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Krzysztof M. Bednarski – Composto dentro l’occhio estraneo
La mostra trae il suo titolo dalla poesia di Paul Celan ‘Alata notte’; in questo modo l’artista rende omaggio a un poeta profondamente segnato dall’Olocausto. Importante e’ il tema dell’occhio e dello sguardo: sinonimo di memoria, come la cecita’ lo e’ dell’oblio. In occasione della mostra verra’ presentato il volume di testi critici di Achille Bonito Oliva ‘L’arte e’ una forma di difesa’, dedicato a Krzysztof M. Bednarski.
Comunicato stampa
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La mostra di uno dei più importanti artisti contemporanei polacchi, Krzysztof M. Bednarski (1953), trae il suo titolo dalla poesia di Paul Celan "Alata notte" (Flügelnacht). In questo modo l’artista rende omaggio a un poeta profondamente segnato dall’Olocausto.
Il pretesto per questo progetto è stato il ritrovamento da parte di Bednarski, dopo la morte recente della madre, delle proprie opere giovanili: alcuni di questi disegni sono esposti in quest’occasione. Sono una testimonianza sia dell’inquietudine psicologica del giovane artista, appartenente alla generazione del trauma postbellico, che del difficile contesto storico in cui egli si stava formando. Queste opere, per la loro natura giovanile, sono inoltre l’autentica espressione del tentativo dell’autore di sublimare le emozioni legate alla tragedia della guerra attraverso la forma artistica.
Importante è qui il tema dell’occhio e dello sguardo: sinonimo di memoria, come la cecità lo è dell’oblìo.
Sarà inoltre esposta un’opera del 1982, dedicata a un altro scrittore legato alla Shoah, Bruno Schulz, che richiama allo stesso modo la memoria familiare. Si tratta, infatti, di una valigia appartenuta alla famiglia di Bednarski, originaria da quei territori polacchi dell’Est, chiamati un tempo Kresy (Confini), che furono la culla della cultura ebraica polacca, oggi scomparsa. Dalla valigia fanno capolino i grandi occhi spaventati di un ritratto di Schulz, che sembrano annunciare l’imminente annientamento.
Questa mostra vuole essere una riflessione sull’intreccio tra narrazione personale e memoria collettiva dell’Olocausto.
In occasione della mostra verrà presentato il volume di testi critici di Achille Bonito Oliva "L’arte è una forma di difesa", dedicato a Krzysztof M. Bednarski, con la prefazione di Anda Rottenberg, e curato da Mateusz Salwa. Oltre all’artista, saranno presenti l’autore e il curatore.
Krzysztof M. Bednarski (nato nel 1953) scultore, diplomato all'Accademia di Belle Arti di Varsavia (con il prof. Jerzy Jarnuszkiewicz), attivo in vari campi dell'arte, tra cui la progettazione dell’immagine per le ricerche parateatrali di Jerzy Grotowski tra il 1976 e il 1981. Da 25 anni vive a Roma, continuando ad essere anche presente sulla scena artistica polacca. Nei suoi primi lavori si richiama alla propaganda comunista (Ritratto totale di Karl Marx, 1978), e alla situazione socio-politica polacca sotto la legge marziale (Victoria-Victoria, 1983). La sua realizzazione più nota è l’installazione scultorea Moby Dick (1987), ora nella collezione permamente del Museo d’Arte - ms2 w Łodzi. E' autore del monumento funebre di Krzysztof Kieślowski (Varsavia 1997), del monumento Incontro con Federico Fellini (Rimini 1994) e del monumento a Fryderyk Chopin La note bleue (Vienna 2010). Vincitore nel 2004 del prestigioso Premio Katarzyna Kobro.
Il pretesto per questo progetto è stato il ritrovamento da parte di Bednarski, dopo la morte recente della madre, delle proprie opere giovanili: alcuni di questi disegni sono esposti in quest’occasione. Sono una testimonianza sia dell’inquietudine psicologica del giovane artista, appartenente alla generazione del trauma postbellico, che del difficile contesto storico in cui egli si stava formando. Queste opere, per la loro natura giovanile, sono inoltre l’autentica espressione del tentativo dell’autore di sublimare le emozioni legate alla tragedia della guerra attraverso la forma artistica.
Importante è qui il tema dell’occhio e dello sguardo: sinonimo di memoria, come la cecità lo è dell’oblìo.
Sarà inoltre esposta un’opera del 1982, dedicata a un altro scrittore legato alla Shoah, Bruno Schulz, che richiama allo stesso modo la memoria familiare. Si tratta, infatti, di una valigia appartenuta alla famiglia di Bednarski, originaria da quei territori polacchi dell’Est, chiamati un tempo Kresy (Confini), che furono la culla della cultura ebraica polacca, oggi scomparsa. Dalla valigia fanno capolino i grandi occhi spaventati di un ritratto di Schulz, che sembrano annunciare l’imminente annientamento.
Questa mostra vuole essere una riflessione sull’intreccio tra narrazione personale e memoria collettiva dell’Olocausto.
In occasione della mostra verrà presentato il volume di testi critici di Achille Bonito Oliva "L’arte è una forma di difesa", dedicato a Krzysztof M. Bednarski, con la prefazione di Anda Rottenberg, e curato da Mateusz Salwa. Oltre all’artista, saranno presenti l’autore e il curatore.
Krzysztof M. Bednarski (nato nel 1953) scultore, diplomato all'Accademia di Belle Arti di Varsavia (con il prof. Jerzy Jarnuszkiewicz), attivo in vari campi dell'arte, tra cui la progettazione dell’immagine per le ricerche parateatrali di Jerzy Grotowski tra il 1976 e il 1981. Da 25 anni vive a Roma, continuando ad essere anche presente sulla scena artistica polacca. Nei suoi primi lavori si richiama alla propaganda comunista (Ritratto totale di Karl Marx, 1978), e alla situazione socio-politica polacca sotto la legge marziale (Victoria-Victoria, 1983). La sua realizzazione più nota è l’installazione scultorea Moby Dick (1987), ora nella collezione permamente del Museo d’Arte - ms2 w Łodzi. E' autore del monumento funebre di Krzysztof Kieślowski (Varsavia 1997), del monumento Incontro con Federico Fellini (Rimini 1994) e del monumento a Fryderyk Chopin La note bleue (Vienna 2010). Vincitore nel 2004 del prestigioso Premio Katarzyna Kobro.
10
febbraio 2011
Krzysztof M. Bednarski – Composto dentro l’occhio estraneo
Dal 10 febbraio al 25 marzo 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO BLUMENSTHIL – ISTITUTO POLACCO DI CULTURA
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Orario di apertura
lunedì: 15.00-17.30
martedì: 9.30 - 12.30 / 15.00 - 17.30
mercoledì: 9.30 - 12.30 / 15.00 - 17.30
giovedì: 9.30 - 12.30 / 15.00 - 17.30
venerdì: 9.30 - 12.30
Vernissage
10 Febbraio 2011, ore 18.30
Autore