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L’ 11 settembre per una economia sostenibile: pensare globale, agire locale
collettiva
Comunicato stampa
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Daniela Bertulu, gallerista de Il Cielo, ha estrapolato questa tematica dal libro “ Cittadini del Mondo” di Hazel Henderson e Daisaku Ikeda Ed. Sperling & Kupfer:
“Ikeda: i desideri sono stati la forza propulsiva dello sviluppo della civiltà moderna, tanto che abbiamo quasi trasformato la natura e la vita stessa in mezzi in vista di uno scopo. In seguito agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, la necessità di una riforma interiore è apparsa in tutta la sua urgenza”.
“Henderson: sono rimasta profondamente colpita dagli attacchi a New York ed a Washington. I terroristi devono essere affrontati e combattuti tuttavia, bisognerebbe evitare risposte militari impulsive. Subito dopo gli attentati ho scritto che occorre cercare una soluzione che non provochi violenze e sacrificio di altri innocenti la cui unica colpa è di essere poveri, sforzandoci tutti di creare un’economia globale più equa ed ecologicamente sostenibile”.
“Ikeda: è essenziale dimenticare gli interessi particolari ed i confini nazionali espandendo la solidarietà globale tra i popoli”.
GLI ARTISTI
pietro calabrese : la ruggine, e il gioco
“ Ruggine su tela per me significa giocare, ruotare intorno a una tela incorniciata con delle palanche da cantiere, danzare e veder danzare quelle lastre che una dopo l’altra lascio penetrare nella tela per ore, posa dopo posa, giorno dopo giorno, pensiero dopo pensiero, ruggine dopo ruggine “.
Di lui il critico Ettore Ghinassi ci dice: La tela, per Calabrese, è un campo di eventi, come lo era per Pollock o De Kooning. E’ il luogo ove le potenzialità dell’immaginazione e della fantasia incontrano e incorporano le potenzialità delle materie. Nella fattispecie, sedimentazioni, depositi di ruggine su grandi rettangoli di cotone, per consunzione di ferri, di varia forma e grandezza.
FABIO DE BENEDETTIS fotografo
Dalla personale “Libe-razione” la critica Valentina Gramiccia dice di lui: “Esiste una contraddizione più insanabile di quella racchiusa nei binomi arte-tirannide, arte-guerra, arte-sfruttamento? Ce l’ hanno raccontato le avanguardie storiche che l’arte prima di tutto è libertà. Una libertà il cui significato originario che la vorrebbe coniugata al verbo della giustizia, da tempo è stato fatto a pezzi, cancellato e sostituito con un’altra cosa: l’idea sbagliata che essere liberi significhi solo poter consumare.”
BALDO DIODATO scultore
Di lui il critico Achille Bonito Oliva scrive: “Baldo Diodato è artista eccentrico, sostanzialmente estraneo ad ogni definita scuola o corrente. Si muove senza rigidità tra pittura, scultura, performance, mostrandosi sempre aperto al confronto con nuovi materiali, nuovi spazi e nuove dimensioni. E’ pronto, soprattutto, a costruire azioni ed a proporre interventi che siano, prima ancora che delle creazioni artistiche, delle provocazioni e degli stimoli in grado di ridiscutere e ridefinire i rapporti dell’arte con la polita ed il mondo. Diodato realizza una scultura - continua Bonito Oliva - che cavalca il quotidiano”.
“Ikeda: i desideri sono stati la forza propulsiva dello sviluppo della civiltà moderna, tanto che abbiamo quasi trasformato la natura e la vita stessa in mezzi in vista di uno scopo. In seguito agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, la necessità di una riforma interiore è apparsa in tutta la sua urgenza”.
“Henderson: sono rimasta profondamente colpita dagli attacchi a New York ed a Washington. I terroristi devono essere affrontati e combattuti tuttavia, bisognerebbe evitare risposte militari impulsive. Subito dopo gli attentati ho scritto che occorre cercare una soluzione che non provochi violenze e sacrificio di altri innocenti la cui unica colpa è di essere poveri, sforzandoci tutti di creare un’economia globale più equa ed ecologicamente sostenibile”.
“Ikeda: è essenziale dimenticare gli interessi particolari ed i confini nazionali espandendo la solidarietà globale tra i popoli”.
GLI ARTISTI
pietro calabrese : la ruggine, e il gioco
“ Ruggine su tela per me significa giocare, ruotare intorno a una tela incorniciata con delle palanche da cantiere, danzare e veder danzare quelle lastre che una dopo l’altra lascio penetrare nella tela per ore, posa dopo posa, giorno dopo giorno, pensiero dopo pensiero, ruggine dopo ruggine “.
Di lui il critico Ettore Ghinassi ci dice: La tela, per Calabrese, è un campo di eventi, come lo era per Pollock o De Kooning. E’ il luogo ove le potenzialità dell’immaginazione e della fantasia incontrano e incorporano le potenzialità delle materie. Nella fattispecie, sedimentazioni, depositi di ruggine su grandi rettangoli di cotone, per consunzione di ferri, di varia forma e grandezza.
FABIO DE BENEDETTIS fotografo
Dalla personale “Libe-razione” la critica Valentina Gramiccia dice di lui: “Esiste una contraddizione più insanabile di quella racchiusa nei binomi arte-tirannide, arte-guerra, arte-sfruttamento? Ce l’ hanno raccontato le avanguardie storiche che l’arte prima di tutto è libertà. Una libertà il cui significato originario che la vorrebbe coniugata al verbo della giustizia, da tempo è stato fatto a pezzi, cancellato e sostituito con un’altra cosa: l’idea sbagliata che essere liberi significhi solo poter consumare.”
BALDO DIODATO scultore
Di lui il critico Achille Bonito Oliva scrive: “Baldo Diodato è artista eccentrico, sostanzialmente estraneo ad ogni definita scuola o corrente. Si muove senza rigidità tra pittura, scultura, performance, mostrandosi sempre aperto al confronto con nuovi materiali, nuovi spazi e nuove dimensioni. E’ pronto, soprattutto, a costruire azioni ed a proporre interventi che siano, prima ancora che delle creazioni artistiche, delle provocazioni e degli stimoli in grado di ridiscutere e ridefinire i rapporti dell’arte con la polita ed il mondo. Diodato realizza una scultura - continua Bonito Oliva - che cavalca il quotidiano”.
11
settembre 2006
L’ 11 settembre per una economia sostenibile: pensare globale, agire locale
Dall'undici al 30 settembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL CIELO
Roma, Via Baiano, 44, (Roma)
Roma, Via Baiano, 44, (Roma)
Orario di apertura
dal Martedì al Sabato ore 11.00 - 20.00
Chiuso Domenica e Lunedì
Vernissage
11 Settembre 2006, ore 18
Autore
Curatore