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Kori Newkirk
In occasione della sua seconda mostra personale alla galleria francesca kaufmann, Kori Newkirk presenta una nuova installazione composta da sculture e fotografia.
Comunicato stampa
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Kori Newkirk é nato a New York, nel Bronx, nel 1970. Attualmente vive e lavora a Los Angeles.
In occasione della sua seconda mostra personale alla galleria francesca kaufmann, Kori Newkirk presenta una nuova installazione composta da sculture e fotografia. L'artista unisce la sua origine nera a una visione ironica degli stereotipi che l'essere di colore comporta. Partendo dall'analisi su come lui stesso rischi di essere frainteso in base alla superficialità dei pregiudizi razziali, Kori Newkirk crea oggetti che diventano sottili metafore di queste coordinate fuorvianti. Contemporaneamente, attraverso la sua reinterpretazione e il suo uso dei materiali, l'intero bagaglio di iniquità che circonda la sua razza viene filtrato attraverso una stilizzazione profonda e una manipolazione estetica che portano a mimetizzare la fonte primaria di ispirazione. Affrontando la creazione artistica in questo modo, Kori Newkirk da alla luce lavori che da una parte hanno un'identità più generale come opere d'arte astratta e che dall'altra, invece, mantengono il loro significato peculiare nella riflessione sul sé e sull'appartenenza a una razza che é allo stesso tempo caratterizzata e percepita in maniera molto precisa.
I pezzi che compongono l'installazione presentata alla galleria francesca kaufmann prendono forma dalla sua identità fisica piuttosto che dalla sua identità culturale. La foto che ritrae l'artista in piedi, al centro di un paesaggio coperto di neve, valorizza la struttura fisica di Newkirk oltre a sottolineare il colore nero del suo corpo, ed enfatizza così al massimo il concetto di ¼differenza', il primo spunto di qualsiasi argomentazione razziale. La fotografia mostra inoltre il suo inesauribile interesse per il paesaggio come specchio dei pensieri più profondi. Come in molti dei suoi lavori precedenti, il paesaggio, che si tratti di un paesaggio urbano in cui l'artista si é semplicemente mosso o di un paesaggio di campagna dove é vissuto, diventa parte integrante del significato delle sue opere.
A fare da compendio alla foto, si trovano nell'installazione delle sculture di neon a forma di fiocchi di neve che si propongono come fragili cristallizzazioni dei pensieri che sembrano nascere dall'immagine. La presenza elegante, austera e fredda del neon in contrapposizione all'atmosfera romantica ed emotiva dell'immagine rendono chiaramente il metodo di lavoro di Kori Newkirk. Facendo un percorso a ritroso dal soggetto di partenza e diventando un osservatore esterno ed ironico, l'artista ha creato sculture astratte che concettualmente sono opposte rispetto agli stereotipi legato sulla gente di colore evocati nei lavori precedenti con l'uso di , perline, canestri e palloni da basket.
In occasione della sua seconda mostra personale alla galleria francesca kaufmann, Kori Newkirk presenta una nuova installazione composta da sculture e fotografia. L'artista unisce la sua origine nera a una visione ironica degli stereotipi che l'essere di colore comporta. Partendo dall'analisi su come lui stesso rischi di essere frainteso in base alla superficialità dei pregiudizi razziali, Kori Newkirk crea oggetti che diventano sottili metafore di queste coordinate fuorvianti. Contemporaneamente, attraverso la sua reinterpretazione e il suo uso dei materiali, l'intero bagaglio di iniquità che circonda la sua razza viene filtrato attraverso una stilizzazione profonda e una manipolazione estetica che portano a mimetizzare la fonte primaria di ispirazione. Affrontando la creazione artistica in questo modo, Kori Newkirk da alla luce lavori che da una parte hanno un'identità più generale come opere d'arte astratta e che dall'altra, invece, mantengono il loro significato peculiare nella riflessione sul sé e sull'appartenenza a una razza che é allo stesso tempo caratterizzata e percepita in maniera molto precisa.
I pezzi che compongono l'installazione presentata alla galleria francesca kaufmann prendono forma dalla sua identità fisica piuttosto che dalla sua identità culturale. La foto che ritrae l'artista in piedi, al centro di un paesaggio coperto di neve, valorizza la struttura fisica di Newkirk oltre a sottolineare il colore nero del suo corpo, ed enfatizza così al massimo il concetto di ¼differenza', il primo spunto di qualsiasi argomentazione razziale. La fotografia mostra inoltre il suo inesauribile interesse per il paesaggio come specchio dei pensieri più profondi. Come in molti dei suoi lavori precedenti, il paesaggio, che si tratti di un paesaggio urbano in cui l'artista si é semplicemente mosso o di un paesaggio di campagna dove é vissuto, diventa parte integrante del significato delle sue opere.
A fare da compendio alla foto, si trovano nell'installazione delle sculture di neon a forma di fiocchi di neve che si propongono come fragili cristallizzazioni dei pensieri che sembrano nascere dall'immagine. La presenza elegante, austera e fredda del neon in contrapposizione all'atmosfera romantica ed emotiva dell'immagine rendono chiaramente il metodo di lavoro di Kori Newkirk. Facendo un percorso a ritroso dal soggetto di partenza e diventando un osservatore esterno ed ironico, l'artista ha creato sculture astratte che concettualmente sono opposte rispetto agli stereotipi legato sulla gente di colore evocati nei lavori precedenti con l'uso di , perline, canestri e palloni da basket.
20
novembre 2003
Kori Newkirk
Dal 20 novembre al 20 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
KAUFMANN REPETTO
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Vernissage
20 Novembre 2003, h. 19.00
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