degli artisti occidentali, che suonano strani a un pubblico orientale, ma anche i nomi tailandesi
che risultano impronunciabili ai fruitori del mondo dell’arte europeo e americano. In un gioco di appropriazioni
e remixaggi, la storia della pittura occidentale viene così “fagocitata” e spogliata di ogni sacralità.
Per visionare il video, i visitatori sono invitati ad accomodarsi sui cuscini di tela di jeans (denim pillows),
fotografare e condividere le immagini in movimento in un’atmosfera di rilassatezza e di relazionalità. La luce
dall’esterno, filtrata da pellicole colorate, è funzionale al carattere immersivo che l’artista vuole conferire
all’esperienza del pubblico. In questo senso, tutte le altre opere installate attorno al video rappresentano dei
rimandi allo stesso: sono echi, fantasmi, scenari reali o virtuali che scaturiscono dal mondo del pittore di tele
di denim e intrattengono una relazione diretta, associativa o evocativa con esso.
Sono in mostra anche gli altri video della serie: Painting with History in a Room Filled with Men with Funny
Names 1 e “2012-2555 (part 1 to the trilogy). Alle visioni futuristiche dei video fanno da pendant plastico dei
nuovi lavori realizzati per Museion: i “Dirty boxes”. Presentati su pannelli verticali, sono composti da strati
di materiali e frammenti di robot umani, che gli conferiscono un esplicito carattere fantascientifico. Sono parte
della mostra anche diverse installazioni inedite, realizzate con la tecnica di assemblaggio e combustione.
“La poetica di Korakrit Arunanondchai è rappresentativa di una generazione, in cui si compie per la prima
volta un pensare e vedere attraverso il filtro digitale. La logica delle sue opere è effettivamente quella del
“surfing”: la ricerca di connessioni improvvisate ed estemporanee attraverso l’aleatoria e libera navigazione
nel web. In questo senso, proponendo un artista come Arunanondchai, Museion continua a porsi come
“catalizzatore temporale”, in cui il presente è fucina attiva per ripensare il futuro.” – così Letizia Ragaglia,
direttrice di Museion e curatrice della mostra.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo trilingue (dt/ita/eng) con testi di Flora Katz, Letizia
Ragaglia e un’intervista all’artista di Carol Yinghua Lu.
Save the date:
-24/05/2016, ore 22 l’inaugurazione della mostra sarà preceduta dalla presentazione a Venezia presso THE
BAUERs, S. Marco 1459, Venezia del video dell’artista “2557 (painting with history in a room filled with men with
funny names 2) (part 3 to the trilogy)”. La proiezione si svolge nell’ambito del 10th Anniversary Event Pin-Up
Magazine. Il video rimarrà visibile fino al 01/06/2016, tutti i giorni tranne venerdì dalle ore 11.00 alle 17.30.
Ingresso libero. In collaborazione con Zuecca Projecs @the Bauers, Media Partner: Pin-Up Magazine
- il 23/06 ore 19 visita guidata alla mostra con Letizia Ragaglia e ore 20 talk in mostra con Nicolaus Schaffausen,
Direttore della Kunsthalle di Vienna sul ruolo della memoria nell’era della comunicazione digitale rispetto alla
rappresentazione del passato, del presente e del futuro.
-30/06, ore 18, Art meets Jazz: Museion ospita il Sudtirol Jazz Festival Alto Adige con un concerto in mostra, a cui
segue visita guidata all’esposizione con Letizia Ragaglia
INFO
Museion presenta Korakrit Arunanondchai
„Painting with history or two thousand five hundred and fifty nine years to figure stuff out“
Inaugurazione 01/06/2016, ore 19
Durata mostra: 02/06-11/09/2016
A cura di Letizia Ragaglia
Museion
Piazza Piero Siena 1
39100 Bolzano
Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.00.
Giovedì 10.00 – 22.00, con ingresso gratuito dalle 18.00 e visita guidata gratuita alle 19.
Lunedì chiuso.
Ingresso: 7 Euro, ridotto 3,50 Euro.
Contatto ufficio stampa Museion
caterina.longo@museion.it
Follow us on Twitter
www.museion,it
Membro di AMACI, Associazione Musei d’Arte contemporanea italiani
01
giugno 2016
Korakrit Arunanondchai – Painting with history or two thousand five hundred and fifty nine years to figure stuff out
Dal primo giugno al 09 settembre 2016
arte contemporanea
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Biglietti
7 Euro, ridotto 3,50 Euro
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10.00 – 18.00.
Giovedì 10.00 – 22.00, con ingresso gratuito dalle 18.00 e visita guidata gratuita alle 19.
Lunedì chiuso.
Vernissage
1 Giugno 2016, h 19
Autore
Curatore