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Krisztina Horvath – Nocturnes
Una quindicina di lavori, molti dei quali inediti, dell’artista olandese di adozione. Ispirati ai Notturni di Chopin
Comunicato stampa
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Dal 30 marzo al 10 aprile 2023 ArteSpazioTempo ospita la mostra personale di Krisztina Horvath, a cura di Adelinda Allegretti e con il patrocinio di Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi.
Una quindicina di lavori, alcuni dei quali inediti, presentati per la prima volta a Venezia.
Testo critico desunto dal catalogo:
Va molto di moda parlare di fusione delle arti, di contaminazione, e credo sia molto complicato non cadere nella banalità nel tentativo di spiegare fino a che punto ciò possa accadere. È evidente che la danza non può prescindere dalla musica, così come qualsivoglia spettacolo, sia esso teatrale o cinematografico, non sarebbe tale senza la scenografia, intesa come quell’insieme di elementi visivi e sonori che avvolgono lo spettatore. Ma cosa diversa è, ed uso espressamente questo termine, “comprendere” certa pittura senza l’ascolto di determinata musica.
Non mi riferisco a un vezzo, al raccontare come spesso un artista accenda lo stereo per creare le sue opere accompagnato dalla sua musica preferita. L’aspetto complesso è proprio questo: far capire fino a che punto le opere di Krisztina Horvath siano intrise di musica, e non di brani generici, ma dei Notturni di Fryderyk Chopin. Come possono delle composizioni per pianoforte ispirare per anni, tela dopo tela, un’artista fino a permetterle di creare decine di opere, tutte col proprio carattere ben definito, forti e salde strutturalmente, ed al contempo intese come parte integrante di un unico progetto? Questo è esattamente il motivo che mi ha spinto ad accettare la sfida di accompagnare tale ciclo pittorico con un testo critico che gli facesse da contraltare, che potesse esprimere a parole qualcosa che nasce con linguaggi completamente diversi, fatti di note e pennellate. Una contaminazione nel vero senso della parola. Ed ora che anch’io mi immergo nei Notturni, nei loro 432Hz, nell’essenza di un suono per pianoforte solista e apprendo della formazione di ballerina classica di Krisztina e del suo amore per la cultura estetica Zen, ogni pennellata e graffio, intese ora come aggiunta ora come detrazione e scarnificazione di materia pittorica, ogni segno singolo e di sovrapposizione, sia esso ad acrilico o inchiostro, acquista sì un senso. Ogni tela è un perfetto equilibrio tra suono e silenzio, pausa e azione, movimento esteriore che corrisponde ad un moto interiore, come in un’action painting la cui gestualità è dettata dalla calma interiore. Una forma di meditazione, un ballare da sola, nello spazio infinito della tela, come una ballerina che più e più volte calpesta il palco, passando e ripassando con gesto delicato ma deciso, finché la musica interiore non si è placata del tutto. Ora non mi stupirebbe più sapere che anche tra molti anni la serie Notturni continuerà ad esistere…
Adelinda Allegretti
Una quindicina di lavori, alcuni dei quali inediti, presentati per la prima volta a Venezia.
Testo critico desunto dal catalogo:
Va molto di moda parlare di fusione delle arti, di contaminazione, e credo sia molto complicato non cadere nella banalità nel tentativo di spiegare fino a che punto ciò possa accadere. È evidente che la danza non può prescindere dalla musica, così come qualsivoglia spettacolo, sia esso teatrale o cinematografico, non sarebbe tale senza la scenografia, intesa come quell’insieme di elementi visivi e sonori che avvolgono lo spettatore. Ma cosa diversa è, ed uso espressamente questo termine, “comprendere” certa pittura senza l’ascolto di determinata musica.
Non mi riferisco a un vezzo, al raccontare come spesso un artista accenda lo stereo per creare le sue opere accompagnato dalla sua musica preferita. L’aspetto complesso è proprio questo: far capire fino a che punto le opere di Krisztina Horvath siano intrise di musica, e non di brani generici, ma dei Notturni di Fryderyk Chopin. Come possono delle composizioni per pianoforte ispirare per anni, tela dopo tela, un’artista fino a permetterle di creare decine di opere, tutte col proprio carattere ben definito, forti e salde strutturalmente, ed al contempo intese come parte integrante di un unico progetto? Questo è esattamente il motivo che mi ha spinto ad accettare la sfida di accompagnare tale ciclo pittorico con un testo critico che gli facesse da contraltare, che potesse esprimere a parole qualcosa che nasce con linguaggi completamente diversi, fatti di note e pennellate. Una contaminazione nel vero senso della parola. Ed ora che anch’io mi immergo nei Notturni, nei loro 432Hz, nell’essenza di un suono per pianoforte solista e apprendo della formazione di ballerina classica di Krisztina e del suo amore per la cultura estetica Zen, ogni pennellata e graffio, intese ora come aggiunta ora come detrazione e scarnificazione di materia pittorica, ogni segno singolo e di sovrapposizione, sia esso ad acrilico o inchiostro, acquista sì un senso. Ogni tela è un perfetto equilibrio tra suono e silenzio, pausa e azione, movimento esteriore che corrisponde ad un moto interiore, come in un’action painting la cui gestualità è dettata dalla calma interiore. Una forma di meditazione, un ballare da sola, nello spazio infinito della tela, come una ballerina che più e più volte calpesta il palco, passando e ripassando con gesto delicato ma deciso, finché la musica interiore non si è placata del tutto. Ora non mi stupirebbe più sapere che anche tra molti anni la serie Notturni continuerà ad esistere…
Adelinda Allegretti
30
marzo 2023
Krisztina Horvath – Nocturnes
Dal 30 marzo al 10 aprile 2023
arte contemporanea
Location
ARTE SPAZIO TEMPO
Venezia, Cannaregio, 2877, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 2877, (Venezia)
Orario di apertura
Tutti i giorni 10-13/14-18
Vernissage
30 Marzo 2023, Ore 17
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini