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Krzysztof Miller – Anno 1989
Il 1989 è l’anno che ha cambiato la storia dell’Europa e nello stesso tempo anche la vita di un fotoreporter di nome Krzysztof Miller, il protagonista della mostra. È il racconto attraverso circa 80 fotografie in b/n dello straordinario fotoreporter che allora ha iniziato con l’agenzia Gazeta Wyborcza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A distanza di poco tempo ritorna in Italia il fotoreporter polacco Krzysztof Miller al Polo del 900 con una mostra storica importante “1989”. Mostra che arriva, ad un anno di distanza dall’esposizione originaria, dalla prestigiosa “Casa di Storia”di Varsavia, grazie ai diritti della storica agenzia giornalistica Gazeta Wyborcza e con la curatela in Italia di Tiziana Bonomo.
1989: L'anno che ha cambiato la storia dell’Europa e nello stesso tempo anche la vita di un fotoreporter di nome Krzysztof Miller, il protagonista della mostra. In Europa nel 1989 cadono i regimi autoritari dell’Est, cade il muro di Berlino, si assiste allo smantellamento della cortina di ferro. Rinasce la democrazia. L'anno 1989 porta libertà e speranza. È questa la storia raccontata attraverso le fotografie di Krzysztof Miller, allora all'inizio della sua carriera. Un ringraziamento alla Casa di Storia di Varsavia che ci ha fornito le immagini della mostra curata a Varsavia da Katarzyna Puchalska and Waldemar Gorlewski.
Quanti sono a conoscenza del fatto che gli anni precedenti al 1989 sono stati anni di repressione, di totalitarismi. Dopo l’epopea di Solidarność del 1980, dopo l’introduzione dello Stato di Guerra voluto dal generale Jaruzelski il 13 dicembre 1981, e la detenzione di quasi tutti i capi storici del sindacato, l’opposizione democratica al regime ha continuato a vivere ed operare in clandestinità. Gli anni che vanno dal 1982 al 1989 sono stati anni di grande fervore intellettuale se pur di forti tensioni sociali.
La caduta del Muro di Berlino è solamente l’epilogo di una storia iniziata in Polonia già nel 1988 con scioperi nelle fabbriche e nelle università sia per far aumentare i salari ma soprattutto per il ritorno alla legalità di Solidarność . Con questi presupposti nasce il 1989.
Un anno di svolta
Il 1989 fu un crocevia della Storia e della vita di un uomo, Krzysztof Miller. Da dilettante, che per sbarcare il lunario e sostenere la sua attività da sportivo, aveva iniziato fotografando le dimostrazioni di NZS (Independent Students‘ Union), divenne in poco tempo un fotoreporter professionista di uno dei più importanti quotidiani liberi: Gazeta Wyborcza. L’avventura della libertà collettiva e il suo cammino di testimone e di artista procedevano insieme.
Si tratta della prima mostra che presenta in modo completo ed esclusivo gli eventi del 1989, da gennaio, e i primi incontri sulla Tavola Rotonda polacca, attraverso giugno e le libere elezioni in Polonia, fino ai cambiamenti in altri paesi del blocco orientale, Cecoslovacchia, Romania e Ungheria. La mostra è composta da un’ottantina di fotografie scattate dallo straordinario fotoreporter Krzysztof Miller che in oltre vent'anni di carriera ha fotografato i più importanti conflitti armati e altri importanti eventi in Afghanistan, Cecenia, Stati africani, Georgia e Bosnia.
Vita quotidiana, proteste, scioperi
Scorrono fotografie di vita quotidiana, ma anche proteste, scioperi, manifestazioni e avvenimenti artistici che segnarono quei mesi in un’improvvisa esaltante accelerazione del tempo storico e privato. I protagonisti gli abitanti di Varsavia, i frequentatori abituali del Festival di Jarocin, e i partecipanti all’evento di Orange Alternative (un movimento di protesta anti-sovietico che ha contribuito a far cadere il regime oppressivo comunista polacco).
Si possono leggere le emozioni, il coraggio, la determinazione, la speranza, non solo sui volti delle persone che protestano, ma anche negli slogan scritti sugli striscioni. Una epopea di libertà che il passare degli anni e le delusioni non ha sfiorito o cancellato.
Viaggio
Miller ha viaggiato quell’anno con la sua macchina fotografica anche negli altri paesi dell'Europa centrale e orientale. Era a Praga durante la Rivoluzione di Velluto. Ha documentato la riconquista dell'indipendenza in Ungheria. Ha scattato immagini nelle strade di Bucarest, quando tra sangue e violenze precipitava il regime dei Ceausescu. Accanto ad esse alcune immagini di Anna Biala, una collega reporter, che ha ripreso la caduta del muro di Berlino.
Ritratto di un fotoreporter
Le fotografie presentate forniscono una immagine vorticosa e bruciante della realtà di quel tempo, ma mostrano anche il ritratto di un fotoreporter che sviluppa il suo talento e diventa un grande e riconosciuto professionista.
Un professionista pianto e rimpianto per la sua determinata volontà di testimoniare, di far vivere attraverso le fotografie il tormento e la lotta dell’uomo e che con il passare del tempo si sarebbe arreso uccidendosi all’urto della violenza, all’usura del troppo dolore.
Il 1989 con la miccia accesa dalla disintegrazione dell’URSS, è diventato il contenitore di molte tragedie, violenze, guerre ma anche trasformato la carta geografica e con il passare del tempo ha allargato il fragile spazio in cui l’uomo ha sperimentato democrazia e libertà. E con la libertà il diritto a cercare la felicità (per la prima volta nella storia. 1776, dalla Dichiarazione d’Indipendenza dei tredici Stati Uniti d’America).
Bio di Krzysztof Miller
(1962 Varsavia – 2016 Września)
Fotoreporter polacco, ha vissuto a Varsavia e ha studiato presso l'Università di Educazione fisica a Varsavia. Nel 1988 ha fotografo il NZS (Indipendent Students Organisation) e ha collaborato con "Agency News Review" (Przeglądu Wiadomości Agencyjnych). Ha fotografato i negoziati della Tavola Rotonda nel 1989 e da quell'anno diventa fotoreporter di "Gazeta Wyborcza”. È stato autore di diversi fotoreportage dalla Rivoluzione di velluto cecoslovacca, alla rivoluzione in Romania, alle guerre nel mondo (inclusa la Bosnia e la Georgia ) e a una serie dal titolo Zaire. Nel 2000 è stato giurato del World Press Photo. Ha pubblicato un libro intitolato “13 Guerre più una. La vera storia di un corrispondente di guerra” (pubblicato da SIW "Znak" , Cracovia 2013, ISBN 978-83-240-2100-0). Nel 2012 un film documentario “Nell'occhio di Dio”, scritto da Wojtek Jagielski, è stato dedicato al lavoro del fotoreporter Krzysztof Miller. Nel 2008 ha frequentato la “Scuola di video” a Varsavia dove ottenne il BA. Ha lavorato a fianco del giornalista scrittore Wojciech Jagielski per diversi anni. Nel 2014, il Presidente Bronisław Komorowski gli ha conferito la Croce di Cavaliere dell'Ordine di Polonia Restituta. Per diversi anni ha lottato con il disturbo da stress post-traumatico.
Si è suicidato il 9 settembre 2016.
È sepolto nel cimitero militare di Powązki a Varsavia . I principali servizi fotografici dal 1989 al 2008 sono stati in Cecoslovacchia, Romania, sui Balcani, in Georgia, sul Nagorno Karabakh, in Bosnia, Croazia, Tajikistan, Afghanistan, Cambogia, Turchia, Kurdistan, Albania, Cecenia, Ruanda, Burundi, Zaire, in Kosovo, Cecenia, Kongo, Iraq, Uganda, Sudan del sud.
Attività sull’autore
La più recente è quella del Premio a suo nome: uscito nell’autunno del 2018. “The Krzysztof Miller Prize” for having the courage to look – competition for the best photographic material in 2018:
http://wyborcza.pl/wiecejswiata/0,165674.html. Due libri pubblicati:
- 2013 “13 Guerre più una. La vera storia di un corrispondente di guerra”
- 2017 “Fotografie che non hanno cambiato il mondo”.
Tiziana Bonomo / ArtPhotò
Dal 2016 si dedica attivamente al progetto ArtPhotò con cui propone, organizza e cura eventi legati al mondo della fotografia come mostre, libri, incontri. La passione per la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale.
Quest’anno, dopo il progetto Hospitalia di Elena Franco, ha portato in Italia per la prima volta in mostra il grande fotoreporter polacco Krzysztof Miller, ha organizzato la presentazione al Museo Nazionale del Cinema del documentario “Domenico Quirico: Viaggio senza ritorno” di Paolo Gonella. Nel 2019, ha progettato il premio inedito “Mia Photo Fair - Fotografia di Architettura” e la mostra “Chi Legge” di Claudio Montecucco inserita nel programma “Piemonte che legge”. Da quest’anno ha iniziato un laboratorio didattico per le scuole dal titolo “Leggere la fotografia”. http://www.artphotobonomo.it.
1989: L'anno che ha cambiato la storia dell’Europa e nello stesso tempo anche la vita di un fotoreporter di nome Krzysztof Miller, il protagonista della mostra. In Europa nel 1989 cadono i regimi autoritari dell’Est, cade il muro di Berlino, si assiste allo smantellamento della cortina di ferro. Rinasce la democrazia. L'anno 1989 porta libertà e speranza. È questa la storia raccontata attraverso le fotografie di Krzysztof Miller, allora all'inizio della sua carriera. Un ringraziamento alla Casa di Storia di Varsavia che ci ha fornito le immagini della mostra curata a Varsavia da Katarzyna Puchalska and Waldemar Gorlewski.
Quanti sono a conoscenza del fatto che gli anni precedenti al 1989 sono stati anni di repressione, di totalitarismi. Dopo l’epopea di Solidarność del 1980, dopo l’introduzione dello Stato di Guerra voluto dal generale Jaruzelski il 13 dicembre 1981, e la detenzione di quasi tutti i capi storici del sindacato, l’opposizione democratica al regime ha continuato a vivere ed operare in clandestinità. Gli anni che vanno dal 1982 al 1989 sono stati anni di grande fervore intellettuale se pur di forti tensioni sociali.
La caduta del Muro di Berlino è solamente l’epilogo di una storia iniziata in Polonia già nel 1988 con scioperi nelle fabbriche e nelle università sia per far aumentare i salari ma soprattutto per il ritorno alla legalità di Solidarność . Con questi presupposti nasce il 1989.
Un anno di svolta
Il 1989 fu un crocevia della Storia e della vita di un uomo, Krzysztof Miller. Da dilettante, che per sbarcare il lunario e sostenere la sua attività da sportivo, aveva iniziato fotografando le dimostrazioni di NZS (Independent Students‘ Union), divenne in poco tempo un fotoreporter professionista di uno dei più importanti quotidiani liberi: Gazeta Wyborcza. L’avventura della libertà collettiva e il suo cammino di testimone e di artista procedevano insieme.
Si tratta della prima mostra che presenta in modo completo ed esclusivo gli eventi del 1989, da gennaio, e i primi incontri sulla Tavola Rotonda polacca, attraverso giugno e le libere elezioni in Polonia, fino ai cambiamenti in altri paesi del blocco orientale, Cecoslovacchia, Romania e Ungheria. La mostra è composta da un’ottantina di fotografie scattate dallo straordinario fotoreporter Krzysztof Miller che in oltre vent'anni di carriera ha fotografato i più importanti conflitti armati e altri importanti eventi in Afghanistan, Cecenia, Stati africani, Georgia e Bosnia.
Vita quotidiana, proteste, scioperi
Scorrono fotografie di vita quotidiana, ma anche proteste, scioperi, manifestazioni e avvenimenti artistici che segnarono quei mesi in un’improvvisa esaltante accelerazione del tempo storico e privato. I protagonisti gli abitanti di Varsavia, i frequentatori abituali del Festival di Jarocin, e i partecipanti all’evento di Orange Alternative (un movimento di protesta anti-sovietico che ha contribuito a far cadere il regime oppressivo comunista polacco).
Si possono leggere le emozioni, il coraggio, la determinazione, la speranza, non solo sui volti delle persone che protestano, ma anche negli slogan scritti sugli striscioni. Una epopea di libertà che il passare degli anni e le delusioni non ha sfiorito o cancellato.
Viaggio
Miller ha viaggiato quell’anno con la sua macchina fotografica anche negli altri paesi dell'Europa centrale e orientale. Era a Praga durante la Rivoluzione di Velluto. Ha documentato la riconquista dell'indipendenza in Ungheria. Ha scattato immagini nelle strade di Bucarest, quando tra sangue e violenze precipitava il regime dei Ceausescu. Accanto ad esse alcune immagini di Anna Biala, una collega reporter, che ha ripreso la caduta del muro di Berlino.
Ritratto di un fotoreporter
Le fotografie presentate forniscono una immagine vorticosa e bruciante della realtà di quel tempo, ma mostrano anche il ritratto di un fotoreporter che sviluppa il suo talento e diventa un grande e riconosciuto professionista.
Un professionista pianto e rimpianto per la sua determinata volontà di testimoniare, di far vivere attraverso le fotografie il tormento e la lotta dell’uomo e che con il passare del tempo si sarebbe arreso uccidendosi all’urto della violenza, all’usura del troppo dolore.
Il 1989 con la miccia accesa dalla disintegrazione dell’URSS, è diventato il contenitore di molte tragedie, violenze, guerre ma anche trasformato la carta geografica e con il passare del tempo ha allargato il fragile spazio in cui l’uomo ha sperimentato democrazia e libertà. E con la libertà il diritto a cercare la felicità (per la prima volta nella storia. 1776, dalla Dichiarazione d’Indipendenza dei tredici Stati Uniti d’America).
Bio di Krzysztof Miller
(1962 Varsavia – 2016 Września)
Fotoreporter polacco, ha vissuto a Varsavia e ha studiato presso l'Università di Educazione fisica a Varsavia. Nel 1988 ha fotografo il NZS (Indipendent Students Organisation) e ha collaborato con "Agency News Review" (Przeglądu Wiadomości Agencyjnych). Ha fotografato i negoziati della Tavola Rotonda nel 1989 e da quell'anno diventa fotoreporter di "Gazeta Wyborcza”. È stato autore di diversi fotoreportage dalla Rivoluzione di velluto cecoslovacca, alla rivoluzione in Romania, alle guerre nel mondo (inclusa la Bosnia e la Georgia ) e a una serie dal titolo Zaire. Nel 2000 è stato giurato del World Press Photo. Ha pubblicato un libro intitolato “13 Guerre più una. La vera storia di un corrispondente di guerra” (pubblicato da SIW "Znak" , Cracovia 2013, ISBN 978-83-240-2100-0). Nel 2012 un film documentario “Nell'occhio di Dio”, scritto da Wojtek Jagielski, è stato dedicato al lavoro del fotoreporter Krzysztof Miller. Nel 2008 ha frequentato la “Scuola di video” a Varsavia dove ottenne il BA. Ha lavorato a fianco del giornalista scrittore Wojciech Jagielski per diversi anni. Nel 2014, il Presidente Bronisław Komorowski gli ha conferito la Croce di Cavaliere dell'Ordine di Polonia Restituta. Per diversi anni ha lottato con il disturbo da stress post-traumatico.
Si è suicidato il 9 settembre 2016.
È sepolto nel cimitero militare di Powązki a Varsavia . I principali servizi fotografici dal 1989 al 2008 sono stati in Cecoslovacchia, Romania, sui Balcani, in Georgia, sul Nagorno Karabakh, in Bosnia, Croazia, Tajikistan, Afghanistan, Cambogia, Turchia, Kurdistan, Albania, Cecenia, Ruanda, Burundi, Zaire, in Kosovo, Cecenia, Kongo, Iraq, Uganda, Sudan del sud.
Attività sull’autore
La più recente è quella del Premio a suo nome: uscito nell’autunno del 2018. “The Krzysztof Miller Prize” for having the courage to look – competition for the best photographic material in 2018:
http://wyborcza.pl/wiecejswiata/0,165674.html. Due libri pubblicati:
- 2013 “13 Guerre più una. La vera storia di un corrispondente di guerra”
- 2017 “Fotografie che non hanno cambiato il mondo”.
Tiziana Bonomo / ArtPhotò
Dal 2016 si dedica attivamente al progetto ArtPhotò con cui propone, organizza e cura eventi legati al mondo della fotografia come mostre, libri, incontri. La passione per la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale.
Quest’anno, dopo il progetto Hospitalia di Elena Franco, ha portato in Italia per la prima volta in mostra il grande fotoreporter polacco Krzysztof Miller, ha organizzato la presentazione al Museo Nazionale del Cinema del documentario “Domenico Quirico: Viaggio senza ritorno” di Paolo Gonella. Nel 2019, ha progettato il premio inedito “Mia Photo Fair - Fotografia di Architettura” e la mostra “Chi Legge” di Claudio Montecucco inserita nel programma “Piemonte che legge”. Da quest’anno ha iniziato un laboratorio didattico per le scuole dal titolo “Leggere la fotografia”. http://www.artphotobonomo.it.
17
settembre 2019
Krzysztof Miller – Anno 1989
Dal 17 settembre al primo ottobre 2019
fotografia
Location
POLO DEL ‘900
Torino, Via Del Carmine, 14, (Torino)
Torino, Via Del Carmine, 14, (Torino)
Orario di apertura
lunedì/sabato h. 9.00 - 21.00 domenica h. 9.00 - 20.00
Vernissage
17 Settembre 2019, ore 18. Interverranno: oltre agli organizzatori Tiziana Bonomo, curatrice, Adrianna Siennicka console di Polonia,Luigi Geninazzi, giornalista,scrittore
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